Post incidente stradale

soggetto, minore femmina vittima di un incidente stradale, al momento del soccorso vomitava, e presentave rigonfiamenti tipo lividi sotto gli occhi, non rispondeva a stimoli verbali.

portata per accertamenti in ospedale, è stata giudicata non grave, e dimessa, con l'unica precauzione di tenerla sveglia nelle prossime ore....

Potrebbe essere un lieve trauma cranico, senza conseguenze?

Come procedere nella vigilanza del soggetto nelle prossime ore?

Quali conseguenze potrebbero presentarsi, ha anche un lieve mal di collo?

Come interagire con il soggetto al fine di farle dimenticare l'accaduto?
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Dr.ssa Ilenia Sussarellu Psicologo, Psicoterapeuta 648 21 5
Gentile Utente
nel leggere il suo post ho ritrovato tutta l'ansia e la preoccupazione che sicuramente l'hanno travolta dopo l'accaduto; credo che possa risultare difficile rimanere razionali e tranquilli davanti a brutti fatti come questo.
Essendo una psicologa non posso rispondere alle sue domande "tecniche" ma mi sento di intervenire sull'ultima sua domanda

Come interagire con il soggetto al fine di farle dimenticare l'accaduto?

questo non solo non è possibile ma non è neanche auspicabile dal momento che ognuno di noi è il risultato di esperienze sia positive che negative.
L'unica cosa da fare in questa situazione è,eventualmente, cercare di cogliere segni di eccessiva sofferenza psicologica, sopratutto se questa persiste per troppo tempo dopo l'incidente.

In ogni caso credo che potrebbe fare riferimento al pediatra che segue la bambina, credo che lui/lei sarà sicuramente in grado di individuare l'eventuale presenza di comportamenti "fuori norma".

Per il resto credo che possa stare sereno dal momento che in ospedale le hanno assicurato che la situazione è assolutamente sotto controllo.

Le faccio tanti auguri

Dr.ssa Ilenia Sussarellu, i.sussarellu@libero.it
Psicoterapeuta Cognitivo-Comportamentale, Psicologo Cilinico-Forense

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Attivo dal 2009 al 2015
Psicologo, Psicoterapeuta
Nella reazione post-traumatica da stress si evita di parlare immediatamente dell'accaduto a meno che il soggetto non esprima in qualche modo il bisogno di ricostruire l'accaduto, l'elaborazione dell'evento traumatico viene fatta dopo qualche tempo (a volte anche più di un anno)sempre in relazione a un bisogno espresso del soggetto.
Il soggetto deve inoltre vivere in un ambiente fisico e sociale in cui vi sono accentuate modalità di "prevedibilità" "assenza di pressioni sul soggetto" "buona modulazione affettiva associata ad attività che il soggetto è in grado di compiere" evitare almeno inizialmente tutto ciò che per il soggetto può essere stressogeno, non creare intorno al soggetto un ambiente passivo e assente di stimolazioni.
Dare un supporto psicologico orientato alla gestione dell'ansia.
Anche le valutazioni neuro-psicologiche potrebbero essere vissute dal soggetto in modo ansioso.
Comunque la gestione di ciò dal punto di vista psicologico è molto complessa ci vorrebbe uno psicologo nella vostra equipe che segue la persona.
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Dr.ssa Daniela Siciliano Psicologo 33 1
Gentile Utente, mi sento di condividere quanto espresso dalla collega dott.ssa Foletto, aggiungendo solo che in traumi come questi non è possibile rimuovere un trauma (dimenticarlo, per intenderci) ma invece è possbile rielaborarlo. Attraverso un percorso di lavoro personale potrebbe imparare a gestire l'ansia che un evento di questo tipo le ha generato.
Per quanto concerne invece tutte le sue domande inerenti (veglia del soggetto, trauma cranico, conseguenze etc) mi sento solo di rassicurarla e di collaborare con l'equipe medica che sta seguendo il soggetto. Eventuali chiarimenti potrà chiederli a loro che seguono il caso e quindo possono fornirle risposte senza dubbio più precise e coerenti con il caso.
Ci tenga aggiornati se lo desidera, restiamo a sua disposizione.

Dr.ssa DANIELA SICILIANO
Psicologa clinica, Psicodiagnosta dell'età evolutiva e dell'età adulta CTU Tribunale civild di Roma