Dolorabilità e affaticamento

Gentili Dottori,

sono un ragazzo di 22 anni, studente universitario. Vi interpello perchè la questione è piuttosto ingarbugliata.

A ottobre 2016 a seguito di uno sforzo prolungato accuso un dolore al cavo popliteo dx, passato in pochi giorni; neanche due settimane dopo il dolore ricompare accompagnato da una parestesia sul lato esterno della gamba fino al dorso del piede.
Mi reco quindi dal medico di base che mi prescrive una rx lombo-sacrale da cui emerge una lieve discopatia L5-S1. Visto che anche mio padre ne aveva sofferto in passato, decisi di recarmi dal suo Neurochirurgo per una vista.
A seguito della visita neurologica lo specialista rileva: "riflessi ROT simmetrici e vivaci, resistenza e tono antigravitario nei limiti, non segni di alterazioni alle vie motorie, non alterazioni della sensibilità, RAPD negativo, riflessi addominali presenti e simmetrici, nel complesso EON nei limiti; obiettivabile dolore al cavo popliteo, si consiglia EMG arto inferiore dx e ecografia cavo popliteo per verificare eventuale coinvolgimento nervo SPE".

Mi reco a eseguire EMG  (Elettromiografia) che risulta nei limiti ma il neurologo rileva iperreflessia e una leggera ipostenia bilaterale, secondo lui imputabile al mio stato ansioso durante la visita (ero molto teso lo ammetto), ma per sicurezza prescrive RMN con/senza MDC del midollo, risultata nei limiti. A quel punto mi conferma che non esistono patologie in atto. Confesso però che nei giorni successivi inizio ad avvertire dolori, fascicolazioni e crampi anche all'arto superiore dx; ricontattato il neurologo, ripete l'EON di nuovo nei limiti e, per mia tranquillità, esegue MEP, nella norma. Mi consiglia un ecografia del cavo popliteo ma secondo lui la mia sintomatologia è in gran parte attribuibile all'ansia.

Eseguo una visita fisiatrica e dosaggi di elettroliti, B12 e folati, tutto a posto. In seguito il mio medico di base mi prescive gli esami reumatoloci, perfetti. Questo fino a una settimana fa, quando, in preda a una forte ansia, contatto il referente locale per le sindromi demielinizzanti; dopo EON afferma: "alzati e cammina", sostenendo che il mio esame neurologico "è da libro di medicina".

Inoltre una visita neurologica di per sé esclude SLA e distrofie.

Io tuttavia continuo ad avvertire debolezza e dolore all'emisoma destro che però secondo il neurologo non è rilevabile, vista la simmetricità di resistenza, riflessi e sensibilità.
Secondo la vs esperienza c'è qualche causa possibile di tipo organico o dovrei concentrarmi sui sintomi ansiosi?

Grazie per la professionalità e per la dedizione.

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Dr. Mauro Granata Reumatologo, Medico internista, Geriatra 2.7k 114
La gran messe di esami e visite eseguite risultati nelle norma dovrebbe riuscire a contenere la preoccupazione causata dalla sintomatologia riferita. A questo punto non resta che affidarsi ad un medico di sua fiducia per cercare di trovare la giusta chiave terapeutica per venire a capo del problema. Saluti cordiali.

Mauro Granata
https://www.idoctors.it/medico/16613/0

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dopo
Utente
Utente
Gentile professore, la ringrazio per la risposta. Il mio neurologo e il mio medico di base concordano sulla necessità di cominciare col vedere uno psicoterapeuta e ricominciare a fare movimento (purtroppo mi sono un po fermato!). Seguirò le loro indicazioni,
Ringraziando saluto caramente
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Dr. Mauro Granata Reumatologo, Medico internista, Geriatra 2.7k 114
;)