Disfagia in un paziente colpito da ictus

Buongiorno, mio padre di 75 anni il 5 marzo è stato colpito da ictus e attualmente si trova in un ospedale per fare la riabilitazione.
Dal punto di vista motorio sta recuperando molto bene, tant'è che riesce ad alzarsi da solo e a camminare con l'aiuto di un girello.
Il problema più grave è invece la disfagia che attualmente lo costringe all'alimentazione con sondino naso-gastrico.
La logopedista che lo segue e che ogni giorno gli fa delle prove, dice che un piccolo miglioramento c'è stato tuttavia non è sufficiente per permettergli un'alimentazione diversa.
Ieri ho parlato con un dottore che mi ha detto che stanno anche valutando di mettergli il sondino direttamente nello stomaco.
Io sono a chiedervi: potrebbe la disfagia non passare mai? Potrebbe succedere che mio padre non riesca più a mangiare normalmente? Ovviamente parlo di cibo frullato, so benissimo che tornare come prima sarà pressochè impossibile.
Lui sta molto male psicologicamente per questo aspetto. Perchè vede che da una semi-paralisi destra ora è in grado di camminare da solo, mentre la gola non risponde ai suoi comandi. E' frustrante.
Cosa si può fare di più a quello che già fanno in ospedale per lui?
[#1]
Dr. Otello Poli Neurologo, Algologo, Esperto in medicina del sonno 7.1k 199 45
Gent.le utente,
sarebbe interessante conoscere almeno "in virgolettato" il referto della risonanza magnetica cui ritengo suo padre sia stato sottoposto.
Un eventuale interessamento del tronco dell'encefalo renderebbe bene conto della disfagia poichè è a questo livello che risiede il centro della deglutizione.
Cordialmente.

Dr. Otello Poli, MD
Neurologo-Algologo-Esperto in Medicina del Sonno
email: otellopoli@gmail.com

[#2]
dopo
Utente
Utente
Purtroppo non ne sono in possesso. Posso comunque farne richiesta all'ospedale dove attualmente è ricoverato. Dovrebbero rilascairmela, giusto?
[#3]
Dr. Otello Poli Neurologo, Algologo, Esperto in medicina del sonno 7.1k 199 45
E' assolutamente suo diritto avere in visione referto ed immagini su dischetto.
[#4]
dopo
Utente
Utente
Sono riuscita a recuperare le due risonanze magnetiche eseguite nell'ospedale dove è tuttora ricoverato mio padre.
Gliele riporto:
RN ENCEFALO senza contrasto del 26/03/13: "E' stato possibile acquisire soltanto sequenze T2 gradient secondo piani assiali stante l'assoluta incapacità del soggetto di mantenere la posizione adeguata. Con questi limiti non si sono documentati ematomi intra o exrta parenchimali nè nuove lesioni ischemiche di tipo "maggiore". In sede pontina parasagittale sinistra si apprezza una sfumata alterazione del segnale riferibile alla lesione ischemica meglio evidenziata ad un esame RMdel 11/03 fornito in visione. Esiti ischemici permangono riconoscibiili anche a livello della giunzione cortico-midollare frontale destra. Il complesso ventricolare non presenta compressioni o dislocazioni patologiche."

RN ENCEFALO del 04/04/13: " L'indagine è stata eseguita con ripresa di sequenze pesate in DP e T2 su piani assiali, con tecnica FLAIR su piani coronali e in T1 su piani sagittale. lo studio RM odierno è ostacolato dalla presenza di importanti artefatti da movimento dovuti all'incompleta collaborazione fornita dal signore. Si evidenziano lesioni ischemiche cronicizzate sia in fossa posteriore, a livello del ponte in sede parasagittale dx e della porzione sup. dell'emisfero cerebellare di sx, sia in ambito sovraentoriale, in sede frontale post. dx. Il complesso ventricolare non manifesta dislocazioni patologiche."

In settimana il dottore ha comunicato a mio padre che gli metteranno la cosidetta PEG, in quanto il sondino naso-gastrico va assolutamente rimosso e ad oggi non è ancora in gradi deglutire bene.
[#5]
dopo
Utente
Utente
Mi scusi, ma non ha forse letto la mia ultima risposta. Riesce a darmi un parere in merito? Grazie
[#6]
Dr. Otello Poli Neurologo, Algologo, Esperto in medicina del sonno 7.1k 199 45
Non avevo letto la sua ultima risposta.
Beh...le cose stanno come previsto: le 2 RM Encefalo evidenziano lesioni vascolari a livello del troncoencefalico (cfr. nel caso di suo padre il ponte,
che è parte del tronco e dove risiedono nuclei o centri di cellule neuronali responsabili del riflesso della deglutizione).
Sic stantibus rebus la soluzione PEG mi sembra la opzione migliore, più efficace per la alimentazione e priva del rischio "strappo" volontario o involontario del SNG o di lesioni da decubito in esofago che questo può produrre.
Mi spiace che le cose stiano così.
[#7]
dopo
Utente
Utente
Grazie per la sua risposta.
Ma secondo lei non c'è possibilità di recupero? Magari tra alcuni mesi non potrebbe riuscire a riprendere a deglutire bene?
O c'è la possibilità che non mangerà mai più?
[#8]
Dr. Otello Poli Neurologo, Algologo, Esperto in medicina del sonno 7.1k 199 45
E' possibile che con il trascorrere del tempo (mesi)...certamente utile sarebbe terapia fisica indirizzata a rieducare la funzione degluditoria. A volte, comunque, "il tempo è signore".
Alimentazione

Mangiare in modo sano e corretto, alimenti, bevande e calorie, vitamine, integratori e valori nutrizionali: tutto quello che c'è da sapere sull'alimentazione.

Leggi tutto