Crisi epilettiche post ictus

Salve, mia nonna nel giugno 2011 ha avuto un ictus ischemico e da allora purtroppo è allettata con emiplegia lato destro e disfagia. Nel luglio 2012 ci siamo trovati di fronte ad un ulteriore problema, (si dice sia conseguenza dell'ictus), ossia un primo episodio di convulsioni durato circa 5 minuti. Ricovero in ospedale ma i medici dopo una settimana sotto osservazione non hanno ritenuto di somministrare cure specifiche, essendosi trattato di un singolo episodio e considerando l'età della paziente, che è anziana ha 93 anni. A distanza di 5 mesi è capitato purtroppo un secondo episodio (il 31 dicembre) e a distanza di 38 giorni il terzo proprio ieri sera. Ho il timore che queste crisi possano diventare sempre più frequenti..cosa bisogna fare in questi casi? Si danno i farmaci per l'epilessia oppure no?
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Dr. Antonio Ferraloro Neurologo 75.1k 2.3k 20
Gentile Utente,

giustamente il primo episodio epilettico non è stato messo in terapia, secondo le attuali linee guida.
Considerato però che si sono ripetuti altri due episodi a distanza ravvicinata, sarebbe opportuno rivolgersi ad un neurologo per prendere seriamente in considerazione la possibilità di iniziare una terapia specifica in quanto gli attacchi potrebbero essere sempre più ravvicinati e si potrebbero verificare complicanze temibili, per es. stato di male epilettico.

Cordiali saluti

Dr. Antonio Ferraloro

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Utente
Utente
Dottore la ringrazio per avermi risposto. Ho appena sentito il medico curante che mi ha suggerito visita neurologica domiciliare ma al tempo stesso non mi è sembrato dell'idea di intraprendere una terapia. Mi ha parlato di Gardenale, (credo sia un farmaco specifico?) e che lui non se la sente di approvare questa cosa. Ma questi farmaci anti-convulsivi per un'anziana allettata di 93 anni sono totalmente contro-indicati? Infine mi sono dimenticato di dirle che la nonna tra i farmaci per l'ipertensione usa la Clonidina (il cerotto Catapresan). Siccome ho letto che questo farmaco agisce sul sistema nervoso, non è che per caso possa in qualche maniera essere responsabile o stimolare crisi convulsive?
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Dr. Antonio Ferraloro Neurologo 75.1k 2.3k 20
Gentile Utente,

per un eventuale terapia antiepilettica si affidi al neurologo che è lo specialista competente per questo tipo di problemi.
Escluderei che la clonidina possa causare crisi epilettiche, infatti queste non sono riportate tra gli effetti collaterali del farmaco.

Cordialmente
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Utente
Utente
La ringrazio per la consulenza. Ma mi dica, secondo le attuali linee guida, quanto devono essere ricorrenti le crisi per avviare una terapia? Intendo, se le crisi avvenissero per esempio ogni tre mesi, si deve ricorrere ai farmaci?
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Dr. Antonio Ferraloro Neurologo 75.1k 2.3k 20
Gentile Utente,

dopo la seconda crisi epilettica certa il paziente va messo in terapia.

Cordialità
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Utente
Utente
Buongiorno Dottore volevo aggiornarla sulla situazione di mia nonna. Oggi è arrivata visita neurologica domiciliare e ci è stato prescritto Tegretol 200, dose iniziale mezza pasticca da prendere alla sera. Ad oggi la nonna ha avuto 4 episodi convulsivi tutti della durata di circa 5 minuti. Tra un episodio e l'altro però trascorrono mesi, questo dato come va interpretato? E' significativo? Insomma prima di iniziare una terapia anti-epilettica vorrei essere sicura che sia davvero indispensabile. Essendo una paziente anziana allettata di 93 anni, magari i rischi sono superiori ai benefici non so mi suggerisca. Grazie
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Dr. Antonio Ferraloro Neurologo 75.1k 2.3k 20
Gentile Utente,

non conoscendo direttamente il caso non posso dare una risposta attendibile. In linea di massima dopo 4 episodi epilettici è corretta la messa in terapia del paziente. Consideri pure che il dosaggio prescritto è davvero basso, condivisibile considerata l'età della nonna.

Cordiali saluti
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Utente
Utente
La ringrazio per la risposta. Si tratta di mettere sul piatto della bilancia i rischi e i benefici di una terapia di questo tipo. E il problema è che non ho idea di quali effetti collaterali possa portare il Tegretol. Mi pare solo di intuire che a questi dosaggi grossi problemi non ce ne dovrebbero essere
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Dr. Antonio Ferraloro Neurologo 75.1k 2.3k 20
Gentile Utente,

il rapporto rischio-beneficio è stato sicuramente valutato dal neurologo all'atto della prescrizione del farmaco. Infatti è stato prescritto un dosaggio davvero minimo.

Cordialmente
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Utente
Utente
Dottore, la nonna ha avuto un'altra crisi convulsiva (la quinta) e stavolta a soli 20 giorni dalla precedente. A questo punto in famiglia ci siamo decisi ad iniziare la terapia. Però abbiamo un problema, ho letto che il Tegretol e più in generale i farmaci antiepilettici portano quasi certamente iponatriemia, quindi un abbassamento del sodio. La nonna ha già avuto un problema simile a causa dei diuretici (ora sospesi) ed infatti ha avuto il sodio a 115. Come facciamo ad iniziare questo tipo di terapia e nello stesso tempo a tenere il sodio nei livelli di guardia? Di certo non le possiamo fare le analisi tutte le settimane..
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Dr. Antonio Ferraloro Neurologo 75.1k 2.3k 20
Gentile Utente,

il tegretol potrebbe causare riduzione del sodio nel sangue, questo non avviene comunque in tutti i pazienti, cioè non è un effetto collaterale obbligato.
Inoltre il dosaggio del farmaco è molto basso.
Comunque se la nonna ha gia avuto questo problema, ne parli con il neurologo che ha prescritto il farmaco.

Cordialità
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Utente
Utente
Dottore il sodio ad oggi è rientrato nei parametri corretti, però data la precedente esperienza col diuretico volevo essere sicura di non ricadere nella stessa problematica. Mi sembra di capire che il tegretol non sia l'unica possibilità, ci sono altri antiepilettici che non vanno a intaccare i canali del sodio? Il neurologo ci ha prescritto il tegretol senza neppure guardare le analisi o chiederci quali altri farmaci assumesse la nonna..per questo rimango un attimo perplessa. Leggo cose non propriamente rassicuranti sulla carbamazepina, cioè che ha un alto profilo di tossicità, che occorre fare emocromo tutti i mesi, che porta ritenzione idrica. Ma è davvero così devastante nella pratica clinica oppure sono i bugiardini dei farmaci che esagerano? Perchè le ripeto, sempre nell'ottica del rapporto rischio-beneficio se questo farmaco deve peggiorare la qualità della vita della nonna ci pensiamo bene
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Dr. Antonio Ferraloro Neurologo 75.1k 2.3k 20
Gentile Utente,

per fortuna gli effetti collaterali di ogni farmaco possono verificarsi solo in una piccola percentuale di casi. Pensi che quando un effetto collaterale viene definito "molto frequente" è uguale o superiore al 10%, "frequente" inferiore al 10%.
Pertanto c'è differenza tra la paura che può indurre il bugiardino e l'uso clinico del farmaco.
In ogni caso deve riferire il problema del sodio al neurologo che ha in cura la nonna.

Cordiali saluti
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Utente
Utente
Buongiorno Dottore, abbiamo iniziato la terapia con Tegretol mezza compressa da 100 mg. Siamo alla prima settimana e almeno in apparenza non notiamo effetti collaterali visibili, a parte una leggera sonnolenza. Sul bugiardino leggo la seguente raccomandazione :" Si suggerisce di eseguire le analisi del sangue una volta alla settimana durante il primo mese di trattamento, mensilmente per i successivi 5 mesi". Davvero l'uso del Tegretol richiede questo stretto monitoraggio? Perchè una volta la settimana lo ritengo davvero pesante per la nonna. Grazie


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Dr. Antonio Ferraloro Neurologo 75.1k 2.3k 20
Gentile Utente,

dovrebbe attenersi alle indicazioni del neurologo. Sarebbe opportuno che facesse le analisi la prima volta dopo una settimana, se nella norma potrebbe ripeterle dopo un paio di settimane ma, Le ripeto, chieda al neurologo che segue la nonna.

Cordialmente
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dopo
Utente
Utente
Ho parlato al tel col neurologo (che è quello dell'ASL) e addirittura mi dice che nn sono necessarie neppure dopo la prima settimana. Rimango perplessa a questo punto..io ho letto che è sempre opportuno un controllo specie dell'emocromo, per il rischio di abbasamento piastrine e globuli bianchi. Oltre che del sodio. Dottore mi scusi quando Lei prescrive il Tegretol non suggerisce analisi successivamente?
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Dr. Antonio Ferraloro Neurologo 75.1k 2.3k 20
Gentile Utente,

sì, è opportuno controllare oltre l'emocromo anche l'azotemia, la cretininemia, le transaminasi (GOT e GPT) e gammaGT, unitamente ad un esame delle urine.

Cordialità

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Utente
Utente
Dottore mi scusi, la nonna da ieri sera ha cominciato a manifestare una sensazione di nausea, con tosse occasionale. Potrebbe essere un effetto collaterale del Tegretol? In caso affermativo, è una cosa transitoria oppure è un segnale che dobbiamo sospendere la terapia?
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Dr. Antonio Ferraloro Neurologo 75.1k 2.3k 20
Gentile Utente,

la nausea è un effetto collaterale molto frequente del tegretol che potrebbe ridursi gradualmente nel corso della terapia.
La tosse sporadica non penso che sia causata dal farmaco.
Se la nausea dovesse persistere avverta il neurologo.

Cordiali saluti
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Utente
Utente
Ho già chiamato il neurologo che addirittura mi ha detto che il Tegretol non porta nausea. A questo punto non so cosa fare. Nel dubbio io sospendo la terapia. Anche perchè la nonna è disfagica non deglutisce, quindi può immaginare le difficoltà ogni volta che ha queste sensazioni di vomito. Ma è possibile che non esista un farmaco antiepilettico con meno effetti collaterali??
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Dr. Antonio Ferraloro Neurologo 75.1k 2.3k 20
Gentile Utente,

mi trovo contrario alla sospensione brusca del farmaco, soprattutto se non è stata consigliata dal neurologo che addirittura, mi pare di capire, ha consigliato di continuare.

Cordialmente
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Utente
Utente
E' lo stesso neurologo che nega l'esistenza della nausea quale effetto collaterale. Si immagini un'anziana 93 enne disfagica alle prese con conati di vomito: battito cardiaco che accellera, sensazione di soffocamento. A me il buon senso suggerirebbe di sospendere, poi non so
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Dr. Antonio Ferraloro Neurologo 75.1k 2.3k 20
Gentile Utente,

personalmente, a distanza, non posso consigliare la sospensione del farmaco.
La nausea è un effetto collaterale frequente del tegretol ma ovviamente non posso sapere se nella nonna la causa sia il tegretol.

Cordialità
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Utente
Utente
Quello che cerco di capire è se dinanzi a questo effetto collaterale occorre insistere ,nella speranza che possa passare, oppure si può cambiare farmaco
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Dr. Antonio Ferraloro Neurologo 75.1k 2.3k 20
Gentile Utente,

come regola generale, se il sintomo non è invalidante si può continuare la somministrazione del farmaco, altrimenti andrebbe sostituito sotto controllo medico in quanto spesso è opportuno ridurre il primo mentre si comincia il secondo farmaco.

Cordiali saluti
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Utente
Utente
Dottore il dosaggio del tegretol è 100 mg, essendo proprio all'inizio del trattamento la prima settimana, per cui immagino ci sia poco da ridurre si sospende direttamente? Se possibile vorrei sostituirlo con un farmaco che abbia minimi effetti collaterali, esiste? Sento parlare di Depakin, ma so che sono tanti i farmaci
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Dr. Antonio Ferraloro Neurologo 75.1k 2.3k 20
Gentile Utente,

i farmaci che si possono utilizzare sono diversi, ovviamente non possono essere segnalati senza conoscere il paziente.
Sull'eventuale sospensione del tegretol, Le devo dire che deve rivolgersi al neurologo in quanto a distanza non si può certamente consigliare la sospensione di un antiepilettico senza avere già introdotto, almeno a piccole dosi, il nuovo farmaco.

Cordialmente
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Utente
Utente
Dottore mi consenta di ringraziarla per la sua immensa disponibilità, mi risponde anche di Domenica. Ci servirebbe un farmaco che abbia il minimo di effetti collaterali anche se questo dovesse andare a scapito di una sicura e completa efficacia. Se siamo partiti dal tegretol, un'idea magari se la sarà fatta, nel senso che un farmaco più leggero o simile a questo (con meno controindicazioni) si potrebbe somministrare
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Dr. Antonio Ferraloro Neurologo 75.1k 2.3k 20
Gentile Utente,

gli effetti collaterali dei farmaci sono molto individuali, nel senso che non è possibile prevederli a priori. Infatti alcuni farmaci considerati generalmente "tranquilli" poi in un determinato soggetto potrebbero dare effetti invalidanti da richiedere la sospensione, mentre altri considerati "pesanti" potrebbero essere tollerati benissimo dal paziente.
In questi casi la risposta la dà proprio il paziente stesso secondo la sua reazione individuale.

Cordialità
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Utente
Utente
Dottore chiedo scusa è possibile fare punture di rocefin in concomitanza con la terapia col Tegretol? Fa interazione?
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Dr. Antonio Ferraloro Neurologo 75.1k 2.3k 20
Gentile Utente,

non sono state riportate interazioni negative tra i due farmaci in questione.

Cordiali saluti
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Utente
Utente
Dottore aggiornamento: è passata la guardia medica che ha fatto una visita approfondita alla nonna e ritiene che il problema della sensazione di vomito sia dovuto alla formazione di muchi da allettamento, in effetti non è la prima volta che si accumulano questi muchi e poi creano fastidi. Ci ha prescritto 6 fiale di rocefin per 6 giorni, laddove possibile aerosol, e bentelan per tre giorni. Inoltre ci ha consigliato come lei stesso mi diceva di non sospendere la terapia antiepilettica. Però adesso sorge un dubbio, anzi due: abbiamo saltato un giorno di tegretol è grave? E poi, essendo passata la fatidica settimana di terapia dovremmo fare le analisi del sangue ma con questa nuova terapia antibiotica i risultati saranno attendibili? Grazie
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Dr. Antonio Ferraloro Neurologo 75.1k 2.3k 20
Gentile Utente,

ormai avete interrotto per un giorno, pazienza, al massimo possono riprendere o accentuarsi le crisi. Gli esami del sangue se fatti in prima giornata di terapia con rocefin dovrebbero essere attendibili, poi invece un'eventuale alterazione non si saprà a quale farmaco attribuirla.

Cordialmente
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Utente
Utente
Dottore in tarda serata è comparsa un pò di febbre (temperatura 37.3) e leggo che anche questo può essere un effetto collaterale del tegretol, una reazione di ipersensibilità. Ad ogni modo, poichè tra pochi giorni faremo analisi del sangue, dal risultato di queste si potrà evincere una eventuale intolleranza o allergia alla Carbamazepina? Insomma c'è un modo per accertarci che questa molecola non faccia danni?
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Dr. Antonio Ferraloro Neurologo 75.1k 2.3k 20
Gentile Utente,

personalmente non mi è mai capitato riscontrare febbre come effetto collaterale della carbamazepina. E' più probabile, statisticamente, che sia un problema delle vie respiratorie avendo tra l'altro il medico riscontrato muchi.

Cordialità
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dopo
Utente
Utente
Dottore buongiorno, nel ringraziarla sentitamente per tutte le risposte che gentilmente mi fornisce, volevo chiederle, dovendo andare oggi pomeriggio a prescrivere le analisi, devo aggiungere pure il livello di Carbamazepina nel sangue? Oppure considerato il dosaggio che facciamo (100 mg) non occorre effettuare questo test?
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Dr. Antonio Ferraloro Neurologo 75.1k 2.3k 20
Gentile Utente,

ancora è prematuro effettuare il dosaggio plasmatico della carbazepina in quanto le concentrazioni plasmatiche del farmaco non sono costanti.
Tale dosaggio può essere effettuato dopo 30-40 giorni dall'inizio della terapia.

Cordiali saluti
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Utente
Utente
La ringrazio. Dottore abbiamo notato anche un'altra cosa, da due giorni la quantità di urine (la nonna è portatrice di catetere) è diminuita di parecchio, da ieri sera fino ad oggi solo 400cc. Adesso è una mia paranoia oppure il Tegretol porta pure ritenzione urinaria? Grazie
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Dr. Antonio Ferraloro Neurologo 75.1k 2.3k 20
Gentile Utente,

teoricamente potrebbe essere ma è un effetto collaterale molto raro, soprattutto a questi dosaggi. Se sia il caso della nonna non è possibile stabilirlo.

Cordialmente
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dopo
Utente
Utente
Dottore buonasera, ho letto che tra i farmaci che possono innalzare i livelli plasmatici di carbamazepina figura anche l'omeprazolo. La nonna al mattino prende il gastroprotettore Antra 20mg. E' un problema?
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Dr. Antonio Ferraloro Neurologo 75.1k 2.3k 20
Gentile Utente,

non, non è un problema in quanto il dosaggio che assume è molto basso.

Cordialità
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dopo
Utente
Utente
Dottore buongiorno, è da ieri sera che la nonna urina pochissimo, e al contrario di quanto mi aspettassi la pressione è bassa 107/55. Sarà ritenzione idrica causata dal tegretol? Se dovesse persistere dobbiamo sospendere?
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Dr. Antonio Ferraloro Neurologo 75.1k 2.3k 20
Gentile Utente,

non è possibile stabilre on line la causa del problema nè la sua correzione, consultate in primis il medico curante e poi il neurologo.

Cordiali saluti
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Utente
Utente
Dottore volevo informarla sulla situazione della donna. Da venerdi mattina è ricoverata in pneumologia per un edema polmonare. La sensazione di nausea, il battito accelerato, la scarsa diuresi, erano tutti effetti premonitori di questa cosa. La diagnosi l'abbiamo avuta solo giovedì perche improvvisamente le è scesa anche l'ossigenazione, saturava a 83-84% con la maschera di ossigeno al massimo. Eppure tre giorni prima è venuta la dottoressa a casa che le ha controllato le spalle, possibile che non sia stata in grado di diagnosticare una cosa così grave? O forse è una cosa difficile da individuare? Sono davvero perplesso
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Dr. Antonio Ferraloro Neurologo 75.1k 2.3k 20
Gentile Utente,

l'edema polmonare è un fatto acuto che si realizza nel giro di pochi minuti, tre giorni prima dell'evento non è certo diagnosticabile, pertanto la collega non ha alcuna responsabilità sulla mancata diagnosi. Per portarLe un esempio, è come un infarto, si presenta all'improvviso.
In bocca al lupo alla nonna.

Cordialmente
[#46]
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Utente
Utente
Dottore mi scusi ma a me è sembrato che questo evento non sia stato fulminante ma abbia avuto una certa gradualità. Mi spiego, l'improvvisa tachicardia e la scarsa urina dei giorni addietro sono tutti sintomi di un edema polmonare, poi la certezza è subentrata con l'ipossia. La nonna non è stata male così all'improvviso, ho notato un graduale peggioramento giorno per giorno
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Dr. Antonio Ferraloro Neurologo 75.1k 2.3k 20
Gentile Utente,

i segni da Lei citati possono evolvere in edema polmonare ma non necessariamente, l'evoluzione poteva essere anche diversa.

Cordialità
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