Tremore alle mani

Buongiorno;
Vi scrivo per avere una opinione rispetto ad un fenomeno che nelle ultime ore mi sta destando preoccupazione.

Sono un ragazzo di 23 anni, in buona salute senza particolari problematiche di salute.

In questi anni, sporadicamente, mi è capitato mentre studio (quindi in condizioni di relativa tranquillità, nonostante sia un tipo ansioso) di avere tremori ad una sola delle mani, prevalentemente a sinistra (non sono mancino) e qualche volta più di rado a destra.

Premetto di non aver mai fatto caso al presentarsi di questo fenomeno in altre occasioni. Finora ho sempre sottovalutato la questione pensando che si trattasse di episodi singoli magari innestati dalla tensione (non si potrebbe trattare di sforzo fisico perché si manifestano in una fase dello studio che non prevede forme di scrittura) oppure dal consumo di caffè. In realtà prendo al massimo un caffè al giorno, neanche tutti i giorni, dopo pranzo ma comunque ne sono sensibile perché a volte mi produce tachicardia.

Da ieri il fenomeno del tremore mi preoccupa perché ha cominciato a manifestarsi nella mano sinistra in modo molto più marcato e continuativo. Infatti piuttosto che essere un episodio singolo si è manifestato più volte dal pomeriggio fino alla sera, sentendo anche una strana sensazione al braccio, come se tutto partisse da lì.

Stamattina invece lo stesso problema mi si ripresenta ma nella mano destra.

Vorrei sapere se ancora in assenza di una certa continuità nel fenomeno (sono passate anche diverse settimane, mesi tra una manifestazione e l’altra) fosse opportuno rivolgersi ad uno specialista oppure pensare per il meglio, come a manifestazioni indotte dal ansia e stanchezza.

Grazie anticipatamente.
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Dr. Antonio Ferraloro Neurologo 75.1k 2.3k 20
Gentile Ragazzo,

l'alternanza del tremore a destra e a sinistra non farebbe pensare un tremore patologico in senso stretto, possibile invece l’origine ansiosa, ovviamente come ipotesi a distanza.
Prima di una visita neurologica sarebbe opportuno rivolgersi al medico curante per avere un orientamento di massima, poi sarà il collega a decidere come procedere.

Cordiali saluti

Dr. Antonio Ferraloro

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