Vertigini improvvise e intense

Buongiorno,
Ho 27 anni e vi scrivo in quanto preoccupata da un sintomo che ormai si è presentato due volte a distanza di pochi giorni e che mi ha molto spaventato, in quanto mai provato prima.

Premetto di essere un soggetto ipocondriaco e ansioso, ho diversi sintomi d’ansia, come extrasistole, fasciolazioni, tachicardia, dispnea, a volte veri e propri attacchi di panico, oppure senso di irrealtà che permane per ore o, ancora, ossessioni legate alle malattie fisiche o mentali.
Sono in psicoterapia da anni ma con scarsi risultati.

Sono anche un soggetto emicranico da più di 10 anni, oltre che soffrire di cefalea tensiva da quando sono bambina.

Vi scrivo quindi perché ormai ho sempre paura che mi si ripresenti una vertigine intensa e improvvisa, della durata di pochi secondi, che mi ha colto due sere a distanza di pochi giorni.

In quei momenti è stato terribile, come se tutto attorno a me girasse (eppure ero seduta sul letto), come se non riuscissi a orientarmi o muovermi (anche solo con gli occhi) nella realtà cicorstante, come se avessi perso ogni riferimento.
Sono stata immobile entrambe le volte perché non sarebbe stato possibile muovermi, ma mi sono agitata molto.
Per fortuna è durato pochi secondi.

Aggiungo che questo è per me un periodo molto stressante.

Siccome a breve partirò per lavoro, prendendo regolarmente il treno per cui ho sviluppato una fobia, e sono preoccupata che mi possa ricapitare e duri più a lungo mentre sono via, o addirittura che sia sintomo di una grave malattia neurologica o simili.

Quindi chiedo a voi per sapere cosa fare, per capire se può essere veramenre qualcosa di grave o se posso magari ricominciare con la terapia di lexotan prescrittami dal mio medico di base l’anno scorso.

Vi ringrazio moltissimo per il servizio che offrite.
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Dr. Mauro Colangelo Neurologo, Neurochirurgo 6.5k 354 161
Gentile Paziente,
la fenomenologia da lei descritta, consistente in una vertigine oggettiva, evoca immediatamente il sospetto della cosiddetta condizione clinica della VPPB, acronimo per Vertigine Parossistica Posizionale Benigna. La patogenesi di questo disturbo va ascritta ad una disfunzione acuta del labirinto, per lo spostamento di minuscole concrezioni calcaree dette "otoliti" nel liquido (endolinfa) dei canali semi-circolari. Consulti un Neurologo che attraverso le manovre evocative di Dix-Hallpike confermi la diagnosi e la sottoponga al trattamento del caso.
Il ricorso al farmaco ansiolitico in questo caso è del tutto inutile.
Cordialmente

Dott. Mauro Colangelo, Neurochirurgo/Neurologo
maurocolang@gmail.com
www.colangeloneurologo.it

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dopo
Utente
Utente
Buonasera dottore,
la ringrazio molto per la sua risposta e la sua disponibilità.
A giugno ho il controllo neurologico (essendo io una paziente emicranica) e di sicuro farò presente la cosa.
Buon lavoro e ancora grazie!!
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Utente
Utente
Buongiorno,
Torno a scriverle perché nel frattempo, in attesa della visita neurologica, mi sono documentata un po’ sulla Vertigine Parossistica Posizionale Benigna e ho notato che viene quando si passa bruscamente da una posizione all’altra.
Tuttavia durante entrambi gli attacchi io ero seduta sul letto (nella stessa posizione), con la testa ferma a fissare il pc.
Secondo lei può trattarsi ancora della stessa vertigine (anche se ho solo 27 anni)?
La ringrazio ancora molto!
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Dr. Mauro Colangelo Neurologo, Neurochirurgo 6.5k 354 161
La VPPB viene diagnosticata (o esclusa) effettuando le manovre evocative ed anche sulla base del resoconto anamnestico del paziente. E' opportuno che venga visitata e che si riesca a definire correttamente la tipologia del disturbo. Se vuole mi tenga pure informato dell'esito della visita neurologica.
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Utente
Utente
Lo farò certamente!
Qualora in sede di visita venisse esclusa l’ipotesi di una VPPB, secondo lei saprebbe oppurtuno prenotare altri esami per escludere qualche patologia più grave (come tumori, malattie neurologiche o altro)?
Purtroppo sono in procinto di partire per lavoro e mi sto cominciando a preoccupare un pochino.
La ringrazio ancora per la risposta e la disponibilità.
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Dr. Mauro Colangelo Neurologo, Neurochirurgo 6.5k 354 161
L'esame che viene di routine prescritto in tali casi è la Risonanza Magnetica, con studio particolare del pacchetto stato-acustico (ossia l'VIII nervo cranico)
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Utente
Utente
La ringrazio ancora molto.
Allora ne parlerò col neurologo quando lo vedrò settimana prossima e vedrò se, in base alla visita, lui riterrà opportuno prescrivermela.
La terrò aggiornata, buon lavoro!
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Utente
Utente
Buonasera dottore,
torno a scriverle in quanto in attesa della visita in questi giorni non riesco a togliermi dalla mente (neanche di notte) il timore di avere qualcosa di grave al cervello, come un tumore o una malattia neurologica (purtroppo ho fatto l'errore di cercare su Internet).
In base ai sintomi descritti e pur con tutti i limiti della consulenza a distanza lei pensa che potrebbe realisticamente esserci una possibilità di questo tipo?
In ogni caso in questi giorni ho in programma anche una visita dallo psichiatra per trovare il modo di sedare questa mia ansia.
La ringrazio ancora!!
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Dr. Mauro Colangelo Neurologo, Neurochirurgo 6.5k 354 161
Sono d'accordo che lei cerchi di controllare questo suo disturbo da ansia di malattia, che trova la sua amplificazione nei maldestri tentativi di auto-diagnosi attraverso la rete. Si affidi a chi può per esperienza e competenza comprendere la reale portata del suo disturbo ed instradarla in modo appropriato alla sua risoluzione.
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