Ci riferiamo a linfoadenopatia metastatica ascellare sinistra in quadrantectomizzata per ca

Gentili Dottori,
mi permetto di rivolgermi alla Vostra esperienza per esporre il decorso della malattia di mia moglie (59 anni), ormai noi giunti a un pericoloso periodo di stagnazione.
Ci riferiamo a linfoadenopatia metastatica ascellare sinistra in quadrantectomizzata per Ca mammario sinistro.
Nel 2005 si verifica la comparsa di nodulo sottoascellare a sinistra.
Con il trascorrere del tempo il gonfiore aumenta di volume e diventa massa.
La prima TAC al torace nel novembre 2006: in regione ascellare sx voluminosa formazione espansiva solida del diametro di circa cm. 12.
Nel dicembre 2006 intervento chirurgico per asportazione di grande neoformazione (sarcoma?) sottoascellare sx fino a plesso brachiale e nodulo mammario sinistro.
Diagnosi istologica: Infiltrazione linfonodale dei tessuti molli di neoplasia epiteliale maligna a grandi cellule peliomorfe. La neoplasia è ampiamente necrotica.
Nel gennaio 2007 intervento di quadrantectomia inferiore esterna – carcinoma della mammella sx.
Diagnosi istologica: Carcinoma duttale scarsamente differenziato, G3, infiltrante il parenchima mammario. Circostante carcinoma in situ di tipo solido (10%, G2) e diffuse microcalcificazioni.
Dal 18/4 al 2/8/07 primo ciclo di n. 6 trattamenti di chemioterapia.
Nell’agosto 2007 mammografia: struttura mammaria fibroadiposa. Non evidenti lesioni di tipo individualizzato o infiltrativo.
La massa ascellare continua a crescere.
Il 17/10/07 intervento chirurgico per linfoadenopatia metastatica ascellare sx. Tipo: exeresi della massa, con asportazione di parte del muscolo grande e piccolo pettorale e sacrificio di strutture vascolo-nervose infiltrate doppio Redon. Si osserva: vasta massa che infiltra tutte le strutture vascolo-nervose dell’ascella. Permane residuo tumorale su vena e arteria ascellare che appaiono infiltrate. – intervento a scopo citoriduttivo.
Diagnosi istologica: Metastasi massiva linfonodale di carcinoma mammario duttale scarsamente differenziato, con estensione neoplastica perilinfonodale con interessamento del muscolo striato con focolai di necrosi e con rari infiltrati flogistici perineoplastici.
Dal 27/02 al 4/4/08 ciclo di n. 25 trattamenti di radioterapia su ascella sx.
La ferita sottoascellare è ancora aperta.
Il 4 luglio ricoverata d’urgenza per lesione arteriosa ascellare e precisamente shock ipodemico da abbondante emorragia del cavo ascellare, gravissimo stato anemico e immediatamente sottoposta a intervento chirurgico di legatura arteria ascellare sx. Si è proceduto a incisione cutanea sotto il margine inferiore clavicolare.
Dopo l’ultimo intervento chirurgico, l’intero arto si presenta molto gonfio, turgido e sempre più inerte.
La vecchia ferita chirurgica sottoascellare mostra un’apertura di circa 5 cm. di diametro e continua la perdita di sostanza sierosa (di verosimile fibrina).
Il 9 settembre inizia il terzo ciclo di chemioterapia e viene interrotta il 12 maggio 2009 al dodicesimo trattamento.
Il 13/12/08 l’esame TAC: Appaiono più ampi i fenomeni escavativi all’interno della voluminosa formazione espansiva ipodensa che occupa la regione ascellare sx. Si segnala piccola formazione ovalare ipodensa di dimensioni di ca 2 cm. in corrispondenza dello spazio tra arco anteriore della III e IV costa sx.
Dal gennaio 2009 la ferita sottoascellare è soggetta a continue infezioni che durano a tutt’oggi. I dolori, dalla spalla alla mano compresa, sono in continuo aumento.
Il 24 giugno i marcatori tumorali: TPA=366 – CA 15-3=27 – CEA=4,6.
Il 29 giugno l’esame TAC: Maggiore componente escavativa, a contenuto gassoso, della grossolana formazione espansiva in regione ascellare di sinistra, che raggiunge il piano costale ed è circondata da una modesta quota di tessuto molle, prevalentemente posteriore e lateralmente.
L’8 settembre i marcatori tumorali: TPA=406 – CA 15-3=21 – CEA=3,6. Il valore dell’emocromo è 6.9.
A oggi l’ampiezza dell’apertura sottoascellare è di circa otto cm. di diametro con bordi in rilievo e l’aspetto della piaga è come di carne sbriciolata. La struttura corrosiva sembra progredire, guadagnare terreno. Il braccio sinistro, dalla spalla alla mano compresa, è inerte, abbandonato, molto gonfio e, quindi, molto pesante. I forti dolori sono pressoché continui.
L’oncologo sembra arrendersi. Propone il sacrificio dell’intero arto, però l’ortopedico non assicura la soluzione del problema.
Ormai mia moglie è stanca e sta per rinunciare a tutti questi tentativi che non hanno mai fruttato un risultato favorevole.
Spero che questa mia esposizione sia sufficientemente esplicativa per permettervi di comprendere la gravità del male.
Confido che possiate consigliarmi in merito al comportamento da adottare e che possiate stimare prospettive di espansione o addirittura chiusura della ferita ascellare, e di perdita del braccio.
Vi ringrazio sentitamente per l’attenzione che mi avrete fin qui concesso e nella speranza di cortese riscontro porgo i migliori saluti.
Pino.
[#1]
Dr. Salvo Catania Oncologo, Chirurgo generale, Senologo 33.4k 1.2k 61
Putroppo quanto ci descrive è disarmante per i curanti:
figuriamoci attraverso lo strumento telematico quale contributo si possa dare. potendo solo "immaginare" la situazione che descrive.

La cosa più probabile è che si debba convogliare tutti gli sforzi verso la qualità della vita piuttosto che verso una palliativa eradicazione in senso oncologico.

Quello che veramente mi stupisce, ma nel nostro lavoro tutto è possibile, come possa una massa , pur con continui controlli nel follow-up, avere raggiunto le dimensioni che ci descrive.

Mi dispiace ma tramite Internet si può aggiungere veramente poco.

Tanti auguri.

Salvo Catania, MD
Chirurgo oncologo-senologia chirurgica
www.senosalvo.com

[#2]
dopo
Attivo dal 2009 al 2009
Ex utente
Egregio Dottore,
La ringrazio sentitamente per la pronta risposta alla mia richiesta di consulto.
L’averlo fatto è già un conforto.
Quello che stupisce me è la tempestività con cui ha risposto all’appello di aiuto. Il tempo ha influito negativamente.
Di nuovo grazie e cordiali saluti.
Pino.
[#3]
Dr. Salvo Catania Oncologo, Chirurgo generale, Senologo 33.4k 1.2k 61
Che Lei ,in una situazione come questa, si premuri a ringraziarmi gratifica il nostro volontario lavoro virtuale.

Grazie a Lei.
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