Referto pet 18f fdg

Notando una perdita di memoria all'inizio dell'anno 2016 ho effettuato una TAC che evidenziava una atrofia cerebrale frontale. Sono stato sottoposto successivamente ad una risonanza magnetica che confermava questo problema. Mi è stata effettuata anche una rachicentesi la quale non mostrava presenza di virus o simili. Ho fatto inoltre due PET con radiofarmaco Fdg 18F a distanza di un anno l'una dall'altra, poiché nel frattempo sia io che i miei familiari abbiamo notato un continuo peggioramento riguardo le miei capacità cognitive e mnemoniche. So bene (almeno così mi ha informato il neurologo che ha letto il referto della prima PET) che i "neuroni persi non resuscitano", e che dunque NON POSSO MIGLIORARE, ma solo rimanere "invariato" (nella migliore delle ipotesi) o peggiorare. Tuttavia i due referti, specialmente il secondo, sono poco comprensibili (uno parla di "maggior" gradiente, mentre l'altro di "minor" gradiente... sembrerebbe quasi che io fossi migliorato, ma so che questo è praticamente impossibile). Vi fornisco dunque ENTRAMBI i referti: 1° referto PET (effettuato il 21/07/2016): "La tomografia per emissione di positroni, eseguita con apparecchiatura PET/CT e scansioni del cranio, ha dimostrato una modesta riduzione dell'attività metabolica, a carattere diffuso, a livello della corteccia cerebrale, con relativo lieve maggior gradiente in sede frontale ove è evidente anche, nelle immagini di repere anatomico, una dilatazione degli spazi subaracnoidei. Conservata risulta l'attività metabolica a carico della corteccia cerebellare e delle strutture sottocorticali". 2° referto PET (effettuato il 04/08/2017): "Rispetto ad una precedente indagine del 21-07-2016 l'odierna, eseguita con analogo tracciante, medesime modalità tecniche ed apparecchiatura PET/CT, in paziente con glicemia a digiuno pari a 91 mg/dl, ha dimostrato una più conservata attività metabolica a livello della corteccia cerebrale, cerebellare e delle strutture sottocorticali con ora solo relativo, lieve minor gradiente, nelle immagini semiquantitative, a livello del precuneo di ambo i lati specie a destra ed in sede parietale superiore specie a destra. Permane, nelle immagini di repere, una dilatazione degli spazi subaracnoidei specie in sede frontale." ENTRAMBI I REFERTI SONO STATI VIDIMATI DAL MEDESIMO MEDICO. Le due PET si soffermano su zone differenti del cervello, se fossi migliorato (cosa teoricamente impossibile da quanto dettomi dal neurologo) sarebbe più logico, a mio avviso, che i due referti prendessero in considerazione la medesima parte del cervello (quella frontale evidenziata nella prima PET). Non essendo io un medico brancolo nel buio (e il neurologo che ha ordinato la seconda PET e che dovrebbe spiegarmela è sempre irreperibile). Vi chiedo gentilmente un chiarimento.
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Dr. Otello Poli Neurologo, Algologo, Esperto in medicina del sonno 7.1k 199 45
Buona sera a Lei,

la clinica è una cosa mentre l'esame strumentale è altra cosa !

Leggendo i due referti ed in particolari ilperiodo del referto de secondo TC-PET "...una più conservata attività metabolica a livello della corteccia cerebrale, cerebellare e delle strutture sottocorticali con ora solo relativo, lieve minor gradiente..." sembrerebbe come se la stuazione a livello strumentale sia migliore che quella descritta nel primo esame.

Sarebbe cosa assolutamente indicata aver eseguito contestualmente alla due TC-PET altrettanti esami Testologici Neurocognitivi.

La consiglio di eseguirne uno adesso così avrà un punto di riferimento (tempo "0") che potrà confrontare con il/i prossimi che le verranno prescritti.

Curioso che questo aspetto di indagine Testologica sia sfuggita al medico che la segue.

Cordiamente.

Dr. Otello Poli, MD
Neurologo-Algologo-Esperto in Medicina del Sonno
email: otellopoli@gmail.com

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dopo
Utente
Utente
Ho eseguito tre test neurocognitivi che sono andati sempre peggiorando (in soli 18 mesi). Tuttavia il fatto che lei usi il condizionale unito al verbo "sembrare" dimostra che neppure lei, come altri neurologi da me consultati, sia realmente in grado di valutare un referto PET (scritto da cani). Inoltre, come ho già detto, se c'è una certezza è che i neuroni "morti" restano tali e questo lo dovrebbe sapere anche un medico che scrive un referto PET (ma oggigiorno porsi delle domande che esulano dai propri compiti è impensabile, ciò che conta è lo stipendio a fine mese). Che la clinica sia una cosa e un esame strumentale un'altra è ovvio, ma non è una scusante per l'ignoranza che serpeggia nella medicina odierna (che ben conosco essendo stato sbattuto in continuazione a destra e a manca nei suoi meandri da quando sono nato) la quale ormai è al livello di mera alchimia (siamo tornati nel 1600?). Lei mi ha aiutato a comprendere, e di questo la ringrazio, che nessuno è in grado di darmi un tangibile aiuto, e quindi mi disinteresserò di questi problemi neurologici (ne ho di maggiori essendo invalido civile al 100% per numerosi problemi di diversa natura, tra cui psichiatrici e ortopedici). Nulla è riferito alla sua persona, la ringrazio e le porgo i miei saluti
P.S. Non è desiderata nessuna ulteriore risposta medica da parte di Medici-Italia