Ernia cervicale

Buongiorno ho 46 anni sono affetta da connettivite indifferenziata, da 2 anni convivo con una cervicobrachialgia sx trattata inizialmente dal reumatologo con cortisone ed antinfiammatori e aumentando la dose di Plaquenil da 200 a 400 mg.
Visto l’insuccesso della terapia farmacologica sono stata sottoposta a RM con il seguente esito:
Si osserva la rettilizzazione della fisiologica lordosi del segmento con accenno ad inversione della stessa che riconosce il fulcro C6.
I dischi intersomatici sono diffusamente disidratati.
A C5-C6 l’altezza degli spazi intersomatici è ridotta con irregolarità delle limitanti ossee.
Si associano sottili osteofiti ed inversione dei processi unciformi più evoluta a desta in C5-C6 con stenosi del canale di coniugazione omolaterale.
Sono inoltre presenti settoriali protrusioni dei dischi in sede paramediana bilaterale maggiore a sinistra C5-C6 e paramediana dx C6-C7 le alterazioni discalideformano il sacco durale senza significative alterazioni.
Sono stata quindi indirizzata al reparto di terapia del dolore dove ho eseguito senza successo 10 sedute di agopuntura poi ho svolto terapia riabilitativa e posturale.
Nel frattempo sono comparse vertigini ed emicranie.
Infine mi è stato consigliato di sottopormi a visita neurochirurgia il dottore dopo aver esaminato la RM e alla luce di 2 anni di insuccessi terapeutici mi ha proposto come soluzione l’intervento chirurgico visto che a suo giudizio il braccio sx ha perso forza dicendo inoltre che di fronte ad un problema meccanico i farmaci non possono fare nulla e certamente la connettivite indifferenziata peggiora il quadro clinico.
Al momento ho rifiutato di operarmi in quanto ho molti timore per l’anestesia e le complicazioni che possono sorgere a causa dell’intervento.
Volevo sapere una vostra opinione al riguardo, vi sono altre terapie che potrei intraprendere per alleviare il dolore?
Oramai il dolore al collo è costante estendendosi alla spalla e al braccio che sento pesante.
Grazie per l’attenzione.
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Dr. Vincenzo Della Corte Neurochirurgo 6.9k 243 2
Prima di consigliare l'intervento, normalmente eseguo personalmente (già in sede di 1 visita neurochirurgica) un'infiltrazione cervicale della radice nervosa interessata. Di norma, già pochi minuti dopo la infiltrazione, i risultati positivi si evidenziano, a dire dello stesso paziente.
Nel Suo caso, è mio convincimento che, considerata la "connettivite", anche un intervento chirurgico, visto l'aggiungersi del trauma chirurgico ad una situazione instabile e di sofferenza organica generalizzata in atto, può essere un fattore capace di destabilizzare un precario equilibrio biologico.
La mia opinione è, quindi, di eseguire prima la terapia infiltrativa; almeno un sostanziale miglioramento dovrebbe essere ottenuto in breve tempo.
Se ha piacere, dia pure ulteriori notizie.
Cordialità.

Dr. Della Corte: vincenzodellacortemi@libero.it
Case di Cura: "La Madonnina Milano-02/58395555
"Villa Mafalda" ROMA-06/86094294

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dopo
Utente
Utente
La ringrazio per la sua celere risposta, dopo l’agopuntura ero in lista d’attesa per eseguire Infiltrazione Peridurale rx guidata ma il medico della terapia del dolore visto che la situazione non era migliorata ha ritenuto non portasse dei benefici.
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Dr. Vincenzo Della Corte Neurochirurgo 6.9k 243 2
Quella che io Le ho indicato non è nè la peridurale, nè l'agopuntura. La infiltrazione che Le ho illustrato è direttamente a livello della radice nervosa responsabile dei dolori e/o dei disturbi neurologici.
Faccia pure conoscere l'eventuale evoluzione o stabilità della situazione.
Cordialmente.