Occlusione dell artera retinica

Buon giorno,sono una signora di 46 anni,e da tempo soffro di pressione alta.un giorno mentre ero al lavoro mi sono sentita poco bene e ho subito provveduto alla misurazione della stessa i risultati erano contrastanti rispetto l solito...avevo la pressione bassa e mi sentivo svenire...sono andata subito dal mio curante il quale mi ha riprovato la pressione ed era alta di nuovo.Nel frattempo ho notato che era cambito qualcosa alla mia vista...io vedevo una nuola blu ridotta ad una parte del mio campo visivo,nell altra patre del mnio campo visivo vedevo abbastanza nitido...il mio medico di famiglia mi ha detto d attendere qualche giorno e vedere se il tutto passava da se...io dopo giorni sono andata al pronto soccorso e mi hanno diagnosticato FAG OD ESITI DI OCCLUSIONE DI BRANCA DELL-ARTERIA CENTRALE RETINICA.NON EDEMA,NE ISCHEMIE PERIFERICHE. mi hanno inoltre prescrito NORVASC,CARDIOASPIRINA,MIOCARDIS 80 E GASTROPROTETTORE.volevo sapere se si poteva fare qualcosa per il mio problema.nell- attesa di una Vostra risposta, Distinti saluti.
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Dr. Luigi Marino Oculista, Medico legale 17k 574 314
mia cara amica,
le occlusioni arteriose della ARTERIA CENTRALE
sono un problema, andrebbero trattate immediatamente,
per piacere mi fa avere copia della FAG esegua anche OCT,
se fa un salto a Milano
la guardo volentieri
le aggiungo un mio appunto:
L’occlusione arteriosa retinica è un evento drammatico che nella maggioranza dei casi porta alla perdita pressochè totale della capacità visiva di un occhio.
Determina un blocco nell’apporto di sangue alla retina dell’occhio interessato con conseguenti fenomeni ischemici e di danno della funzione visiva.
Rappresenta un evento clinicamente rilevante sia per le gravi alterazioni visive che comporta, sia perché è spesso è la manifestazione oculare di una patologia sistemica, quindi è consigliabile effettuare indagini strumentali (Ecodoppler carotideo, ecocardiogramma ecc.) ed un controllo dei parametri ematochimici per evidenziare l’eventuale patologia sistemica responsabile dell’occlusione.
La terapia delle occlusioni arteriose deve essere instaurata molto precocemente, entro poche ore, ed è comunque raramente efficace.
Il trattamento locale è finalizzato ad ottenere una variazione della pressione a livello della arteria centrale della retina per mobilizzare l’eventuale embolo presente :si effettua praticando
un massaggio del bulbo oculare per 1-2 minuti,
oppure si può praticare paracentesi della camera anteriore,
iniezione retrobulbare di farmaci vasodilatatori ed antispastici
si può posizionare il paziente in maniera da ottenere una drastica diminuzione della pressione arteriosa. Bisogna inoltre instaurare subito un trattamento sistemico con diuretici
acetazolamide e farmaci anticoagulanti e fibrinolitici.
L’occlusione arteriosa può interessare il tronco arterioso principale
(occlusione dell’arteria centrale della retina) sia un ramo di essa (occlusione arteriosa di branca).
L'occlusione dell'arteria centrale della retina è la forma di occlusione arteriosa retinica più frequente. Gli uomini ne sono più colpiti con un’età media d'insorgenza intorno ai 60 anni.
Le cause più comuni sono rappresentate da emboli che si localizzano nell’arteria centrale della retina conseguenti a placche occlusive, spasmi vascolari, aneurismi dissecanti e necrosi arteriolare ipertensiva. L’occlusione dell’arteria centrale della retina è più frequente in associazione ad altre patologie vascolari sistemiche quali l’ipertensione arteriosa, il diabete mellito, la stenosi carotidea e le valvulopatie cardiache .
Si ha un’improvvisa grave riduzione monolaterale dell’acuità visiva senza alcun dolore,
la pupilla appare dilatata (midriasi), non riflettente alla illuminazione diretta,
ma reagente quando si illumina l’altro occhio (riflesso consensuale). L’esame del campo visivo non è solitamente eseguibile.
All’esame del fondo oculare si evidenzia una retina edematosa e di colorito biancastro sulla quale spicca una macchia rosso-ciliegia in corrispondenza della parte centrale della retina: la fovea. L’entità dell’edema retinico è maggiore nei casi di occlusione totale dell’arteria centrale della retina.
L’esame fluorangiografico si dimostra utile nella conferma della diagnosi di OACR, per stabilire il grado di occlusione presente e si caratterizza in un ritardo più o meno marcato di riempimento dei vasi arteriosi.
La prognosi per la funzione visiva è generalmente non BUONA e la vista è spesso ridotta alla conta delle dita od al movimento della mano.
L’aspetto del fondo oculare varia nei giorni successivi all’occlusione, in rapporto alla riperfusione del circolo arterioso.
Si assiste normalmente ad una progressiva diminuzione dell’edema retinico e nelle settimane successive compare spesso un atrofia ottica a settore della testa del nervo ottico ed un restringimento dei vasi arteriosi.
Le complicanze a lungo termine quali le proliferazioni di capillari anomali retinici o papillari e l’insorgenza di glaucoma neovascolare sono possibili ma meno frequenti che in caso di occlusioni venose.

la prego
mi tenga aggiornato
a presto
SUO LUIGI MARINO

LUIGI MARINO CHIRURGO OCULISTA
CASA di CURA “ LA MADONNINA “ via Quadronno n. 29 MILANO centralino tel 02 583951 / CUP 02 50030013

L'ipertensione è lo stato costante di pressione arteriosa superiore ai valori normali, che riduce l'aspettativa di vita e aumenta il rischio di altre patologie.

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