Ernie del disco l4-l5 l5-s1

Buongiorno, ho 22 anni e dalla fine di febbraio soffro di disturbi, che poi si sono trasformati in dolori col tempo, alla schiena sul gluteo ed infine sul polpaccio destro. In data 7 aprile 2009 ho eseguito una risonanza magnetica con macchinario a 2 tesla e questo è il referto:

Esame eseguito con sezioni sagittali ed assiali con sequenze ponderate in T1 e T2.
Conservato l'allineamento dei metameri vertebrali sul piano sagittale.
Ai limiti inferiori della norma l'ampiezza del canale spinale lombare.
Al livella L3-L4 modesta protusione discale circonferenziale.
Al livello L4-L5 disco intersomatico disidratato con piccola ernia nel cnale spinale a sviluppo mediano e paramediano destro che determina impronta sul sacco durale e possibile conflittualità con la radice nervosa L5 di destra.
Al livello L5-S1 disco intersomatico disidratato con piccola ernia posteriore mediana che determina modesta impronta sul sacco durale.
Non ulteriori significativi rilievi, in particolare non alterazioni intradurali con cono midollare normale.

In seguito a questo referto, a partire dalla prima settimana di maggio ho iniziato un ciclo di RPG e sto facendo anche ginnastica posturale. Sono stato già 4 volte dalla fisioterapista e devo dire che rispetto ad un mese fa ( quando il dolore era tale che era giunto fino al polpaccio, non potevo nemmeno stare seduto a causa del forte dolore al gluteo destro e al mattino appena alzato dal letto zoppicavo) ora sto meglio.
Su consiglio della fisioterapista ho anche smesso di andare a nuotare ( io praticavo nuoto con una certa intensità essendo ex agonista).
Il dolore è scomparso dal polpaccio e adesso riesco a stare seduto anche per ore senza sentire alcun fastidio.
I dolori si sentono quando provo ad allungarmi a gambe tese e col piede a martello o quando faccio movimenti di flessione della schiena da in piedi o da seduto (sempre a gambe tese).
Le mie domande sono queste: c’è la possibilità che l‘ernia “rientri” senza dover ricorrere all'operazione e che quindi io possa tornare a svolgere tutte le attività fisiche che svolgevo prima come andare in palestra, giocare a calcio, nuotare o andare a correre?
Infine per quanto riguarda le punture di cortisone: servono ad eliminare l’ernia o sono semplicemente dei palliativi? Mi spiego meglio: facendo le punture di cortisone sento meno dolore semplicemente perché c’è l’effetto antidolorifico oppure possono contribuire a farmi guarire definitivamente?
Io da quando sto male non ho ancora fatto nessun tipo di puntura e non ho preso nemmeno anti infiammatori per via orale.

Ormai è un po' di tempo che sto male e sto cominciando ad essere un po' giù di morale perché, pur sapendo che ci sono persone che stanno molto peggio di me, mi sento debilitato e incapace di svolgere azioni che prima facevo con facilità e che mi facevano stare bene. E' per questo motivo che sto pensando all'operazione ma ho le idee un po' confuse al riguardo (vantaggi e svantaggi)
Grazie
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Dr. Antonio Zingale Neurochirurgo 224 6
Le ernie possono da sole andare incontro a riduzione di volume per disidratazione . L'infiltrazione con cortisone accelera la risoluzione dell'infiammazione (e quindi del dolore) legata al fatto degenerativo acuto ma non altera il processo di riduzione di volume dell'ernia. L'intervento non è preventivo ma è indicato quando all'infiammazioine si associa anche la compressione della radice nervosa con conseguente comparsa di dolore e deficit neurologici.

Dr. Antonio Zingale

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Dr. Vincenzo Della Corte Neurochirurgo 6.9k 243 2
Egregio sig,bisognerebbe visitarla e visionare le lastre per essere esaustivi.Purtuttavia mi sembra di poter dire che se il disturbo è costante e limitativo della sua attività,potrebbe essere indicato un trattamento mininvasivo che le tolga quella protrusione che le irrita la radice e le da' spiacevoli conseguenze.Sarebbe opportuno anche eseguire un emg agli arti inf. per vedere se c'è una sofferenza radicolare.
Nel frattempo consigliabile astensione da sforzi fisici che facciano perno sulla schiena e uso di corsetto semirigido.
Se i disturbi restano costanti allora ci rimane la via invasiva.
Per quanto riguarda il cortisone,questo sgvolge una funzione antinfiammatoria e,per ciò,antidolorifica ma non influenza sulla protrusione che,caso mai, potrebbe rientare per altri motivi ma non per la medicina.
Per sua curiosità,legga i miei articoli im MimForma sul trattamento mininvasivo.
Faccia sapere l'evoluzione della situazione.
Cordialmente

Dr. Della Corte: vincenzodellacortemi@libero.it
Case di Cura: "La Madonnina Milano-02/58395555
"Villa Mafalda" ROMA-06/86094294

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dopo
Utente
Utente
Vi ringrazio per le risposte immediate. Quello che vorrei sapere è se i trattamenti di RPG (ne ho già fatti 4, uno a settimana) possano servire a far rientrare le ernie oppure no.
Inoltre vorrei sapere se, una volta operato con terapia mini invasiva, i rischi che si verifichi un'ernia recidiva sono maggiori rispetto alla guarigione dovuta alla disidratazione dell'ernia stessa.
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Dr. Vincenzo Della Corte Neurochirurgo 6.9k 243 2
Egregio signore,non ritengo che esistano trattamenti in grado di far rientrare veramente un'ernia. Se questa rientra è con il riposo,la mancata esecuzione di movimenti sconsigliati e,in presenza dell'integrità delle strutture ligamentose e di una degenerazione discale "non eccessiva".
Una volta eseguito l'intervento in mininvasiva le possibilità di una recidiva sono molto basse,trattando bene la colonna, mentre la disidratazione (quella eseguita con laser,coblazione,ozono...)diciamo che è più parziale.

Le formulo infiniti auguri e, se ha ancora qualche quesito,non esiti a richiamare.Cordialità