Neuropatia dolorosa in seguito a fuoco di sant'antonio

Salve. Mia madre (64 anni) ha avuto un mese fa il fuoco di s. Antonio sul torace, sul seno e fino alla schiena. Trattato con aciclovir, le bolle sono diventate croste e poi sono "cadute"; tuttora comunque tutta la zona rimane ancora infiammata. Oltre a questo, mia madre soffre tuttora di dolori molto forti nella zona interessata, dolori che sono costanti nell'arco di tutta la giornata (lei li descrive come continue pugnalate) e che le impediscono di dormire e in generale di condurre una vita normale.
E' attualmente in cura con Gabapentin, ne assume 1500 mg al giorno (dose raggiunta dopo diversi giorni trascorsi con dosaggi inferiori, via via crescendo fino agli attuali 1500) divisi in 3 compresse da 500 mg. La sera prende anche una bustina di Tachidol. Questa terapia (prescrittale dal medico di famiglia) non le sta però risolvendo la situazione, anzi, da ieri il dolore è ulteriormente aumentato. Stamattina si è rivolta a un neurologo, che le ha consigliato di applicare sulla zona la pomata Capsolin, a pase di capsaicina e canfora. Purtroppo però subito dopo l'applicazione le sono cominciati un bruciore e un dolore assolutamente insopportabili che l'hanno costretta a lavare via la pomata... il dolore poi si è progressivamente ridotto ma è ancora molto intenso, e adesso inoltre la zona dolente è anche molto arrossata.
E' il caso che si applichi nuovamente il Capsolin opure non è adatta alla sua situazione? E in ogni caso, visto che 1500 mg giornalieri di Gabapentin non sembrano sufficienti a migliorare la situazione, è il caso di alzare il dosaggio? O di cambiare terapia?
Grazie in anticipo.
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Dr. Antonio Ferraloro Neurologo 75.1k 2.3k 20
Gentile Utente,

alla mamma è subentrata quella che viene definita nevralgia posterpetica, a volte difficile da trattare.
A distanza non si possono variare terapie né consigliare farmaci. Le dico che esistono altre molecole da potere utilizzare, ne parli col medico curante o col neurologo.
Qualora il dolore fosse ulteriormente resistente si rivolga ad un centro per la cura del dolore.
Per quanto riguarda la crema sarei orientato per la sospensione in quanto potrebbe non essere tollerata.
Chieda però al neurologo che ha visitato la Signora.

Cordiali saluti

Dr. Antonio Ferraloro