Di fiducia per visite e consulto medico

Gentili dottori,


mi scuso in anticipo se il testo potrà diventare lungo, ma credo che sia necessario, affinché possiate meglio comprendere la triste situazione che sta interessando la mia famiglia a causa di un sospetto inadempimento odontoiatrico, anche al fine di sperare in commenti e suggerimenti da parte di Voi professionisti su come muoverci eventualmente per venire a capo della situazione.

Circa tre mesi fa, un mio famigliare si è sottoposto ad intervento odontoiatrico. Il preventivo prevedeva innesto osseo sintetico e 3 impianti lunghi nell'emiarcata inferiore sinistra, impianti che avrebbero corrisposto ai denti 34,35 e 36. L'intervento è durato un totale di due ore e mezza, col dentista che sbuffava di continuo, innervosito, accrescendo ansia nel mio famigliare, calmissimo inizialmente.
Al termine dell'intervento il paziente torna a casa con un grosso livido nella porzione sinistra della mandibola, tale da sfiorare l'orecchio sinistro. A distanza di tre giorni dall'intervento, l'effetto anestetizzante non passa, così il mio famigliare decide di rivolgersi allo studio per domandare chiarimenti. I dentisti fissano un appuntamento con il mio famigliare e procedono ad un nuovo intervento alquanto enigmatico, nel quale il paziente soffre a tal punto (nonostante l'abbondante anestesia), da piangere e sentir venire meno le forze. Al termine dell'intervento, il chirurgo afferma di aver svitato un poco le vite degli impianti, quindi effettua una lastra, che non consegna.
Insospettito, il mio famigliare domanda al dentista se fossero stati rimossi gli impianti (in quanto aveva intravisto rimuovere oggetti metallici dalla bocca), ma questo rassicura affermando che non si possono rimuovere gli impianti a quattro giorno dall'intervento. Il mio famigliare torna a casa e, da quel giorno, viene chiamato una volta a settimana per controllo, per la durata complessiva di un mese.
In questo lasso di tempo, tuttavia, perdura l'insensibilità labbro-mentoniera, tanto che il paziente decide di rivolgersi ad un chirurgo maxillo-facciale (CMF) di fiducia per visite e consulto medico. Il CMF di fiducia suggerisce la presenza di una possibile PARESTESIA, ma si rifiuta di effettuare LASTRA in quanto il sito operato in precedenza potrebbe essere ancora infiammato e potrebbe dare falsi positivi. Così invita il mio famigliare a recarsi presso il suo studio dopo un mese (a due mesi dall'intervento iniziale), quando sarebbe stato possibile escludere ogni eventuale infiammazione da operazione. Nell'attesa di questo lungo mese per la scoperta della verità, il paziente continua a non percepire sensibilità labbro-mentoniera. Viene chiamato ai controlli e quando solleva la domanda di una possibile parestesia, i dentisti negano senza esitare. Trascorre il mese e arriva il giorno della verità presso lo studio del CMF: la lastra rivela assenza di innesto osseo; presenza di numero 1/3 impianti; 2 fori ossei dovuti alla rimozione degli altri 2 impianti.
La successiva visita neurologica evidenzia asimmetria durante l'eloquio e altri problemi.
Abbiamo scelto di prendere vie legali.

E' normale tutto questo? Sono ben accetti commenti e suggerimenti. Grazie a chi vorrà darci una mano.

Cordialmente,
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Dr. Armando Ponzi Dentista, Anatomopatologo, Gnatologo, Medico estetico 2.1k 56 18
Gentile paziente,
la storia appare piuttosto articolata e con dei passaggi che appaiono non lineari.
E' difficile dare un parere utile non avendo né visitato il paziente né avendo le radiografie.
Più utile una consulenza di un medico legale e/o di un perito con funzioni di consulente di parte, visto l'orientamento di tipo legale.
Auguri per il suo familiare.
Cordiali saluti

Dr. Armando Ponzi
www.sgfmedical.it