Capogiri in seguito a dissecazione arteria vertebrale

Buongiorno,
un mese e mezzo fa (l’8 febbraio) sono stato ricoverato in ospedale per via di una dissecazione dell’arteria vertebrale destra che ha causato delle piccole lesioni ischemiche acute in sede cerebellare emisferica inferiore dx ed altre nel lobulo biventre nel lobulo semilunare inferiore, più un ulteriore puntiforme alterazione del segnale ad analogo significato nel cordone posteriore del midollo a C1.
Ora mi sento come se nulla fosse successo, se non fosse per dei capogiri che si presentano spesso (almeno una volta all’ora, durano uno/due secondi) e che non sembrano migliorare.

Il primo capogiro l’ho avuto una decina di giorni dopo l’ictus, a casa a riposo (18 febbraio) il secondo tre giorni dopo (22/23 febbraio) e, da lì in poi sono aumentati, ora li ho quasi ogni giorno.
Col tempo sono riuscito a capire che ci sono delle posizioni in cui i capogiri compaiono quasi certamente (in piedi con il capo chino in avanti, stradato con il capo chino in avanti) e altri in cui mi si placano (in piedi con sguardo in avanti, seduto chino in avanti con sguardo in avanti, sdraiato di lato).
Il capogiro si manifesta come una sensazione di insabilità, come se fossi su una barca, non come un’assenza di ossigeno al cervello.
A volte (non sempre, solo a volte) il capogiro è seguito da un toc nell’orecchio sinistro, e a volte sento un ronzio più forte.

Il 25 febbraio (era il secondo giorno di ritorno a lavoro) a fine giornata ho cominciato a sentire una forte pressione sulla nuca.
Sono andato al pronto soccorso.
La tac non ha rivelato variazioni rispetto allo stato dell’8 febbraio (ossia arteria ancora occlusa e le stesse ischemie, ma non so se abbiano confrontato le tac).
Vengo dimesso con ipotesi di tensione muscolare a livello del collo.

Da allora i capogiri sono continuati.
Anche la sensazione di pressione si è ripresentata spesso, a volte alla nuca, a volte alle tempie, altre sulla fronte, sempre da entrambi i lati della testa.
La dottoressa di base mi consiglia raggi al collo, nuova visita neurologica e un ciclo di Vertiserc per 10 giorni.
Sabato scorso (20 marzo) ho concluso la cura ma nulla è cambiato.

Anzi: venerdì ho avuto un pomeriggio di extrasistole, tuffi al cuore improvvisi, fiato corto, grande ansia.
Tutti gli esami al cuore fatti durante il ricovero (ecocardiogramma e holter) erano risultati nella norma.
Oggi ho ancora dei battitti improvvisi ma l’ansia è diminuita.

I muscoli della nuca mi fanno male solo se faccio alcuni movimenti, ma il collo non è bloccato dal dolore.

Terapia: fin dal primo giorno ho assunto cardioaspirina e gastroprotettore + xanax all’occorrenza.

Problemi al labirinto?
Cervicale infiammata?
Complicazioni neurologiche?
Sì, sono una persona ansiosa, e l’ischemia ha sicuramente acutizzato l’attenzione a tutto quello che il mio corpo mi comunica (è stato un piccolo, grande shock) ma non vorrei rischiare di minimizzare e poi pentirmene
Quindi: come procedere?

Grazie per l’attenzione, scusate per la lungaggine
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Dr. Daniele Orsucci Neurologo, Dietologo 367 19
Ha avuto un ictus cerebellare sufficiente a causare vertigini, non vedo motivo di pensare ad ulteriori patologie.

D. Orsucci (Toscana, anche a domicilio)
Neurologo - Esperto Elaborazione Diete
Consulenze e diete on-line: orsuccid@gmail.com, 328-7524598