Ipocusia improvvisa causa stress?

Salve Egregi Dottori,
sono un’insegnante di quasi cinquant’anni e vorrei porVi alcuni quesiti.
Circa 6 mesi fa sono stata colpita da ipoacusia neurosensoriale improvvisa all’orecchio sinistro. Tutto è cominciato la sera di un giovedì di luglio 2007 con la sensazione di orecchio otturato e pieno (tipo tappo di cerume), con il passare di alcune ore sono sopravvenuti vertigini e vomito. Accompagnata da mio marito e da amici, mi sono rivolta immediatamente al Pronto Soccorso di una clinica vicino casa, dove mi hanno riscontrato sindrome vertiginosa e PA 130/80 e mi hanno prestato le prime cure (mannitolo 18% 250 ml ev), nel frattempo ho cominciato ad avere difficoltà respiratoria quindi sono stati somministrati S.F. 100 + Aminomal fl e Bentelan 4mg, a questo punto ho incominciato ad avvertire dolori al petto ed è stato fatto un ecg. Dopo alcune ore
(senza che i sintomi di orecchio tappato, vertigini e vomito si fossero attenuati) sono stata dimessa, con il consiglio di un controllo ORL/Neurologico e/o ricovero presso un ospedale.
Immediatamente sono stata accompagnata per il ricovero all’ospedale presso il quale ero stata indirizzata ed al quale sono arrivata verso l’una di notte tra tante fermate per gli attacchi di vomito. Il medico di turno si è lamentato che ero troppo agitata e insisteva anche con maniere brusche che dovevo calmarmi e riferendosi al referto della precedente struttura di P.S. senza alcuna visita, senza darmi alcuna spiegazione e ritenendo che non dovessi essere ricoverata ( sul referto ha segnato codice bianco), voleva farmi somministrare i seguenti farmaci (fs 100cc + Urbason 40cc). A questo punto visto il trattamento e nonostante avessi ancora i sintomi precedentemente descritti (infatti il vomito è perdurato anche in ospedale), ho rifiutato la terapia e sono tornata a casa.
Verso le 6 del mattino la situazione era così peggiorata che i miei familiari si sono rivolti al 118, che mi ha accompagnato ad un ulteriore ospedale, dove sono stata accolta con codice verde (condizione di urgenza differibile) è stata praticata la seguente terapia Levobren 2 fl in 250 cc fis. + spasmex 1 fl in 100 cc fis. È stata eseguita una visita ORL che non ha evidenziato tappo di cerume e Neurologica che è risultata negativa, sono stata quindi dimessa alle ore 10,06 di mattina.
Dopo 2 giorni, esattamente la domenica mattina, quando i sintomi si erano un poco alleviati e riuscivo ad essere più lucida, mi sono resa conto di non sentire il telefonino con l’orecchio sinistro, non erano trascorsi ancora tre giorni. Sono corsa in ospedale preoccupata, all’otorino di turno ho raccontato la mia odissea, ma lui mi ha rispedita a casa dicendomi di ritornare il giorno dopo per un ricovero ed un esame audiometrico in quanto si trattava di ipoacusia e che al momento non poteva fare nulla. Non sono ritornata il giorno dopo in quell’ospedale, ma mi sono rivolta ad un altro, dove sono stata ricoverata e sottoposta a terapia. Purtroppo non ho riacquistato l’udito, dagli esami audiometrici effettuati presso la suddetta struttura risultava una perdita di udito del 100% all’orecchio sin. In questi sei mesi ho fatto di tutto: camera iperbarica, altri ricoveri con relative terapie, consulti presso altri medici ecc., inoltre ho effettuato esami per individuare la causa (RNM, TC, Angiografia al cranio ed al collo) tutti i virus, gli ormoni ecc., tutto con esito negativo. Adesso dagli esami strumentali si evidenzia un lieve recupero delle frequenze basse, io però continuo ad avere la sensazione di orecchio pieno, non avverto miglioramenti dell’udito ed ho acufeni continui nell’orecchio sinistro, tali rumori, si amplificano in ambienti rumorosi, cosa che mi comporta un senso di disagio e disorientamento in quanto non riesco ad individuare immediatamente la provenienza dei rumori e delle voci.
Adesso, però, voglio offrirvi un pò una panoramica della situazione generale che ho vissuto precedentemente alla fatidica sera.
Pochi giorni prima del verificarsi dell’evento sopra descritto avevo concluso un’estenuante Esame di Stato (ex Esami di Maturità) come Commissario Esterno. E’ da premettere che la partecipazione a tali esami è un obbligo di servizio al quale non ci si può sottrarre a meno di gravi malattie. Inoltre, essendo cambiata nell’anno scolastico 2006/07 la normativa sugli Esami di Stato, in quell’anno ciascuna commissione doveva lavorare su due classi, anche su scuole diverse e addirittura su comuni diversi della stessa provincia, come ha lavorato la commissione in cui io sono stata nominata. Le due sedi distavano dal comune di mia abituale residenza a più di un ora. Il periodo,di svolgimento di tali esami, come risaputo, è quello che va dal 16 giugno al 14 luglio circa, in particolare l’estate del 2007 è stata una delle più calde ed afose con picchi, in quel periodo, fino a 40 gradi e tassi di umidità altissimi, le scuole poi, in genere non sono dotate di condizionatori nelle aule, ed il ventilatore reperito a mala pena non serviva a gran che.
Si aggiungano al viaggio ed al caldo: l’orario di svolgimento di detti esami, circa 7/8 ore giornaliere (dalle 8,00 alle 16,00 circa) senza pranzare (ma solo pause caffè); il ritorno a casa tra traffico cittadino e blocchi in autostrada ( Napoli –Salerno) per lavori; tensioni tra Presidente di commissione, Commissari Esterni ed Interni (per la decisione dei voti).
E’ stato in questo periodo che ho incominciato ad avvertire per la prima volta strani rumori in testa , fruscii continui, ma non bene localizzati. Avevo reazioni difensive ed aggressive (verbali) esagerate verso gli altri, vivevo uno stato di insofferenza, ero ansiosa, di notte mi svegliavo ed ero incapace di riprendere sonno, di giorno avvertivo irrigidimento al collo e mi dolevano le spalle e soffrivo spesse di attacchi di cefalea.
Tale situazione lavorativa si andava a sommare ad un precedente periodo di problemi sul lavoro con il Dirigente Scolastico e con alcuni colleghi ( sono stata eletta RSU e Membro del Consiglio di Istituto).
Alla luce di quanto su esposto i quesiti che voglio sottoporVi sono i seguenti :
1) In assenza di squilibri metabolici ed ormonali; processi infettivi dell’orecchio (infezioni virali); anomalie vascolari; traumi; familiarità; lesioni di natura tumorale benigna del nervo acustico, è possibile che la causa di questa mia ipoacusia possa attribuirsi alla situazione di stress psicofisico vissuta nel periodo antecedente l’evento suddetto?
2)Se si in che modo ha influito questo fattore (stress) ?
3)La tempestività nell’instaurare una adeguata terapia gioca un ruolo importante,il problema si sarebbe potuto risolvere se i medici ai quali mi sono rivolta avessero agito immediatamente non sottovalutando il caso?
Spero di essere stata esaustiva nel fornirVi informazioni che possano concorrere a chiarire le mie vicissitudini e metterVi in condizione di fornirmi delle risposte.
RingraziandoVi anticipatamente, porgo distinti saluti.
[#1]
Dr. Giovanni Migliaccio Neurochirurgo 13.6k 398 77
Gentile professoressa,
in considerazione del fatto che è stata sottoposta ad accertamenti diagnostici idonei, il mio suggerimento e di ripeterli a distanza di circa 1 anno.
Sulla tempestività di cure idonee non ci si può obiettivamente esprimere, in quanto esse, mi pare, siano state fatte d'urgenza tenendo conto dei sospetti diagnostici e non di certezze.
Una perdita dell'udito pressochè totale a sx solo a seguito di stress psico-fisico mi pare poco probabile.
Il Suo caso credo che vada seguito sia dagli ORL che dai Neurologi.

Cordialità ed auguri
Acufeni

L'acufene (o tinnito) è un disturbo dell'orecchio che si manifesta sotto forma di ronzio o fischio costante o pulsante. Scopri i sintomi, le cause e i rimedi.

Leggi tutto