Sindrome algico-disfunzionale atm

Buongiorno, sono una ragazza di 29 anni e da 10 soffro di dolori cervicali, cefalee e fischi alle orecchie. Dopo aver provato innumerevoli cure che davano sollievi limitati in termine di tempo mi è stata diagnosticata la settimana scorsa la Sindrome algico-disfunzionale ATM.
5 anni fa sotto consiglio di un dentista avevo affrontato il molaggio selettivo, che al passare di un anno di lavoro mi aveva portato ad una corretta occlusione.
Mio grande sconforto è stato appurare che a distanza di sei-otto mesi dal termine del lavoro, dopo aver perso tempo, denaro, salute e smalto, l'occlusione si era portata in una posizione ancor più disagiosa di quando avevo iniziato.
Persa un pò di fiducia nel tipo di approccio che avevo scelto per diminuire i dolori cervicali, non sono più tornata dal dentista per riaffrontare eventuali nuovi interventi nè per rifare la placchetta che nel frattempo si era rotta.
Con la nuova diagnosi so che devo rivolgermi nuovamente ad un odontoiatra ma nel frattempo vorrei farmi un'idea di quello che può comportare. E' per questo che vorrei chiedere gentilmente, se è possibile diminuire il probblema con un semplice Byte o bisogna necessariamente ricorrere a metodi più invasivi?alla fine del trattamento potrò contare su una diminuzione dei fischi alle orecchie avendoli da molti anni?dal momento in cui ritengo a questo punto rivolgermi alla persona giusta,pur sapendo che non esiste una risposta univoca ad ogni problema, come faccio ad individualizzare lo specialista più appropriato nella mia città o provincia?
Vi ringrazio immensamente per l'attenzione prestatami e porgo cordiali saluti
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Dr. Antonio Graziano Dentista 198 1 1
Il mio consiglio è di rivolgersi ad un odontoiatra esperto di gnatologia.
Distinti Saluti

Dr. Antonio Graziano, PhD
Odontoiatra
Dottore di Ricerca in Tecnologie Biomediche applicate alle Scienze Odontostomatologiche

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Dr. Sergio Formentelli Dentista, Gnatologo, Ortodontista, Odontostomatologo 7.5k 226 18
Il bite è sicuramente la prima strada.
E' una sorta di "aggiunta selettiva" di materiale, che ha la funzione diagnostica e terapeutica.
Una sorta di "compenso", analogo al plantare rialzato per lo zoppo.

Funziona quando viene indossato.

Non è una soluzione in genere soddisfacente sul lungo periodo, ma è una strada obbligata.

Si rivolga ad un valido gnatologo.

www.studioformentelli.it
Attività prevalente: Gnatologia e
Implantologia (scuola italiana)

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dopo
Attivo dal 2009 al 2009
Ex utente
Ringrazio entrambi per i consigli, in merito alla risposta del Dr. Formentelli vorrei chiedere cosa può implicare il fatto che il bite possa non essere una soluzione soddisfacente sul lungo periodo e come potrei muovermi per risolvere il problema,dopo l'intervento del gnatologo? sempre che si possa risolvere. Distinti saluti
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Dr. Sergio Formentelli Dentista, Gnatologo, Ortodontista, Odontostomatologo 7.5k 226 18
Il bite compensa.
Ma è una cosa che si mette e toglie.
Quando lei lo indossa, compens, quando non lo indossa, non compensa.
La risposta è semplicistica, ma sufficiente per dare una immagine del "perchè".

Occorre finalizzare il lavoro, cercare di dare alla sua bocca, tramite una nuova posizione dei denti, l'assetto studiato dal bite e che si è rivelato risolutivo.

Per dare questa nuova posizione gli strumenti, variamente combinati fra loro, sono:
ORTODONZIA ovvero spostamento dei denti
PROTESI ovvero cambiamento della forma dei denti
CHIRURGIA ovvero spostamento dell'osso che sostiene i denti.

A volte il compromesso di mantenere il bite "a vita" rifacendolo periodicaemnte, può essere la soluzione migliore.

Ma lei ha 29 anni, e l'idea "a vita" non mi entusiasma.
Tendenzialmente, preferirei l'ortodonzia.

Ma, ovviamente, dopo un congruo tempo passato con il bite.
La strada da percorrere la deciderà essenzialmente lo gnatologo.