La riduzione o scomparsa delle alterazioni

Buongiorno, vorrei chiedere alune cose sulla cheratoplastica lamellare per cheratocono:

1) In questi casi il recupero visivo definitivo può essere paragonabile a quello di una cheratoplastica perforante non solo come quantità visiva, ma anche come qualità.
Cioè è possibile che l'interfaccia, almeno nei casi migliori e più ben riusciti, sia assolutamente trasparente, e in definitiva sia ininfluente per il visus?
(Senza quindi problemi quali reazioni cicatriziali, e la doppia diffrazione che la luce subisce passando tra due corpi non omogeni... che rendono impossibile una trasparenza perfetta come quella dei trapianti perforanti, dove ovviamente non ci sono due pezzi che devono compattarsi).

2) E' vero che in questi casi il rischio di rigetto è molto minore, e che, diversamente dalla cheratoplastica perforante, è un intervento che verosimilmente può durare per tutta la vita?

3) So che con le tecniche più moderne (laser eccetera...) si possono creare una lamella e uno scavo praticamente perfetti; ma quando i due pezzi devono compattarsi, perchè si fissino si formerà sempre un tessuto cicatrizale, che, per quanto minimo possa essere, non permetterà mai una trasparenza perfetta.
E' veramente così?
Questa cosa mi spaventa molto...

4) E' possibile che un eventuale tessuto cicatriziale una volte terminato lo stimolo riparatorio, la cornea tenda a migliorare, con la riduzione o scomparsa delle alterazioni?



Cordiali saluti.

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Attivo dal 2007 al 2010
Oculista
Carissimo,
rispondiamo step by step:
1)SI
2)SI
3)NO
4)SI

Un caro saluto