La mia paura è che ho alcuni livelli del sangue fuori norma

domani verro ricoverato per un day hospital in quanto da circa tre mesi vedo male con l'occhio dx cioè non riesco più a leggere in quanto vedo una specie di macchia le parole le vdo tutte deformate e come se non mi entrasse più la luce e vedo più piccolo la sera con l'occhio dx non vedo più nulla. un mese fa ho effettuato sia la fluorongiografia che oct la diagnosi presenza di strie angioidi in od presenza di aree di iperfluorescenza. mi è stato consigliato come cura 3 punture di lucentis ma la mia paura è che ho alcuni livelli del sangue fuori norma:colesterolemia 270 mg/dl colesterolo ldl 180 mg/dl colesterolo hdl 45 mg/dl alt gpt 57 u/l gamma gt 9oo u/l psa libero 0,179 ng/ml psa 1,840 ng/mlrapporto psa libero /psa totale 9,72 glicemia 115 mg/dl. sono terrorizzato con questi dati ad effettuare la terapia con il lucentis perchè può avere effetti collaterali molto gravi? VI chiedo gentilmente una risposta se otterrò una visione migliore e se potrebbe essere pericoloso effettuare le punture col lucentis grazie per il consiglio che mi vorrete dare
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Dr. Antonio Pascotto Oculista 3k 84 138
Gentile Signore,

E' del tutto fisiologico avere paura in una situazione come la Sua, ma Lei è giovane ed ha bisogno di vedere bene e di fare di tutto per cercare di recuperare vista o almeno per cercare di arrestare questo processo degenerativo in atto. Il Lucentis è un ottimo prodotto e la cura non è particolarmente pericolosa (non più pericolosa di un intervento per cataratta...).

La faccio un grosso in bocca al lupo,
Antonio Pascotto

PS - Consulti anche il link: http://www.oculisticapascotto.it/01/index.php?section=46

Dottor Antonio Pascotto
Tel. 081 554 2792
www.oculisticapascotto.it

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Oculista attivo dal 2007 al 2010
Oculista
Gentile paziente,
vista la sua giovane età deve assolutamente fare qualcosa.
L’FDA (massimo organo mondiale pewr la gestione delle innovazioni farmacologiche e/o chirurgiche con sede in USA) ha approvato Ranibizumab ( Lucentis ) nel trattamento della degenerazione maculare senile associata all’età ( AMD ) neovascolare.
L’approvazione è stata ottenuta grazie ai dati di 2 studi clinici ( MARINA e ANCHOR ).
In questi studi:
- quasi tutti i pazienti ( il 95% circa ) trattati con Ranibizumab ( 0.5mg ) hanno mantenuto la visione ad 1 anno ( definita come perdita inferiore a 15 lettere nell’acuità visiva ) e l’hanno migliorata fino al 40% ( definita come guadagno di 15 lettere o più nell’acuità visiva ), in base alle misure della scala ETDRS ( Early Treatment of Diabetic Retinopathy );
- in media, i pazienti trattati con Ranibizumab nello studio MARINA hanno mostrato un miglioramento dal basale di 6.6 lettere a 2 anni rispetto alla perdita di 14.9 lettere nel gruppo di controllo. Nello studio ANCHOR, i pazienti trattati con Ranibizumab, in media, hanno presentato un guadagno di 11.3 lettere dal basale ad 1 anno, rispetto ad una perdita di 9.5 lettere nel gruppo controllo, sottoposto a terapia fotodinamica con Visudyne;
- fino al 40% dei pazienti trattati con Lucentis hanno raggiunto una visione di 20/40 o migliore.
Ranibizumab è controindicato nei pazienti con ipersensibilità e con infezioni oculari o perioculari.
Negli studi clinici, le più comuni reazioni avverse tra i pazienti trattati con Ranibizumab ( riportati in almeno il 6% dei pazienti ) comprendevano: emorragia congiuntivale, dolore oculare, mosche volanti, aumentata pressione oculare ed infiammazione perioculare.

Sebbene sia stata rilevata una bassa incidenza ( inferiore al 4% ) di eventi tromboembolici arteriosi nel corso degli studi clinici, esiste un rischio teorico di eventi tromboembolici arteriosi successivo all’impiego degli inibitori del VEGF.

Gravi eventi avversi correlati alla procedura iniettiva si sono presentati in meno dello 0.1% delle iniezioni intravitreali, tra cui: endoftalmite, distacco retinico e cataratta traumatica.

Altri gravi eventi avversi oculari, osservati tra i pazienti trattati con Ranibizumab ( che si sono presentati con un’incidenza inferiore al 2% dei pazienti ): infiammazione intracerebrale ed aumentata pressione intraoculare.

Ranibizumab si lega ed inibisce VEGF-A, una proteina ritenuta svolgere un importante ruolo nella formazione di nuovi vasi sanguigni.
Nella degenerazione maculare senile, questi vasi sanguigni crescono sotto la retina.
La diffusione dei fluidi causa rapido danneggiamento della macula. ( Xagena2006 )

Fonte: Genentech, 2006

Anche io, come l'ottimo Dr Pascotto,le faccio un imbocca la lupo!!
Un caro saluto.
DR DUILIO SIRAVO
https://www.medicitalia.it
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Dr. Antonio Pascotto Oculista 3k 84 138
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