La resezione era stata molto ampia

Buongiorno a tutti,il mio è un caso di disperazione: mio zio di 55 anni(persona sola al mondo,con vari episodi di depressione e sordomuta),residente a Udine,qualche anno fa ha scoperto di avere un sarcoma raro ai tessuti connettivali con estensione a qualche fascia muscolare. Operato egregiamente al Rizzoli di Bologna nel 2004, nel 2005 ha avuto una recidiva,rioperato e trattato con brachiradioterapia.
Ci è stato detto che sia il tumore iniziale(4-5 cm) che la recidiva erano ben inglobate nelle fasce muscolari e che quindi aveva buone speranze di "guarigione", poichè la resezione era stata molto ampia.
Da qui il controllo con tac addome e RM ogni 4 mesi, poi ogni 6.
All'ultimo controllo,una settimana fa, il quadro nel giro di breve tempo è diventato agghiacciante: 3 lesioni ossee nella stessa gamba, di dimensioni variabili fra il mezzo e l'1 cm, ma la cosa preoccupante è un aggregato di 8x7 cm di adenomi(sospetta linfoadenopatia)all'addome. La sua radioterapista (medico che per caso ha letto le risposte degli esami,perchè il poveretto non è stato avvisato da nessuno della gravità della sua situazione,nè tantomeno è in grado di leggerle poichè ignorante) aspetterà il risultato della PET, prevista tra il 2 e il 7 maggio, poi saprà dove indirizzarci, è preoccupata non tanto per le lesioni ossee(a suo dire controllabili coi farmaci), ma per questo agglomerato di linfonodi, che sospetta siano metastasi.
Non fidandomi più di nessuno, le mie domande sono queste: è possibile che non sia stato scoperto un tumore primario? A chi possiamo rivolgerci?è vero che il centro di Aviano(PN) è all'avanguardia per questi problemi?
Ma soprattutto: che aspettativa di vita ha quest'uomo, che a livello fisico sta BENISSIMO??Mi consigliate di informarlo sui fatti o nasconderglielo?Ho una seria paura che possa andare incontro a un'ennessima depressione anzichè combattere.Tengo a precisare che io (la nipote) sono di ANCONA, quindi se ci fosse qualche centro in zona farei di tutto per trasferirlo.
CORDIALI E AFFETTUOSI SALUTI,
GRAZIE,
Pamela Filomeni, Jesi (AN).

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Prof. Filippo Alongi Radioterapista 2.1k 120 17
Cara Pamela,
Capisco la disperazione e le situazioni che si accavallano in casi di per sè già particolarmente delicati.
Io attenderei l'esito della Pet, prima di qualsiasi altra decisione che non farebbe altro che confondere la situazione.
In funzione del quadro chiarificatorio Pet si può prospettare un trattamento sistemico-farmacologico(perchè mi sembra difficile con la conferma di un quadro simile, un intervento locale o loco-regionale). Pur essendo inusuale il coinvolgimento di linfonodi in addome, la Pet può dirci se queste presunte adenopatie sono attive dal punto di vista metabolico o non sono collegate alla malattia. Poi è inoltre importartante capire la natura di queste"lesioni ossee", dal punto di vista morfologico e se queste lesioni ossee sono legate ad una infiltrazione profonda della malattia con la quale c'era un rapporto di contiguità, o sono vere metastasi a distanza(importante eventualmente TC con finestra per osso o RMN per caratterizzazione morfologica specifica).
Cordiali Saluti
Dr.Filippo Alongi
Dip.Oncologia
Radioterapia-Tomoterapia
Istituto Scientifico San Raffaele di Milano

Prof. Filippo Alongi
Professore ordinario di Radioterapia
Direttore Dipartimento di Radioterapia Oncologica Avanzata, IRCCS Negrar(Verona)