Lesione traumatica cerebrale lobo frontale dx ed evacuazione ematoma

Mio marito 16 anni fa subì un'intervento al cervello per trauma cranico con lesione cerebrale ed evacuazione di ematoma; dopo la riabilitazione fisica è spinto dai genitori, di mentalità ristretta, a rifiutare la riabilitazione neuropsicologica+il supporto psicologico che gli erano stati prescritti.
riprende in apparenza la sua vita normale.

Ci conosciamo circa 2 anni dopo, iniziamo la convivenza e circa a 5 anni dell'incidente manifesta epilessia postraumatica, per cui è seguito da un centro specializzato, ma dopo i primi controlli e stabilita una cura efficace, rifiuta le visite e i controlli come dopo l'intervento.

Con me ha sempre manifestato un carattere "particolare", ma ho spesso notato limiti di attenzione, problemi di memoria, scarso controllo degli impulsi, insofferenza alle regole /ai limiti, mancanza di senso del pericolo, tendenza a sfuggire dalla realtà, scarsa capacità organizzativa, eloquio inceppato, pensiero prolisso/disorganizzato, difficoltà a rimanere nel contesto di una discussione, insofferenza alla frustrazione/fallimento, incapacità di risolvere problemi, impulsività, incoscienza, mancanza di empatia.

Questi elementi si sono via via aggravati fini a raggiungere negli ultimi 3 anni una totale ingestibilità, il che ha messo in crisi il nostro rapporto.
e'diventato un forte bevitore, un bugiardo patologico, in auto è un pericolo (auto distrutte, patente ritirata) ed è molto aggressivo.

Disperata ho chiesto aiuto al suo neurologo che ha prescritto urgentemente una serie di accertamenti tra cui una RMN, che riporta

"Esame espletato senza mdc ed in assenza di immagini di confronto tranne pet del 2011.estesi focolai cistici con aspestto poroencefalico coinvolgono regione ottico corticale frontale e temporopolare a dx e frontobasale a sx circondati da alterazione gliotica periferica (esiti evacuaz.
Ematoma).
Non alterazioni segnale a carico del tessuto sottotentoriale.
Con sequenza pesata in diffusione non focolai di patologica restrizione del segnale.
Esile spessore del terzi anteriore del tronco anteriore del corpo calloso e rostro sul versante dx (esiti).
In asse le strutture della linea mediana con complesso ventticolare non dilatato.
Normo rappresentsti gli dpazi cisterna li della base mentre risultano un po' spianati quelli subaracnoidei corticali delle convessità frontali specie a dx".

Mio marito sostiene che è tutto a posto e che sono sono io una pazza paranoica.

Al colloquio con lo psichiatra (che vuole prima gli esiti del colloquio NEUROPSICOLOGICO e dei test, che si rifiuta di prenotare) mi ha massacrata dandomi della pazza paranoica che vuole farlo passare per malato.

Anche se mi crea un'enorme sofferenza ho capito che ha paura e ha bisogno di vedere in me il nemico, sto cercando di lasciare che di confronti coi medici da solo sperando serva a qualcosa, perché per me lui è diventato un'altra persona, irriconoscibile e la sua continua aggressività e le minacce mi spaventano... perciò, nell'ombra, per mia pace vi chiedo questa rmn è davvero a posto?
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Dr. Paolo Carbonetti Psichiatra, Psicoterapeuta 3.8k 220
Buonasera.
Non è possibile entrare nel merito del caso di suo marito, su cui , a distanza, non è lecito esprimere giudizi.
In via generale i traumi cranici contusivo-emorragici, specie se sono coinvolte le regioni fronto-temporali, producono una modificazione più o meno grave della personalità, a volte con apatia, più frequentemente con riduzione o perdita del controllo degli impulsi.
L'alcool peggiora il tutto, oltre a favorire le crisi epilettiche.
Purtroppo molto spesso il malato non ha coscienza del problema, e questo ne rende la convivenza difficoltosa.

Dr. Paolo Carbonetti
Specialista in Psichiatra
Specialista in Psichiatria Forense
Viterbo-Terni-

[#2]
dopo
Utente
Utente
Io comprendo e rispetto la sua riflessione etica,ma si metta nei miei panni,vedo l'uomo che amo trasformarsi in un estraneo,aggressivo,bugiardo irresponsabile,che vede in me l'unica che sta cercando di aiutarlo e stargli accanto(nonostante le ferite e il dolore che mi arreca,nonostante la sua indifferenza e il suo disprezzo) il peggiore dei nemici,una "pazza che vuole fare di lui un malato",cosa devo fare...sono sola, perché all'esterno lo vedono come una faccia d'angelo,un bambino troppo cresciuto che fa allegria,non ho
più risorse mentali e fisiche(ho anch'io i miei
problemi) per affrontare la sua spinta distruttiva,ma non voglio abbandonarlo,non posso
esserecosì egoista..ma di tanto in tanto mi sorge
subdolo il pensiero se si possa in qualche modo
costringerlo a curarsi,so che anche questo è
egoismo e mi vergogno,ma la verità è che non so
per quanto ancora resisterò a questa spirale
distruttiva ,non so se quando si tratterà di decidere
tra la mia sopravvivenza e lui, avrò la forza di
scegliere me e abbandonarlo al suo destino visto che lui non ha lottato per sé e per noi..e questo mi genera ancora più confusione,paura e sensi di colpa
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Dr. Paolo Carbonetti Psichiatra, Psicoterapeuta 3.8k 220
Capisco tutto. Le farebbe sicuramente bene consultarsi con uno psicologo.
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Dr. Otello Poli Neurologo, Algologo, Esperto in medicina del sonno 7.1k 199 45
Personalmente penso che Lei sappia benissimo cosa sia bene fare per entrambi.

Dr. Otello Poli, MD
Neurologo-Algologo-Esperto in Medicina del Sonno
email: otellopoli@gmail.com

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dopo
Utente
Utente
Gentilissimo dottor Carbonetti,
la ringrazio della comprensione e dei suoi consigli,io ho già chiesto aiuto a un psicologo perché sto affrontando la recentissima morte di mio padre dopo una breve malattia ma un'agonia di 49 giorni che mi ha spezzato,oltre a essere reduce da un grave incidente stradale in cui ho rischiato la paralisi...come potrà capire non è una situazione così semplice,ho già perso tanto,anche il terapeuta cerca di farmi capire che razionalmente dovrei lasciarlo andare,che lui a modo suo non facendola ha fatto la sua scelta che non comprende me..ma la mia razionalità ora latita mentre i sentimenti sono incontrollati,so solo che lo amo nonostante tutto,e l'amore e la razionalità non collaborano ma creano confusione, paralisi,timore e senso di colpa...forse è vero come dice il dott.Poli,dentro di me ho la risposta,ma il problema è che sono un essere umano fallibile,non una macchina, un conto è sapere cosa fare nella testa,un'altro è riuscire a conciliare i propri sentimenti e la propria coscienza con una scelta razionale,e forse la realtà è che non sono in grado di fare quella scelta,non ancora almeno..
Scusate lo sfogo,grazie a entrambi per l'attenzione che mi avete concesso