Ascesso alla gengiva in corrispondenza del primo molare destro inferiore
Gentili medici,
da quattro anni mi si sviluppa periodicamente, durante la stagione fredda, un ascesso alla gengiva in corrispondenza del primo molare destro inferiore.
Il primo ascesso si è sviluppato quattro anni fa durante il periodo natalizio (dentista in vacanza), il secondo due anni dopo sempre a Natale, gli ultimi 3 nell’arco di questi ultimi due mesi: uno a Natale, uno a metà gennaio, uno una settimana fa. Lo sviluppo del disturbo è sempre uguale: una prima fase di dolore generalizzato alla gengiva e ingrossamento delle ghiandole, una seconda fase di forte gonfiore con dolore pulsante e un’ultima fase con formazione di fistola e lento espurgo del pus. Nell’ultima occasione i sintomi sono stati più accentuati e dolorosi del solito, accompagnati anche da febbre. Anche l’espurgo del pus è stato più violento e copioso delle altre volte.
Quattro anni fa il mio dentista (a disturbo passato) mi diagnosticò un granuloma causato da una tasca rinvenuta sotto il molare (il dente è già stato devitalizzato), sconsigliandomi un intervento risolutivo definitivo a suo dire troppo rischioso e complesso e invitandomi ad una accurata igiene orale tramite filo interdentale e, al sopraggiungere del disturbo, a farmi prescrivere dal mio medico curante un antinfiammatorio (amoxocillina, ultimamente spiramicina).
Dopo la “tripletta” di quest’anno, però, sono preoccupato. Non capisco se si tratta di tre fenomeni diversi o del riemergere di un unico disturbo mai risolto. Ho prenotato una visita odontostomatologica che avrò però solo ad aprile. Ho già fatto le radiografie, che evidenziano una rarefazione ossea vicino alla radice del dente. Il mio medico curante ha confermato le perplessità del dentista riguardo ad una risoluzione definitiva, che, a suo dire, porterebbe a rischio di infezione (che però ho già!).
Sono molto confuso, non capisco se esista o no una soluzione al mio problema; rischio ogni anno di passare le feste tra atroci dolori, per non parlare della quantità industriale di antinfiammatori e antibiotici che prendo; inoltre temo che l’ascesso si ripresenti prima della visita odontostomatologica (c’è la mia laurea in mezzo!). Forse dovrei anticipare la visita o consultare un altro dentista?
Fiducioso in una vostra risposta, vi ringrazio e vi saluto,
Manuel
da quattro anni mi si sviluppa periodicamente, durante la stagione fredda, un ascesso alla gengiva in corrispondenza del primo molare destro inferiore.
Il primo ascesso si è sviluppato quattro anni fa durante il periodo natalizio (dentista in vacanza), il secondo due anni dopo sempre a Natale, gli ultimi 3 nell’arco di questi ultimi due mesi: uno a Natale, uno a metà gennaio, uno una settimana fa. Lo sviluppo del disturbo è sempre uguale: una prima fase di dolore generalizzato alla gengiva e ingrossamento delle ghiandole, una seconda fase di forte gonfiore con dolore pulsante e un’ultima fase con formazione di fistola e lento espurgo del pus. Nell’ultima occasione i sintomi sono stati più accentuati e dolorosi del solito, accompagnati anche da febbre. Anche l’espurgo del pus è stato più violento e copioso delle altre volte.
Quattro anni fa il mio dentista (a disturbo passato) mi diagnosticò un granuloma causato da una tasca rinvenuta sotto il molare (il dente è già stato devitalizzato), sconsigliandomi un intervento risolutivo definitivo a suo dire troppo rischioso e complesso e invitandomi ad una accurata igiene orale tramite filo interdentale e, al sopraggiungere del disturbo, a farmi prescrivere dal mio medico curante un antinfiammatorio (amoxocillina, ultimamente spiramicina).
Dopo la “tripletta” di quest’anno, però, sono preoccupato. Non capisco se si tratta di tre fenomeni diversi o del riemergere di un unico disturbo mai risolto. Ho prenotato una visita odontostomatologica che avrò però solo ad aprile. Ho già fatto le radiografie, che evidenziano una rarefazione ossea vicino alla radice del dente. Il mio medico curante ha confermato le perplessità del dentista riguardo ad una risoluzione definitiva, che, a suo dire, porterebbe a rischio di infezione (che però ho già!).
Sono molto confuso, non capisco se esista o no una soluzione al mio problema; rischio ogni anno di passare le feste tra atroci dolori, per non parlare della quantità industriale di antinfiammatori e antibiotici che prendo; inoltre temo che l’ascesso si ripresenti prima della visita odontostomatologica (c’è la mia laurea in mezzo!). Forse dovrei anticipare la visita o consultare un altro dentista?
Fiducioso in una vostra risposta, vi ringrazio e vi saluto,
Manuel
[#1]
Dr. Sergio Formentelli
Dentista, Gnatologo, Ortodontista, Odontostomatologo
7.5k 227 18
Consulti un altro dentista, ma ne scelga uno valido.
www.studioformentelli.it
Attività prevalente: Gnatologia e
Implantologia (scuola italiana)
[#2]
Dentista
Gentile Utente,
possibilmente la terapia canalare (devitalizzazione) è incongrua, e periodicamente l'infiammazione cronica (granuloma)si riacutizza, formando l'ascesso che per Sua fortuna fistolizza evitandole che un bel mattino si ritrovi con la faccia gonfia; quindi con la fistola, il pus ed il sangue hanno trovato una via di sfogo.
Se invece la devitalizzazione è fatta a regola d'arte l'ascesso potrebbe avere una origine gengivale per accumulo di placca e tartaro.
Non capisco perchè non risolvere il problema!!
Che significa troppo rischioso e complesso?
Il dente deve essere curato, come ultima spiaggia estratto, così non può stare perchè il problema non andrà via definitivamente con gli antibiotici, questi servono per far spegnere le riacutizzazioni che si verificheranno costantemente.
Contatti un nuovo DENTISTA che sia tale però.
possibilmente la terapia canalare (devitalizzazione) è incongrua, e periodicamente l'infiammazione cronica (granuloma)si riacutizza, formando l'ascesso che per Sua fortuna fistolizza evitandole che un bel mattino si ritrovi con la faccia gonfia; quindi con la fistola, il pus ed il sangue hanno trovato una via di sfogo.
Se invece la devitalizzazione è fatta a regola d'arte l'ascesso potrebbe avere una origine gengivale per accumulo di placca e tartaro.
Non capisco perchè non risolvere il problema!!
Che significa troppo rischioso e complesso?
Il dente deve essere curato, come ultima spiaggia estratto, così non può stare perchè il problema non andrà via definitivamente con gli antibiotici, questi servono per far spegnere le riacutizzazioni che si verificheranno costantemente.
Contatti un nuovo DENTISTA che sia tale però.
[#3]
dopo
Ex utente
Riguardo alla scelta di un nuovo dentista, sto già provvedendo. Ho anticipato la visita odontostomatologica alla settimana prossima, così magari potrò aggiornarvi sugli sviluppi... pensandoci bene la devitalizzazione del dente mi è stata fatta dallo stesso dentista che mi ha sconsigliato di intervenire... non mi vedrà più!
[#4]
Dr.ssa Laura Anna Melone
Dentista, Ortodontista, Gnatologo
250 9
Gentile utente,
sono perfettamente d'accordo con il dr.Baiamonte. Se il problema non è una devitalizzazione incongrua (lo si può valutare da una semplice radiografia endorale) potrebbe essere una tasca gengivale infetta (anche questo lo si osserva dalla radiografia endorale e da un esame clinico). Stia tranquillo comunque, ad entrambe le problematiche c'è un rimedio. E comunque, consulti un altro odontoiatra.
In bocca al lupo!
Dott.ssa Melone Laura Anna
sono perfettamente d'accordo con il dr.Baiamonte. Se il problema non è una devitalizzazione incongrua (lo si può valutare da una semplice radiografia endorale) potrebbe essere una tasca gengivale infetta (anche questo lo si osserva dalla radiografia endorale e da un esame clinico). Stia tranquillo comunque, ad entrambe le problematiche c'è un rimedio. E comunque, consulti un altro odontoiatra.
In bocca al lupo!
Dott.ssa Melone Laura Anna
Perfezionata in Odontoiatria Pediatrica
Perfezionata in Ortodonzia Intercettiva
Perfezionata in Innovazioni Tecnologiche in Ortognatodonzia
[#5]
Dr. Giuseppe Oscar Muraca
Dentista, Odontostomatologo
4k 84 6
Chiariamo i dubbi!! Se dalla rx si evidenzia una zona di rarefazione ossea in corrispondenza di un apice radicolare di un dente devitalizzato alcuni anni fa, mi sembra evidente l'interessamento "principale" di carattere endodontico. Che poi sussista anche un coinvolgimento parodontale questo è da verificare con esame specifico.
Non vedo comunque la difficoltà oggettiva nell'intervenire.
A presto
Non vedo comunque la difficoltà oggettiva nell'intervenire.
A presto
Dr.Oscar G.ppe Muraca
La risposta ha carattere puramente informativo.
[#6]
dopo
Ex utente
Alcuni aggiornamenti in seguito alla visita odontostomatologica...
Il dente non era stato devitalizzato affatto, non esiste alcuna "tasca" e il granuloma è enorme... ho cominciato una cura antibiotica per via canalare, anche se il dentista dice che probabilmente non sarà sufficiente e si dovrà ricorrere anche all'apicectomia. Comunque ho finalmente iniziato una cura e almeno so che presto o tardi il mio problema sarà risolto. Dovevo cambiare dentista prima... grazie a tutti i medici di medicitalia.it per aver chiarito i miei dubbi! Non tutti sanno essere chiari ed esaustivi come voi... grazie ancora.
Manuel
Il dente non era stato devitalizzato affatto, non esiste alcuna "tasca" e il granuloma è enorme... ho cominciato una cura antibiotica per via canalare, anche se il dentista dice che probabilmente non sarà sufficiente e si dovrà ricorrere anche all'apicectomia. Comunque ho finalmente iniziato una cura e almeno so che presto o tardi il mio problema sarà risolto. Dovevo cambiare dentista prima... grazie a tutti i medici di medicitalia.it per aver chiarito i miei dubbi! Non tutti sanno essere chiari ed esaustivi come voi... grazie ancora.
Manuel
Questo consulto ha ricevuto 8 risposte e 8.3k visite dal 13/02/2008.
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