Betabloccante, pregabalina e venlafaxina

Esimi Dottori,
come ho scritto in una precedente richiesta, sto assumendo, con rilevante beneficio, pregabalina 2 volte/die.
Mi succede, pero', una cosa stranissima:il dolore punturio cronico e oppressivo in area precordiale per cui sto penando da diversi anni ha subìto una genesi, con la pregabalina:il dolore è sconparso o, quanto meno, attenuato notevolmente, con notevole mio innalzamento del tono dell' umore e notevole ripresa del "funzionamento sociale", anche con una certa notevole "grinta"( insomma mi sento "come dico io", cioè in forma e "pronto" ad affrontare situazioni difficili) come non mi sentivo da anni (in quanto detto dolore letteralmente mi annientava: cercavo di dormire il più possibile per non sentirlo e solo le BDZ - Lorazepam - me lo attenuavano!), ma mi permane il senso oppressivo e di "tiramento" in area precordiale, con sensazione continua di avere "ferro" in bocca, ma non più doloroso.
Penso che sarei un ottimo oggetto di studio da parte di Medici ricercatori specialisti delle più svariate discipline!
Ora, penso, come giustamente mi diceva il Dr. RUGGIERO, e anche come "sento" io (cioè un' ansiolisi maggiore), che dovrei assumere, per la risoluzione completa dei miei sintomi, un SSRI, o, meglio, SNRI.
Per questo ho una visita di controllo programmata per il 4. 5 c.a. presso un buon Centro di Disturbi Depressivi.
Ora, siccome penso,e anche a detta del mio Cardiologo, di avere la pressione alta (ad ogni misurazione da "camice bianco" è alta, stante anche la mia emotività: 90/155 - 90/175 anche 100/155!), detto Cardiologo mi ha prescritto Nebivololo 5 mg 1/die.
Io non gli ho detto, per mio disagio e "vergogna" personale, che forse, anzi, quasi certamente, dovro' prendere anche l' SSRI o SNRI per completare il percorso di risanamento della mia somatizzazione cenestopatica.

Vi domando se è possibile fare la terapia con dette tre sostanze contemporaneamente (betabloccante- pregabalina - SSRI o SNRI) senza grossi rischi per la mia salute e affaticamento dell' organismo o, peggio, danni epatici e/o renali, e se è preferibile un SSRI (ad es. Sertralina o Citalopram) o un SNRI(ad es. Venlafaxina ) tenendo conto che ho anche una leggera ipertrofìa prostatica (ho quasi 53 anni!) per la quale non assumo alcuna terapìa.

Vi ringrazio e Vi ossequio, con vive cordialità.
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Dr. Francesco Saverio Ruggiero Psichiatra, Psicoterapeuta 41k 1k 63
Gentile utente,

la valutazione di inserimento di una terapia farmacologica deve essere demandata necessariamente al medico prescrittore in accordo eventualmente anche con il cardiologo.
Quando si va da un medico si deve necessariamente dire la verita' altrimenti difficilmente si puo' essere aiutati.
L'aumento pressorio di alcuni SSRI o degli SNRI e' in percentuale minima e si rileva in un numero basso di pazienti.
Qualora si dovessero manifestare effetti collaterali correlati all'utilizzo di un farmaco allora si potra' valutare la variazione.

Cordiali Saluti
Dr. F.S. Ruggiero

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