Parestesie e terrore di slerosi multipla

Salve, sono Silvia ho 38 anni 2 bambini e una famiglia bellissima.Sto vivendo nel terore da 4 anni.Tutto e' cominciato con sintomi di parestesie visione offuscata senso di sbandamento.Il mio medico di famiglia mi disse che poteva trattarsi di scerosi multipla . Ho fatto 3 risonanze magnetiche con esito negativo. due visite neurologiche dal Dottor G. Zaccara anche esse negative.(Addirittura lui non voleva neppure farmi la RM che io ho le ho effettuate tutte di mia iniziativa dal mio medico su mia richiesta.)La diagnosi di ogni visita e' stata depressione con attacchi di panico.I sintomi si presentano 2 volte l'anno all'incirca con una durata variabile di circa 20 giorni,causandomi paura e terrore della SM,al momento che scompaiono tutto torna calmo.Sono molto ansiosa. Tutto comincio' 4 anni fa' con un aborto spontaneo, poi e' nato il mio secondo bambino, mio padre giovanissimo affetto da carcinoma al retto ,mia cognata a 35 anni cancro ai linfonodi.Periodo veramente negativo. Tutto si era risolto fino a dicembre 2205 quando a mio padre e' ricomparsa una recidiva non differenziata al retto vescica e' prostata,adesso in cura con chemio radio e sperando poi in un intervento chirurgio. Mi sono prestata a seguire mio padre e mia madre nelle varie visite ecc.fino a quando non mi sono ricomparsi i sintomi sopra descritti .Sono ricaduta nel panico e nella paura della sclerosi, i sintomi questa volta sono :parestesie e formicolii agli arti di mani e piedi visione offuscata che vanno e vengano nell'arco della giornata. Ho effettuato il 16 Febbraio un altra visita neurologica con esitonegativo. Sto assumendo Seropram da 20mg una al giorno senza risultati da circa due mesi.Puo' trattarsi di slerosi? L'ultima risonanza l'ho effettuato in data 10.10 2004 negativo il tutto. Vi prego aiutatemi echiatitemi i dubbi. Devo tornare forte aiutare mio padre a guarire.Rispondetemi urgentemente ho tanta paura.GRAZIE DI CUORE SILVIA 68
[#1]
Attivo dal 2006 al 2006
Medico Chirurgo
Gentile Si.ra Silvia,
è comprensibile la sua paura, anche a fronte del fatto di vivere in un periodo della sua vita in cui si sente od è indispensabile per aiutare suo padre.

Proprio alla fine della sua lettera fa riferimento a questo.
Non le appaiano ciniche le mie parole, ma credo che non verrà meno al suo dovere di figlia se riuscirà a delegare ad altri (medici e non) la cura di suo padre.
Provi a porsi delle domande, non abbia paura di farsi aiutare; la richiesta on line è già un buon passo.

La cura con seropram è una buona cosa di sicuro, ma deve essere seguita nel tempo aggiustando la posologia, aggiungendo un ansiolitico se necessario a giudizio di chi l'ha in cura, cambiare l'antidepressivo se nel tempo i risultati sono scarsi ecc. ecc. valutare l'ipotesi di un sostegno psicoterapeutico se utile...

Aiutare suo padre a guarire è una bellissima cosa, ma per ora pensi a "rimettersi in sesto", provi a risolvere il suo problema, si prenda una pausa dal resto; abbia fiducia dei neurologi, sono medici che studiano e conoscono molto bene la sclerosi m. sia clinicamente che dal punto di vista radiodiagnostico.
Soprattutto: si affidi ad un medico di cui ha fiducia, potrà guidarla ed aiutarla a "vederci chiaro".

Provi a far emergere anche fuori questa sua richiesta di aiuto, sono sicuro che non potrà che giovarle!

cordialissi saluti
[#2]
Dr. Silvio Presta Psichiatra, Farmacologo 463
Innanzitutto concordo pienamente con gli ottimi consigli del dr. Mittiga.
In merito alla terapia farmacologica, il Seropram è solo una della moltissime strategie attuabili per curare un disturbo di panico e oltretutto lo sta utilizzando ad un dosaggio che è poco efficace anche nelle forme di panico 'classiche' (cioè quelle caratterizzate da sintomi cardiorespiratori). La paura della 'Grande Malattia' è invece tipica della persona che è colpita da questo disturbo d'ansia, e resiste di fronte alla negatività di ogni esame effettuato.
Cerchi, per quanto le è possibile (e so quanto questo sia difficile ora) di avere fiducia, e si affidi ad uno specialista che sia in grado di modulare continuamente la sua cura fino a renderla efficace.
Cari saluti
Silvio Presta

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