Il midollo cervicale nei limiti

Questo è il risultato dell'ultima risonanza magnetica eseguita. Vorrei sapere quali sono i rimedi e se ce ne sono.
esame eseguito con sequenze T1 SE e T2FSE secondo piani sagittali ed assiali. Verticalizzazione della lordosi fisiologica. Il corpo vertebrale di C5 appare deformato, ridotto in altezza ed è presente un avvallamento in corrispondenza della limitante somatica inferiore come per esiti di pregressa frattura riferita in anamnesi. Alterazione di segnale dei dischi c4-c5 e c5-c6 che si presentano ipointensi nelle sequenze a tr lungo come per riduzione del tono idrico del nucleo e ridotti in altezza.
In c3-c4 è presente un ampia protrusione discale asimmetrica a maggiore estrinsecazione paramediana destra che impronta gli spazi subaracnoidei spinali anteriori, il midollo cervicale e determina stenosi di entrambi forami di coniugazione.
In c4-c5 è presente un'ernia discale a sede paramediana e foraminale destra che che comprime gli spazi subaracnoideispinali anteriori, il midollo cervicale e determina stenosi del relativo forame di coniugazione.
Protrusione discale asimmetrica, piccola ernia discale a sede paramediana e foraminale sinistra in c5-c6 con impronta sugli spazi subaracnoidei spinali anteriori: il relativo forame di coniugazione appare ristretto.
Iniziali manifestazioni artrosiche a carico delle faccette articolari.
Regolare per morfologia e segnale il midollo cervicale nei limiti di risoluzione della tecnica utilizzata.
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Dr. Antonio Ferraloro Neurologo 75.1k 2.3k 20
Gentile Utente,

dovrebbe fare visionare le immagini della RM ad un neurologo per avere un parere diretto ed una correlazione clinica con le alterazioni riscontrate.
A mio parere i punti salienti da attenzionare sono le alterazioni riscontrate in C3-C4, C4-C5 e C5-C6 in cui viene descritta la presenza di ernie e di protrusioni discali che improntano il midollo e restringono i forami di coniugazione. Sarà il neurologo poi a consigliare come procedere, se, per es. rivolgersi ad un fisiatra o ad un neurochirurgo.

Cordiali saluti

Dr. Antonio Ferraloro