Adenocarcinoma mia madre 75 anni

Buonasera.Scrivo per richiedere un consulto per mia madre,75 anni.Il 13 novembre è stata accompagnata in ospedale d'urgenza a causa di una emoraggia uterina di media entita.Da qualche mese accusava dolori addominali e accentuazione della stitichezza.In sede di visita al pronto soccorso ginecologico le è stato asportato (senza volerlo)un polipo di circa 2 cm. Dopo due mesi ci è stato consegnato il referto istologico: "Adenocarcinoma di tipo endometrioide verosimilmente insorto su polipo adenomatoso cistico dell'endometrio corpale". A questo punto è stato proposto a mia madre l'intervento con asportazione dell'utero e delle ovaie previ accertamenti quali: TAC, cistoscopia, eventuale colonscopia. Anche a fronte degli accertamenti diagnostici non ci è stato garantito però di non trovare, in sede di effettuazione dell'intervento, una situazione più grave di quanto non sia attualmente valutabile, e quindi con eventuali metastasi. L'intervento ci è stato inoltre prospettato quale unica possibilità di stadiazione dell'eventuale tumore. Vorrei se possibile sapere se questa è effettivamente l'unica o la migliore strada percorribile e se (dubbio che assilla mia madre) un intervento chirurgico non possa in realtà, se la situazione è più grave di quanto non appare, accentuare e accelerare il decorso della patologia. Vi ringrazio infinitamente per vostra risposta e disponibilità, e più in generale per quello che fate.
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Dr. Carlo Pastore Oncologo 3.9k 133 1
Gentile Utente,

quanto proposto è corretto. Mi trovo in accordo per quanto riguarda l'intervento chirurgico e gli esami di stadiazione.

un caro saluto

Carlo Pastore
www.ipertermiaroma.it

Dr. Carlo Pastore
https://www.ipertermiaitalia.it/

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dopo
Utente
Utente
La ringrazio tantissimo Dott.Pastore per la sua pronta risposta. Riferirò a mia madre. Buona giornata e buon lavoro
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Dr. Carlo Pastore Oncologo 3.9k 133 1
Di nulla, figurati.

Resto a disposizione

Carlo Pastore
www.ipertermiaroma.it
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dopo
Utente
Utente
Buonasera Dott.Pastore,la disturbo ancora a proposito di mia madre. Ha iniziato gli accertamenti cambiando struttura ospedaliera e scegliendone una oncologica.Gli esami che ci hanno proposto per cercare di valutare l'entità del problema prima dell'intervento sono: colposcopia, ecografia transvaginale, isteroscopia e risonanza magnetica. Presso la struttura precedente invece i medici avevano parlato anche di cistoscopia e colonscopia.Io volevo capire se è normale che gli esami diagnostici cambino di ospedale in ospedale e secondo lei qual'è l'iter più appropriato.Inoltre nell'ambito della stessa struttura oncologica due oncologi diversi che hanno visto mia madre hanno proposto il primo una tac torace, addome, pelvi e l'altro, invece, solo la risonanza. Questa discrepanza mi ha un pò confusa e mi chiedo ovviamente quale sia la visita più indicata in questa situazione e se entrambe possono rilevare la presenza di eventuali metastasi.Lunedì mattina sarò in ospedale con mia madre e spero di riuscire a parlare con i medici per fugare tutti questi dubbi ma ci terrei tantissimo ad avere il suo parere.Mi rendo conto che si potrebbe evincere da queste richieste una scarsa fiducia nei confronti dei medici che hanno in cura mia madre. Non è cosi, almeno non del tutto. Sono convinta siano bravi medici. Ma quando si tratta della salute dei propri cari i dubbi diventano davvero tanti e così la paura di fare degli errori. La ringrazio infinitamente e attendo sue.
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Dr. Carlo Pastore Oncologo 3.9k 133 1
Gentile Utente,

seguirei l'iter proposto ma per la stadiazione completa seguirei la strada della TC total body, non fermandomi alla sola risonanza.

In bocca al lupo per tutto, cari saluti

Carlo Pastore
www.ipertermiaroma.it
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Utente
Utente
Crepi il lupo, gentilissimo dottore. E ancora una volta, grazie per l'indicazione, la disponibilità e la sollecitudine. Cari saluti anche a lei e Buona Domenica
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dopo
Utente
Utente
Buonasera Dott. Pastore vengo ancora a chiedere la sua opinione per quanto concerne mia madre. Stamattina è stata ricoverata ed è previsto l'intervento per domani mattina.I risultati della risonanza hanno messo in luce una situazione più estesa rispetto a quanto ipotizzato, con un interessamento non solo del collo ma dell'intero utero e una probabile ripetizione di 2 cm su un linfonodo.Stasera abbiamo parlato con il medico il quale ci ha spiegato che in teoria, durante l'intervento, ci si potrebbe rendere conto di trovarsi di fronte ad una situazione ancora più difficoltosa, con interessamento di altri organi (fegato, polmoni, aorta). Ad una mia richiesta specifica se non fosse il caso, prima di intervenire, di sottoporre mia madre ad ulteriori accertamenti strumentali, ha sostenuto che al momento una tac o una pet sono inutili e che eventualmente verranno fatte in un secondo momento, se la situazione dovesse effettivamente essere cosi estesa.Mia madre ha firmato, benche carica di dubbi, l'assenso all'intervento. Io però sono veramente in crisi e in forte dubbio e mi chiedo se devo intervenire con più decisione nel chiedere altri accertamenti "prima" e non "dopo"l'intervento. Vorrei evitare a mia madre sofferenze inutili. La prego mi dia un'indicazione..Grazie e mi scuso per essere stata cosi prolissa.
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Dr. Carlo Pastore Oncologo 3.9k 133 1
Gentile Utente,

meglio sarebbe eseguire quantomeno una TC total body con mezzo di contrasto prima dell'intervento......

un caro saluto

Carlo Pastore
www.ipertermiaroma.it
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Utente
Utente
Ok. grazie dott. Pastore. Dovrò contrappormi con decisione allora. Le farò sapere. Grazie e ancora grazie
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Dr. Carlo Pastore Oncologo 3.9k 133 1
Di nulla, figurati

un caro saluto

Carlo Pastore
www.ipertermiaroma.it
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Utente
Utente
Buonasera dott.Pastore. Avrei necessità ancora una volta di una sua indicazione per mia madre. Ha subito intervento (senza tac o pet preventive nonostante le mie insistenze)e questa è la descrizione: "LAPAROISTERECTOMIA EXTRAFASCIALE + ANNESSIECTOMIA BILATERALE + LINFOADENECTOMIA PELVICA".Dopo la degenza di una settimana è stata dimessa per rientrare in ospedale dopo 4 giorni con broncopolmonite, infiltrazione della ferita e subocclusione intestinale. Non mi soffermo sulla qualità dell'assistenza per non tediarla e per non rievocare l'amarezza del constatare quanto ancora, in certe parti d'Italia, la nostra sanità sia in condizioni drammatiche. Comunque è riuscita fortunatamente a superare tutto ciò. La diagnosi di dimissione è la seguente: "ADENOCARCINOMA MODERATAMENTE DIFFERENZIATO (G2), INFILTRANTE LA PARETE, FOCALMENTE A TUTTO SPESSORE, DI VEROSIMILE ORIGINE PRIMITIVA ENDOCERVICALE (CEA+FOCALE, VEMENTINA-); TUTTO IL MATERIALE è COSTITUITO DA TESSUTO NEOPLASTICO. IN CORRISPONDENZA DEI TESSUTI PARAMETRIALI DI DX è PRESENTE LINFONODO ESENTE DA METASTASI. IN NEOFORMAZIONE A STRUTTURA FASCICOLATA LEIOMIOMA CELLULATO AD ELEVATA ATTIVITà PROLIFERATIVA (KI67 ESPRESSO DA CIRCA IL 40% DEGLI ELEMENTI NEOPLASTICI)OVAIE SCLEROATROFICHE TUBOREGOLARI. SONO ESENTI DA INTERESSAMENTO NEOPLASTICO LE SEGUENTI STRUTTURE:
PORTIO E CANALE CERVICALE
ANGOLO TUBARICO DX E SIN
FRAMMENTO LAMELLARE E FRAMMENTO LAMELLARE BRUNASTRO
LINFONODI ESENTI DA METASTASI DI CARCINOMA INTERESSATI ESTESAMENTE DA FENOMENI SCLEROCALCIFICI".
A fronte i questi referti ci troviamo ancora una volta di fronte ad un dubbio: il chirurgo che ha operato mia madre ha consigliato dei cicli di radioterapia adiuvante, ritenendo che, nonostante localmente paiano non esserci metastasi, la patologia sull'organo era ad uno stadio talmente avanzato da rendere l'uso della radioterapia auspicabile ed ha inviato mia madre a consulenza radioterapica. I medici della radioterapia hanno sostenuto che, data l'assenza di metastasi e i frequenti controlli cui mia madre dovrà sottoporsi(che permetterebbero, nell'eventualità in cui la patologia si ripresentasse, una trattazione radioterapica immediata e quindi con buone possibilità di successo) mia madre possa sentirsi serena nello scegliere di sottoporsi o meno alla radioterapia, anche a fronte di una serie di conseguenze anche immediate che la terapia potrebbe comportare (compresa la forte tossicità)e che potrebbe svilire ulteriormente la qualità della vita di mia madre. Ovviamente a questo punto mia madre propende per il no, ma ci resta il dubbio che sia effettivamente la scelta migliore. Vorrei anche chiederle, se possibile, nel caso in cui mia madre decidesse di sottoporsi alla terapia, quanto sarebbe necessario aspettare prima di iniziare, dopo lo stato di debilitazione che le ho descritto prima. Io la ringrazio di cuore anche solo per la pazienza che avrà di leggere questa mail e d'anticipo, per la risposta che potrà eventualmente darmi. Con tanta stima

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Dr. Carlo Pastore Oncologo 3.9k 133 1
Gentile Utente,

anche io propenderei per un trattamento radioterapico locoregionale. Anzi direi che sarebbe opportuno sensibilizzare i tessuti alla radioterapia (magari mediante l'infusione di 5-Fu) ed abbinare l'ipertermia nel periodo di trattamento. Questo perchè in effetti la malattia è localmente avanzata e meglio sarebbe agire prima che si ripresentasse.

un caro saluto

Carlo Pastore
www.ipertermiaroma.it
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Utente
Utente
Grazie infinite Dott.Pastore. Riferirò a mia madre e mi informerò sulla possibilità di praticare ipertermia nella mia città. Le auguro una buona giornata e ancora grazie
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dopo
Utente
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Utente
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Buongiorn Dott. Pastore. Vengo ancora a chiederle un'indicazione,se possibile, sempre relativamente a mia madre. Dopo l'intervento e dopo essersi ripresa dalla broncopolmonite mia madre ha deciso di non sottoporsi alla radioterapia, ma di affidarsi a cure omeopatiche. In agosto è stata sottoposta a follow up presso l'H oncologico in cui ha subito intervento, follow up che è consistito in un prelievo per pap-test, che ha dato esito negativo. Dalle ultime analisi del sangue fatte da mia madre e prescritte dall'omeopata sono risultati i seguenti valori: CEA 6.7 CA 125 112, valori che mi hanno ovviamente preoccupato tantissimo.In questi giorni mia madre dovrà fare il secondo follw-up: le sarei grata se mi dicesse cosa normalmente è contemplato in un follow up e se anche nel primo avrebbe dovuto fare qualcosa in più rispetto al semplice pap-test.Inoltre mia madre ha dolori molto forti alla schiena (zona lombare) che si ripercuotono sulla gamba sinistra con gonfiore abbastanza accentuato della caviglia. secondo lei questi dolori potrebbero essere connessi con una recidiva del problema, tenendo anche conto che ormai da anni mia madre fa un tipo di vita assolutamente sedentario?? La ringrazio tanto per sua disponibilità. Sono abbastanza affranta.
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