Probabile malattia di alzheimer

Gentilissimi dottori di MedicItalia, vorrei sottoporre alla vostra attenzione il caso clinico di mia madre, una donna di 69 anni che, già da circa tre anni, mostra un serio problema di un decadimento cognitivo riferibile a una probabile malattia di Alzheimer.
I problemi iniziali di dimenticanza si sono aggravati da circa 2-3 anni, ossia da quando mio padre, totalmente inabile, cambiando il suo stile di vita, decise di rimanere l’intero corso della giornata in casa.
Nell’aprile 2009 veniva eseguita RMN il cui referto porta le seguenti conclusioni: “…Permangono gli esiti gliotici, come da precedente RMN, a genesi vascolare in sede fronto-parietale e patringonale bilaterale ed alle corone radiate. Comparsa nella sequenza di suscettibilità magnetica di esiti emosiderinici in corrispondenza dei solchi della convessità temporo-parietale destra. Il sistema ventricolare mostra dimensioni e morfologia regolare; gli spazi liquorali periencefalici sono di ampiezza nei limiti.”
Nel giugno 2009 veniva eseguito ecocolordoppler T.S.A. il cui referto riporta quanto segue: “ispessimento medio-intimale diffuso degli assi carotidei (IMT 1,3 a sinistra), assenti formazioni esogene riferibili a placche, al color doppler regolari velocità di flusso delle arterie studiate, Aa vertebrali ben percepite anche durante rotazione controlaterale del capo. Non lesioni emodinamicamente significative. Gli esami ematici e tiroidei rientravano tutti nella norma.
Nell’ultimo test neuro-psicologico eseguito in data 09/11/2010 si rilevava un declino cognitivo globale di grado lieve-moderato con parziale disorientamento temporale e familiare, deficit di attenzione selettiva, compromissione della memoria verbale a lungo termine, lieve deficit della funzionalità esecutiva, lieve deficit di denominazione e comprensione uditivo-verbale, discalculia e grafia. Lungo la sfera emotivo-comportamentale si rileva lieve sintomatologia ansiosa-depressiva che si manifesta con rallentamento psicomotorio e alla consapevolezza del proprio deficit cognitivo.
Dopo un recente controllo, il neurologo di fiducia, ha impostato delle variazioni alla sua terapia farmacologia, che da dopodomani sarà così:
ore 7 protettore dello stomaco (pantoprazolo) - ore 7,30 Zarelis 150 mg (invece di 75 mg), ore 14 cardioaspirina e alle ore 20 Memac da 10 mg., inoltre ha proposto un mese di NICETILE, e dopo quest’ultima cura ha prescritto il farmaco EBIXA 10 mg. Il neurologo ha sempre consigliato di fare piccoli esercizi di memoria, cruciverba e una migliore vita sociale (cosa che quest’ultima riesce a fare pocomeno, visto che mio padre oltre a tenerla impegnata per assisterlo, la obbliga a rimanere a casa per tutta la giornata). Le domande che vorrei sottoporvi sono:
-concordate in una probabile malattia di Alzheimer?
-sono sempre più frequenti situazioni di confusione e stanchezza alternati a periodi di lucidità, essi sono legati alla malattia o ai farmaci? Esistono farmaci o miglioramenti alla terapia in atto?
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Dr. Rosario Vecchio Neurologo 1.4k 32 22
Gentile utente

La valutazione neuropsicologica che riporta evidenzia un deterioramento cognitivo che, come giustamente, è stato detto interessa in modo esteso molte funzioni cognitive. Sulla diagnosi è difficile dare un parere senza poter esaminare il caso direttamente. Lei riporta i dati di una RM che descrivono una sofferenza vascolare che potrebbe sovrapporsi al quadro, ma credo che questo sia stato valutato dai colleghi neurologi. Gli episodi che descrive possono dipendere dalla malattia. Per quanto riguarda la terapia mi sembra stia assumendo i farmaci corretti in caso di malattia di alzheimer.

cordiali saluti

Dr. Rosario Vecchio

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