Risonanza magnetica articolare

Buongiorno. Vorrei sapere se la risonanza magnetica articolare è un esame completo per capire la situazione di un'articolazione. Voglio dire, oltre ai tessuti molli, si vedono anche le ossa? Si può evitare una lastra dopo avere fatto una risoinanza, sapendo di non avere fratture, ma per indagare a fondo su eventuali altre lesioni, magari anche di carattere osseo, oppure reumatico?
Grzie per eventuale risposta.
Cordiali saluti
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Dr. Casimiro Simonetti Radiologo interventista 338 13 1
L'indagine RM costituisce il "Gold Standard" per lo studio dell'apparato muscolo-scheletrico; in alcuni casi, o meglio in alcune patologie può essere richiesta l'integrazione RX (radiografica), ad es. per una corretta valutazione della sola componente minerale dello scheletro, oppure per una valutazione "dinamica" (studio sotto carico, o in flessione/estensione etc).
In alcune definite alterazioni (es, artrosi) l'esame Radiografico può essere considerato più che sufficiente per un corretto inquadramento del grado di degenerazione.

Dr. Casimiro Simonetti
http://www.villastuart.it/i-nostri-medici/dottor-casimiro-simonetti?rq=simonetti

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Grazie dottore.
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Ex utente
Gent.mo Dott. Simonetti...ho visto che lei è un radiologo interventista, quindi fa proprio al caso mio. Le spiego:
Dalla risonanza risulto avere una forte sofferenza tendinea alla caviglia e piede sinistro. Le scrivo in sintesi, perchè il referto è molto lungo.
Marcata distensione fluida delle guaine tendinee dei tendini del tibiale posteriore e del flessore lungo delle dita, maggiore nella porzione distale della diafisi tibiale, in cui assume aspetto di concamerazione cistica di 21 mm. Alterazioni che si estendono fino alla piante del piede, dove si presenta un'ulteriore aspetto a concamerazione cistica LL di 13 mm...etc....distensione fluida delle guaine del flessore lungo dell'alluce...etc...Quota di versamentoarticolare diffuso, maggiormente sul versante tibio peroneale, con piccoli aspetti pseudocistici a livello del seno tarso.
Nessuna lesione ossea, nessuna rottura dei legamenti del complesso stabilizzatore laterale e del complesso deltoideo.
Nessun segno di entesopatia del tendine d'achille e della fascia plantare.
Il radiologo mi ha detto che si tratta di un'infiammazione tendinea diffusa, di grado severo, ma risolvibile, visto che non ci sono lesioni legamentose e muscolari in genere. L'osso è sano.
Le volevo chiedere questo: il radiologo non è un interventistita, ma mi ha detto che a Pietra Ligure, la radiologia interventistica si occupa di queste cose: secondo lei si può intervenire con quella tecnica che chiamano infiltrazione eco muscolo tendinea peri intra articolare?
Grazie se vorrà chiarirmi ulteriormente.
Cordiali saluti
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Dr. Casimiro Simonetti Radiologo interventista 338 13 1
Conosco e stimo i Colleghi del gruppo di Pietra Ligure, si può affermare che il Prof. Serafini è il "papà" del trattamento interventistico delle calcificazioni della spalla.
Detto ciò, non credo che il suo caso specifico sia suscettibile di procedura interventistica, trattandosi di una condizione di tenosinovite diffusa con netta prevalenza di coinvolgimento dei flessori. Per essere maggiormente comprensibile, si tratta di una patologia infiammatoria della sinovia peri-tendinea, ossia delle guaine sinoviali che avvolgono e seguono i tendini e contengono di norma una piccola quantità di fluido sinoviale che è necessario per il corretto "scorrimento" dei tendini stessi. In alcuni casi, invero abbastanza comuni, si determina una infiammazione che è caratterizzata da un aumento, a volte cospicuo, di questo fluido sinoviale. E che viene recepito come dolore funzionale. E' dirimente capire che cosa ha causato questa flogosi, se ad esempio un "overuse" e quindi uno stress come ad esempio in alcune intense attività fisiche, oppure una alterazione di carico/postura, o ancora patologie proprie del comparto sinoviale quali le artriti, reumatoidi e non. La terapia è comunque conservativa, medica/fisiatrica, non interventistica.
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Attivo dal 2015 al 2019
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La ringrazio, è stato molto chiaro ed esaustivo. Le spiego ulteriromente:
Non posso prendere Fans per via sistemica, in quanto ho il m. di crohn e quindi è prorpio controindicato (scritto anche nel bugiardino) e il mio Gastro me lo ha ferm,amente sconsigliato. Allora si è optato per una terapia cortisonica a basso dosaggio, deltacortene da 5 mg, che sto assumendo da 20 giorni e che ha contributo molto a migliorare la sintomatologia ed anche l'edema. Lo assumerò ancora per una decina di giorni, visto che il basso dosaggio non mi crea problemi ed inoltre è anche protettivo proprio per la mia patologia primaria. D'altronde, una situazione così severa, andava trattata in forma sistemica, non potendo assumere Fans, qualcosa dovevo fare e iol cortisone sembra sia servito. Lunedi andrò a fare anche una visita fisiatrica, per valutare sedute di fisioterapia...non so che cosa, però.
Che sappia io, a Pietra Ligure non c'è più il prof. Serafini, ora c'è un'altra equipe e dicono che sono molto preparati. Devo dire che mi hanno detto che le cisti tendinee si possono trattare. Ma valuterò con attenzione, dopo le sue parole.
Un'altra cosa: l'infiltrazione di cortisone può aiutare? So bene che indebolisce il tendine e che potrebbe anche rompersi...però spesso sento che fanno infiltrazioni endinee e molte volte con successo. Chiedo a Lei.
Grazie.
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Dr. Casimiro Simonetti Radiologo interventista 338 13 1
La terapia che segue mi sembra corretta, la successiva o abbinata terapia fisica la lasciamo scegliere al Fisiatra, esistono diversi e validi metodi e tecniche di approccio.
Personalmente ripeto che nel suo caso non vedo indicazioni a procedure interventistiche, ancor meno alla somministrazione di corticosteroidei in una guaina tendinea.
Le "infiltrazioni" tendinee (termine un bel po' riduttivo) che si eseguono con successo sono quella volte a riparare/stabilizzare una struttura tendinea che presenta una lesione parziale, soprattutto delle fibre profonde, come alternativa alla chirurgia, e con impiego di cellule staminali (ottenute ad esempio da ultrafiltrato dal sangue del Paziente o cellule mesenchimali, sempre prelevate dal Paziente e sottoposte ad un processo di centrifugazione e filtrazione).
Niente che abbia a che vedere con il suo problema. Per quanto riguarda le infiltrazioni ( eco-, TC- o RX-guidate), certamente hanno una grande utilità in diversi casi e diverse patologie, ma parliamo di capsule articolari e/o spazi articolari, non di guaine tendinee.
Infine, le cisti tendinee sono una cosa (cisti significa un sistema chiuso, non comunicante con l'articolazione o con la guaina sinoviale! Tutte le altre sono dilatazioni pseudocistiche, non cisti...), le tenosinoviti un'altra e ben diversa entità.
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Grzaie mille dottore, è stato davvero molto gentile nella sua approfondita spiegazione. Ho compreso e mi atterrò di conseguenza alle sue indicazioni.
Lei ritiene che possa rientrare qyuesta situazione, con le dovute terapie e con il riposo?
Essendo uno sportivo, credo che sia corretto fare ecografie di controllo prima di riprendere l'attività, giusto? Se si...fra quanto mi converrebbe fare un controllo ecografico. Ma siopratutto...è sufficiente l'ecografia o dovrò ripetere la risonanza?
Grazie di cuore.
Cordiali saluti.
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Dr. Casimiro Simonetti Radiologo interventista 338 13 1
Estremamente sintetico...
-Si
-Si
-Si
consiglio per la futura prosecuzione della attività sportiva: verifichi attentamente il tipo di calzature impiegate, magari si faccia aiutare nella scelata da chi la seguirà come fisioterapista, e faccia un esame baropodometrico per verificare eventuali alterazioni di carico dei piedi.
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Perfetto. La ringrazio molto.
Cordiali saluti.
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Gent.mo dDott. Simonetti...vorrei chiederle ancora una cosa, se non la disturbo:
Con la risonanza si può escludere artrite reumatoide? /4 anni fa avevo fatto il test, perchè soffrivo di dita a scatto ed anche di morbo di DE quervain. Diuta a scatto risolti con intervento e De Quervain con 2 infiltrazioni locali. Mai più avuto problemi. Feci il test del Fattore reumatoide e mi diede esito negativo...visita reumatologo anche.
Da come so, l'artrirte reumatoide è simmetrica, cioè di solito colpisce 2 articolazioni parallele...oppure più articolazioni. Le dico che non ho segni di tumefaziuone e muovo molto facilmente l'articolazione, La caviglia non è gonfia ma è dolorabile alla palpazione, proprio nelle zone descritte. Come le avevo detto sopra, con la trapia cortisonica la sintomatologia è migliorata al 70%, con bassissimi dosaggi di cortisone. La notte non hoi dolore e, nelle ultime mattine, quando scendo dal letto non ho più quella difficoltà iniziale datami dal dolore, come avveniva all'inizio della vicenda.
Potrebbe escludersi l'artritre reumatoide? Potrebbe essere che io soffra di sindromi canalicolari, visti i precedenti con le dita e il de quervain? Aggiungo...tutto il resto del corpo va benissimo, non accuso alcun disturbo.
Grazie se vorrà chiarirmi.
La saluto cordialmente.
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Mi sono dimenticato di dire che non ci sono segni di edema osseo alla risonanza e non ci sono segni di entesopatia al tendine di achille.
Attendo fiducioso sua risposta.
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Dr. Casimiro Simonetti Radiologo interventista 338 13 1
La diagnosi di artrite, reumatoide e non, non è radiologica ma Clinico-Laboratoristica.
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ok. Grazie.
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Buongiorno, Dr. Simonetti, mi trovo a disturbarla nuovamente:
ho fatto visita dal reumatologo, il quale ha escluso artrite reumatoide, ma ritiene possa trattarsi di artrite psoriasica, visto che ho avuto precedenti di psoriasi, rientrati con terapia topica. Però, Ves e PCR sono negativi.
La aggiorno, a distanza di 1 mesetto, i sintomi sono molto migliorati, ma ho necessità di assumere cortisone a basso dosaggio. La caviglia si è sgonfiata per un buoin 70% e la notte non mi da più dolore.

Vorrei porle 3 brevi domande:

1) Se anche fosse artrite psoriasica, vista la lieve entità, è possibile che riesca a farla rienttarre continuando con la terapia, che mi sta facendo bene?
2) Posso contiuare il cortisone a basso dosaggio per altri mesi? Mi hanno riferito che ci sono soggetti che lo assumono anche pr 1 anno a basso dosaggio.
3 Il fatto di avere gli indici bio-umorali negativi è prognosticamente favorevole?
Grazie se vorrà chiarirmi.
Cordilai saluti.
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Attivo dal 2015 al 2019
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Gentile dott. Simonetti, pur senza metterein discussione la sua competenza e professionalità, nonchè la sua gentilezza nel rispondermi, devo dirle che, contrariamente alle sue indicazioni, ho invece effettuato infiltrazione ecoguidata con cortisone e acido ialuronico, con pieno successo. Mi hanno anche detto che è l'approccio terapeutivo in assoluto più indicato. Le dico che dopo 4 mesi di sofferenze sono rinato , caviglia sgonfiata e fine disurbi. Mi hanno confermato che, in caso di immediato successo, sarebbe stato utile ripetere ancora 1 volta dopo 30/40 giorni. Le tenosinoviti (sia guaine che tendini) vanno trattate proprio in questo modo, ecoguidate, naturalmente, parole loro e non mie, quindi in contrasto con quanto indicatomi da lei, che invece ha sostenuto l'inutilltà ed anche la controindicazione.
Ad. ogni buon conto, la ringrazio pr avermi cortesemente risposto.
Cordiali saluti
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Dr. Casimiro Simonetti Radiologo interventista 338 13 1
Sono felice che Lei abbia tratto così grande giovamento.
Probabilmente a monte di tutto c'è un "misundestanding", io mi riferivo alla possibilità di riparazione percutanea di una lesione parziale tendinea.
Al contrario, è ben noto che i corticosteroidi fanno parte del pool di farmaci di scelta nelle patologie artritiche.
Per quanto riguarda il beneficio, però....non confonda la scomparsa o riduzione dei sintomi con la guarigione dalla patologia.
Al contrario di molti, troppi colleghi, prima di trattare un Paziente cerco di avere un ragionevole margine di successo e/o di appropriatezza della metodica in relazione alla patologia. Non mi interessa il risultato transitorio ed aleatorio. Anche se mi rendo conto che può essere sorprendentemente piacevole per il Paziente e sicuramente remunerativo (soprattutto se ripetuto più volte) per il collega....
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dopo
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Gentile Dottore, ho ben comptreso il suo ragionamento...ma qui non abbiamo ancora una diagnosi di artrite, tanto più che lo stesso reumatlogo, a distanza di 1mese, si è rimangiato la parola...a dimostrazione che njpn è facile dareb diagnosi certa. Lei ha ben ragione nel sostenere chela scomparsa dei sintomi non garantiscono la guarigione...ma questo vale solo se si trattasse di una causa diversa da semplice tenosinovite.
Le devo aggiungere che non c'è alcun guadagno da parte dell'operatore, perchè ho fatto tutto in regime mutualistico, quindi non c'è alcun interesse speculativo a dirmi di ripetere l'infiltrazione un'altra volta, a distanza di 30/40 giorni.
Che cosa significa "misundestanding"?.
Grazier mille.
Cordiali saluti
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Dr. Casimiro Simonetti Radiologo interventista 338 13 1
= malinteso.
E, a proposito di malintesi: in regime mutualistico non paga il Paziente, ma paga il SSN (ossia tutti noi).
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dopo
Attivo dal 2015 al 2019
Ex utente
La ringrazio per il chiarimento. Certo, comprendo le spese per il servizio sanitario. Ma immagini quanti soldi ho già speso inutilmente, mentre ora sto benissimo con una sola strada terapeutica. Prima visite e contro visite, tra cui quelle inutili dal reumatologo, visto che si è rimangiato la diagnosi. Quantomeno ora sto benone e stia certo che se va così nemmeno la ripeto, indipendentemente da quanto dice il radiologo,...perchè è il sintomo che stabilisce la necessità o meno di proseguire...e se sto bene trovo inutile fare un'altra infiltrazione. Ad ogni modo nel "tutti noi" ci sono pure io, che verso i mei contributi per essere assistito.