Uveite, miodesopsie e percorsi

Gent.mi dott.ri,
da oramai quasi 3 anni sono afflitto da un problema all'occhio dx di non facile soluzione e per il quale ho iniziato un percorso "infinito".
Tutto è iniziato con la rapida comparsa di miodesopsie (3-4 punti grigio scuri ben identificati + vari punti semitrasparenti), non gravissime ma allarmanti per chi non ha mai avuto patologie visive.
Le prime visite hanno rilevato sì questi corpuscoli, ma si sono poi concentrate sul fundus ed alcuni opercoletti nella retina, da tenere sotto controllo, e comunque slegati dal problema.
Per le miodesopsie, nulla da fare... consigli di bere molto, dieta equilibrata (sono sovrappeso, con leggera ipertensione, lavoro sedentario e piuttosto stressante), etc.

Dato il perdurare del problema, divenuto anzi più grave, non tanto per le miodesopsie in leggero aumento, quanto perché iniziavo a notare una sensibile "opacizzazione" della vista nell'occhio destro (specialmente la notte, i contorni delle luci non sono chiari e definiti, ma appaiono con un vasto alone. Di giorno i colori percepiti con l'occhio dx sono leggermente più sbiaditi, offuscati), ho interpellato anche altri oculisti che hanno inquadrato la cosa come una uveite di livello medio-anteriore (infiammazione della parsplana? iridociclite?). Tale processo infiammatorio potrebbe spiegare i "corpuscoli" liberi delle miodesopsie e l'opacizzazione dell'uvea che crea questa sorta di "offuscamento".

Qui inizia il "calvario", in quanto la prognosi appare estremamente difficile, probabilmente legata probabilmente a problemi di tipo sistemico (da ricercare) più che topico.
In effetti i trattamenti con visumidriatic, antibiotici e antinfiammatori (sia topici che sistemici) non risultano risolutivi, con miglioramenti transitori e di bassa entità.
Il periodo di miglioramento più sensibile è stato quando, per una ernia discale molto pronunciata e poi operata, ho dovuto praticare iniezioni quotidiane di Bentelan 4 per 15gg.
Il background infiammatorio è pertanto molto probabile.

Preciso che questi problemi hanno inoltre mesi di alti e bassi (di solito si acutizza in estate).

Varie analisi e visite (tutte senza anomalie): sangue e urina, fluorangiografia, otorinolaringoiatrica, cardiologica, rx - poi interrotte a causa di altre patologie (grave ernia al disco) e problemi familiari (mancavano visite urologiche, neurologiche e sangue avanzate - tipizzazioni HLA)

Oggi vorrei riprendere ad affrontare questo problema, in questi mesi leggermente acutizzato, ma sono francamente scoraggiato dal lungo iter diagnostico.
E'graditissima una vostra impressione sul problema, ma ancora di più sarebbe gradita l'indicazione di un centro che affronti specificamente questo tipo di patologie, magari con un protocollo diagnostico avanzato/ben definito, se possibile in Toscana (abito a Montecatini Terme).

Grato per l'eccellente servizio che fornite.
Enrico
[#1]
Dr. Antonio Pascotto Oculista 3k 84 138
E' molto probabile che si tratti proprio di un'uveite, che riconosce il più delle volte una patogenesi autoimmunitaria (= reazione infiammatoria di difesa dell'organismo contro sé stesso).

Gli esami fatti finora sono coerenti con il sospetto diagnostico. In Toscana ho un caro amico oculista che si chiama Piero Torre, alle cui cure mi sento di poterla tranquillamente affidare.

Grazie per i complimenti (è il nostro lavoro...),
Antonio Pascotto

Dottor Antonio Pascotto
Tel. 081 554 2792
www.oculisticapascotto.it

[#2]
Dr. Luigi Marino Oculista, Medico legale 17k 574 314
a Firenze potrà rivolgersi al dottor Giuseppe Panzardi , che da anni si interessa di problemi analoghi ai suoi
a presto

LUIGI MARINO CHIRURGO OCULISTA
CASA di CURA “ LA MADONNINA “ via Quadronno n. 29 MILANO centralino tel 02 583951 / CUP 02 50030013

[#3]
dopo
Attivo dal 2006 al 2010
Ex utente
Grazie per le cortesi risposte... purtroppo sono dovuto partire per l'estero, ed al ritorno ho trovato una bella recidiva d'ernia discale ad attendermi (disco riformato... e nuovamente lesionato), per cui ho dovuto ancora procastinare il problema dell'occhio.

Il visus, tra alti e bassi, non è migliorato, anzi... questa volta in concomitanza di iniezioni di bentelan 4 (per tentare di contenere l'ernia), non i miglioramenti sono stati molto contenuti. Perdurano miodesopsie (contenute) e "offuscamento" della visione dall'occhio destro (fastidioso - effetto "vetro sporco") con colori "appannati" ed aloni attorno alle luci.

In compenso ho ricevuto i risultati della tipizzazione HLA (classe I): A2 B51 B35 Cw4**** (Cw6 non esaminabile perché coperto dal Cw4).

E' assente il B27... ciò, per quanto comprendo, renderebbe meno probabile una spondilite anchilosante, associabile ad uveiti monolaterali.

Però c'è il B51... che trovo talvolta associato con uveiti al Morbo di Bechet (anche se non manifesto gli altri sintomi indicati - cutanei, afte, ulcere, etc.).

Non ho idea per gli altri alleli. Impressioni sul punto?

Grazie mille.
[#4]
Attivo dal 2007 al 2010
Oculista
Gentile paziente,
vedo che è abbastanza informato sulle tipologie delle uveite e della loro interconnessione con paricolari immunoistotipi del sistema HLA.
Lei è dio Pistoia e volevo informarla che nel 1983 fondai a Pisa presso la Clinica unoversitaria il centro Uveiti,che ho diretto dal 1987 e che poi,quando sono andato a dirigire un'alro servizio,non più a Pisa,nel giro di due anni fu chiuso.
Ovviamente l'amico Marino non poteva sapere queste informazioni,ed in Toscana,ove sono di casa anch'io,ha altri punti di riferimento.
E' vero che l'HLA B 51 è essenzialmente connesso con la Malattia di Bechet,ma nonn solo.
Infatti possiamo così riassumere le principali cause di uveite:
etiologia sconosciuta 61.5%
uveiti immunologiche 20%
uveiti infettive 18,5%
Tra quelle immunologiche, nello studio HLA-malattie, la definizione genomica HLA permette di affinare la predittività immunogenetica a livello di specifici motivi di sequenza ed è molto utile nella definizione della frazione eziologia di suscettibilità a patologie immuno-mediate quali il diabete mellito insulino-dipendente, il morbo celiaco, l’artrite reumatoide, l’uveite, la spondilite anchilosante (non tutti gli alleli HLA-B*27 sono ugualmente di rischio), il morbo di Behçet (non tutti gli alleli HLA-B*51 sono considerabili di rischio) ed altre condizioni ancora in fase di studio.
Quindi non tutto è strettamente collegato ed automatico,come la frequenza ad esempio di connettivopatie e forme fruste di vasculiti immunodisrettive non Bechet-correlate tipiche dell'HLA B 51 e spesso con un periodo di latenza sintomatica di più di un lustro eccezion fatta per le uveiti.
Sono a completa sua disposizioneper qualsiasi chiarimento.
Mi può contattare ai siti web sotto riportati.
DUILIO SIRAVO
Cordialità.
http://www.baab.it/siravoduilio_/
https://www.medicitalia.it
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