Dubbi disturbi cognitivi sm

Buongiorno, sono un malato di sclerosi multipla diagnosticato nel 2011.
I miei problemi neurologici sono iniziati all’inizio del 2011 con formicolio al piede e alla gamba sinistra e altri problemi come stanchezza, malesseri e strane sensazioni che mai i neurologi hanno attribuito alla sm.
I miei disturbi alla gamba erano giustificati da due lesioni evidenziate con risonanza magnetica del rachide lombo sacrale e cervicale del 2011.
Le successive rm del solo encefalo eseguite annualmente dal 2011 al 2015 sono risultate sempre invariate: il referto della ultima rm encefalo di marzo 2015 riporta:
“Invariate le piccole alterazioni di segnale di aspetto gliotico nella sostanza bianca adiacente agli angoli superoesterni delle celle medie dei ventricoli laterali e all’altezza del pulvinar talamico sinistro. Non alterazioni focali di nuova insorgenza”
Due settimane fa mi sono sottoposto a dei test neuropsicologici perché a mio parere ho dei problemi di attenzione e concentrazione, i neurologi che mi hanno visitato invece dubitavano della presenza di questi problemi in base ai risultati della RM e della visita neurologica, ma i test hanno effettivamente evidenziato difficoltà di concentrazione nel “reattivo” “SDMT” e difficoltà di memoria visuo-spaziale a lungo e breve termine oltre a punteggi bassi nei test di concettualizzazione e di flessibilità mentale, la memoria uditivo verbale risultava invece nella norma.
Io vorrei chiedere se la presenza di deficit cognitivi nell’ambito della SM è evidenziato per forza dalle immagini della rm oppure può essere dovuto ad alterazioni non visibili dalla rm.
Vorrei chiedere anche se un peggioramento cognitivo si può configurare come ricaduta, e allora in questo caso se può essere recuperabile infine se le terapie modificanti il decorso (io faccio copaxone) sono efficaci oltre che prevenire le ricadute o eventualmente la disabilità fisica anche del prevenire defict cognitivi.
Grazie
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Dr. Otello Poli Neurologo, Algologo, Esperto in medicina del sonno 7.1k 199 45
Come ha ben visto non vi necessariamento tra la neuroimaging a RM e lo stato cognitivo...
...un peggioramento cognitivo non può configurare una caduta ma è la somma di quanto già avvenuto...

Dr. Otello Poli, MD
Neurologo-Algologo-Esperto in Medicina del Sonno
email: otellopoli@gmail.com

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dopo
Utente
Utente
Grazie per la risposta, invece la terapia che faccio (copaxone) è efficace per prevenire disturbi cognitivi o è ininfluente sotto questo aspetto?



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Dr. Otello Poli Neurologo, Algologo, Esperto in medicina del sonno 7.1k 199 45
Prevenendo le ricadute della SM conseguenzialmente preverrà il progredire del disturbo cognitivo.
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dopo
Utente
Utente
Grazie, per l'ulteriore chiarimento.
In questi giorni a causa dei risultati di questo test sono molto confuso e preoccupato per la mia malattia.
I vari neurologi che mi hanno visitato mi hanno sempre detto che la mia era una situazione sotto controllo sbilanciandosi anche dicendo che era una forma di sm poco aggressiva o benigna.
I risultati del test uniti al fatto che i neurologi erano scettici sui miei problemi di attenzione e di memoria mi fanno un po' dubitare sulla valutazione che è stata data della mia malattia.
Anche il fatto che non ho mai avuto ricadute a questo punto non so se è da interpretarsi positivamente.
E' possibile che io abbia una forma di sm che colpista principalmente aspetti cognitivi e non dia problemi motori?

I miei principali problemi sono la fatica che mi sembra sia molto peggiorata nell'ultimo anno, problemi di attenzione e disturbi psichiatrici con attacchi di panico che si manifestano con le sensazioni strane che dicevo nel primo messaggio.
Scusi, ne parlerò comunque anche con i neurologi, capisco i limiti di un consulto a distanza.

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Dr. Otello Poli Neurologo, Algologo, Esperto in medicina del sonno 7.1k 199 45
La tipologia dei disturbi dipende dal/i sito/i di localizzazione delle lesioni demielinizzanti.
Dovrei poter valutare le immagi RM ma come sa non è consentito inviare documentazione.
In ogni caso perchè, se i colleghi si dicono ottimisti, non dargli credito?
La buona idea è quella appena espressa: ne parli apertamente con loro.