Ablazione tartaro e rischio mobilità denti

Buongiorno,
a causa di una forte fobia del dentista (nata quando adolescente mi capitò nel corso di 2 pulizie di avere forti tremori/brividi, sudorazione e perdita di conoscienza) sono anni che non mi rivolgo ad un dentista...ma ora non posso assolutamente più rimandare.
Soffro da sempre di sanguinamento alle gengive (che non si era risolto neanche quando andavo con costanza dall'igenista) e sugli incisivi le stesse risultano un po' ritirate e soprattutto nella parte retrostante c'è un deposito consistente di tartaro (circa 2 mm lungo la superficie del dente). Dovendo andare a fare l'ablazione quindi sono ossessionata da una un pensiero: il tartaro mi sembra sostanzialmente cementare i denti alla gengiva e ho il terrore che una volta eliminato, i denti possano iniziare a muoversi e a cadere. E' realistico questo mio pensiero? Esistono tecniche per arginare questo rischio?

Ringrazio anticipatamente per le eventuali risposte.
Cordiali saluti
[#1]
Dr. Matteo Erriu Dentista 139 3
Gentile paziente, il tartaro è in definitiva un enorme deposito di batteri la cui aderenza al dente crea solo danni (carie o malattia perodontale).
Senza dubbio la prima cosa da fare è eliminare tale fonte infettiva per poi valutare la sua situazione parodontale.

Nel caso in cui si sia sviluppata una patologia parodontale avanzata esiste effettivamente la possibilità che gli elementi possano guadagnare una mobilità. In ogni caso è indicata una visita presso un parodontologo per valutare modi e tempi per tutte le operazioni terapeutiche che permettano l'eventuale mantenimento di tutti gli elementi (compresi quelli eventualmente mobili).

In ogni caso già radiograficamente (con una panoramica) è possibile in parte prevedere cosa potrebbe succedere controllando l'entità del sostegno osseo sui denti.

Comunque consideri sempre che tenere il tartaro non aiuta per niente i suoi denti ma porta solo ad un peggioramento costante della situazione, dunque si rechi senza timori ad eseguire l'ablazione e si affidi ad un buon parodontologo.

Cordiali saluti.

Dr. Matteo Erriu

[#2]
Dr. Giuseppe Oscar Muraca Dentista, Odontostomatologo 4k 84 6
Questa sua fobia per la figura dell'odontoiatra purtroppo non appartiene solo a Lei. In ogni caso la terapia ablativa è quasi esente da sintomatologie, esclusa una sensazione di freddo sui denti maggiormente compromessi dal tartaro. Come giustamente ricordato dal collega Erriu, è molto più dannoso lasciare iltartaro in situ che non "affrontare" le grinfie dell'odontoiatra.
Saluti a Lei ed alla sua bellissima città

Dr.Oscar G.ppe Muraca

La risposta ha carattere puramente informativo.

[#3]
Attivo dal 2008 al 2012
Dentista
Come detto giustamente dai colleghi, la paura che la rimozione del tartaro possa causare mobilità dei denti è immotivata.
Se i denti si dovessero mobilizzare, sarebbe perchè hanno perso del supporto parodontale, in tal caso il problema è alla base del dente; non evidenziarlo sarebbe come fare la politica dello struzzo: nascondere la testa sotto la sabbia.
Il tartaro è proprio la causa del problema, quindi va rimosso quanto prima, eventualmente con un pò di anestesia.
Se la mobilità residua dovesse essere elevata, si possono sempre
" splintare " i denti interessati, cioè legarli insieme in modo da proteggerli dai traumi che la mobilità potrebbe causare, ripristinando l' immobilità attuale.
Comunque si può sapere in anticipo tutto ciò che potrebbe accadere dopo la pulizia, facendo una diagnosi parodontale preliminare, con radiografie che evidenzino la quantità di osso residuo attorno alle radici.
Considerando anche il fatto che lei soffre di sanguinamento gengivale che non si è risolto neanche dopo le sedute con l' igienista, le consiglio a maggior ragione di non perdere tempo e di rivolgersi ad un parodontologo che le farà la diagnosi e le saprà consigliare una adeguata terapia.
Saluti
[#4]
dopo
Utente
Utente
Sulla base dei vostri suggerimenti mi sono rivolta all'ordine dei medici di milano per trovare un odontoiatra specializzato in parodontologia e mi è stato risposto che

"non esiste la specializzazione in parodontologia ma solo cultori della branca"

che cosa certifica allora se una persona è davvero competente in questa attività? come posso trovare un bravo parodontologo? Nessun mio amico o conoscente ha avuto problemi simili al mio....
[#5]
Dr. Matteo Erriu Dentista 139 3
Gentile paziente, può cercare nel sito www.sidp.it associazione cui fanno parte proprio gli odontoiatri che si occupano di tale branca.

Cordiali saluti.
[#6]
Dr. Giuseppe Oscar Muraca Dentista, Odontostomatologo 4k 84 6
Gentile Utente, l'ordine dei medici è stato preciso in quanto, specializzazione intesa come rilascio di un "diploma universitario" in odontoiatria ne esistono solo tre riconosciute dal Ministero della Università e cioè:
1) Ortodonzia
2)Chirurgia orale
3) Patologia orale
La chirurgia maxillo-facciale è patriminio, ahimè, solo del corso di laurea in medicina.
Cultore significa che almeno l'80% della sua attività la dedica esclusivamente a quella specialità.
Si affidi con fiducia ad uno di questi colleghi
[#7]
Attivo dal 2008 al 2012
Dentista
A livello europeo, in assenza in Italia di un corso di specializzazione universitario in Parodontologia, sono riconosciuti come parificati agli specialisti in Parodontologia degli altri paesi i soci "attivi" della Società Italiana di Parodontologia (S.I.d.P.), di cui può trovare l'elenco sul sito: www.sidp.it .

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