Un altro calazio all'altro occhio, sempre sulla palpebra inferiore

Buonasera!Sono una ragazza di 27 anni e soffro di calazio alla palpebra inferiore!Il primo l'ho avuto a luglio 2007 ,l'ho curato con betabioptal e impacchi con acqua calda, ma non è andato via. mi sono operata a novembre 2007. l'intervento è avvenuto solo internamente ma appena ho tolto la benda il calazio dall'esterno si vedeva ancora.l'oculista mi ha detto che all'interno non c'era più niente e che bisognava aspettare.Ho continuato a mettere betabioptal poi a marzo 2008 ho rifatto l'intevento ma questa volta esternamente.Mi hanno messo un paio di punti di sutura. soltanto che anche questa volta io noto un piccolo rigonfiamento e la parte è sempre arrossata.Il mio occhio non è come prima, si nota ancora!Contemporaneamente al secondo intervento mi è venuto un altro calazio all'altro occhio, sempre sulla palpebra inferiore..Sto mettendo sempre betabioptal e ho già fatto 4 infiltrazioni di cortisone ma niente: è sempre li!cosa devo fare?Operarmi di nuovo? Lo farei anche ma non ho avuto molti benefici dall'intervento precedente.come è possibile che dopo 2 interventi io non abbia ancora l'occhio a posto?e poi volevo sapere se esistesse qualcosa da fare per inibire la formazione dei calazi!inoltre ho sentito dire che può dipendere da disturbi digestivi, intestinali o da una cattiva eliminazione delle tossine da parte del fagato:quali esami posso fare per approfondire la cosa? non credo che vengano per caso e vorrei approfondire..comunque ho fatto le analisi del sangue e ho un pò di sideremia alta e qualche leucocita nelle urine:il resto è nella norma.Significa qualcosa?Grazie
[#1]
Attivo dal 2007 al 2010
Oculista
Carissima,
il calazio è una flogosi granulomatosa di una ghiandola di Meibomio, il cui dotto escretore risulta ostruito. Questo tipo di infiammazione è un processo cronico ed i sintomi sono incredibilmente lievi, se si esclude la sensazione di peso palpebrale o di fastidio per la presenza di “qualcosa” sull’occhio.
oltre quelli ovviamente estetici e quindi oggettivi.
IGIENE OCULARE
La prima efficace barriera difensiva dell’occhio è formata da
palpebre, ciglia e lacrime che “ lavano” la gran parte delle
sostanze o dei batteri che cercano di aggredire la superficie
oculare. Il lisozima contenuto nel film lacrimale è un potente
agente antibatterico.
Tuttavia è necessario adottare diverse norme igieniche per
ridurre il carico batterico locale e ,di conseguenza,il rischio di
infezione.
• L’igiene oculare quotidiana: lavare accuratamente le mani
e lavare delicatamente la regione perioculare due volte al
giorno. Utilizzare,durante ogni patologia oculare in atto, garze
sterili medicate preconfezionate.
L'evoluzione del calazio è condizionata dalla possibilità della ghiandola di svuotarsi, se ciò avviene, può guarire spontaneamente; l' applicazione ripetuta nel corso della giornata di impacchi caldi agevola questo processo. Se si associa una blefarite significativa, può essere utile un antibioticoterapia topica.
Quando il trattamento conservativo fallisce si ricorre all' infiltrazione di 0.05-0.2 ml di Triamcinolone 5 mg/dL, che determina la guarigione delle lesioni entro 1 o 2 settimane, questo approccio terapeutico si è dimostrato più efficace rispetto al solo trattamento
conservativo.
In ultimo si può ricorrere al curettage transcongiuntivale del granuloma. Qualunque sia la scelta terapeutica è bene tenere presente
che la presenza di calazi a livello della palpebra superiore può determinare un transitorio appiattimento della porzione centrale della cornea con conseguente diminuzione del visus, peraltro reversibile a seguito della guarigione. I soggetti affetti da calaziosi vanno educati ad una accurata e giornaliera detersione della rima palpebrale per la possibilità che il fenomeno si ripresenti; oltre a questo provvedimento di base, deve essere messo in opera quanto necessario per la terapia della patologia di fondo (Dermatite seborroica,rosacea) quando presente.
Inoltre devono essere fatti esmi dell'apparato gastroenterico,perchè ci possono essere problematiche di alterato transito,colecistopatie etc.etc.Quindi è bene controllare funzionalità epatic,alterazioni della colecisti e dell'intestino e/o del colon!!
[#2]
Dr. Marco Leozappa Oculista 158 7
D'accordissimo col Dr Siravo, sacrosante parole.
Da parte mia Le consiglio di non attendere 5 mesi come per il primo calazio per fare l'intervento.
Se non rispnde alla terapia con colliri o altri prodotti topici, meglio intervenire prima che diventi ancora più voluminoso e con una parete più spessa e più dura.
Per l'intervento precedentemente fatto, bisogna vedere se il rigonfiamento di cui possa essere un calazio limitrofo al precedente che nel tempo sia cresciuto, o una reazione infiammatoria post-intervento che si debba ancora risolvere.
Questi glielo potrà dire meglio il suo oculista di fiducia.

Cordiali saluti.

Dr. M. Leozappa, Dirigente Medico Oculistica Ospedale Perrino Brindisi ; S.Vito dei N. (Br) v.C.Battisti 4;
Tel 333 3176670

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