Il protocollo sono stata sottoposta

Ho 56 anni. Nel marzo del 2005 sono stata sottoposta a quadrantectomia alla mammella sinistra.Diagnosi:Carcinoma infiltrante di 1,4 cm di grado 3 senza metastasi in due linfonodi sentinella.
Recettore estrogenico: 85
Recettore progestinico: 7
Indice proliferazione: 20
C-ERB B2 NEU: 1+
Secondo il protocollo sono stata sottoposta a radioterapia e chemioterapia adiuvante. Ora sto assumendo il Tamoxifene.
I medici hanno cercato di tranquillizzandomi dicendo che si può guarire. Il chirurgo era molto ottimista e secondo lui non sarebbe stato necessario fare la chemioterapia mentre l'oncologo ha valutato l'opportunità di farla anche se mi ha detto che i risultati erano buoni per l'85%
Mi hanno detto che queste terapie servono per preservarci da eventuali recidive; fanno statistiche di sopravvivenza ottimistiche ma io non sono affatto tranquilla perchè vedo intorno a me casi di recidive fatali anche dopo 13 anni.
Perchè si parla di guarigione se poi il cancro si ripresenta più aggressivo? Forse si dice che il tumore localizzato alla mammella è guarito, ma rimane ancora dentro di noi per ripresentarsi poi chissa' dove?
Anche ad una mia amica era stato diagnosticato e risolto 9 anni fa un carcinoma infiltrante di 1 cm senza aver interessato i linfonodi ed ora ha di nuovo il problemi alle ossa.
Forse le cure a cui siamo sottoposte ci preservano solo per alcuni anni?
So che non potete darmi nessuna certezza futura ma è possibile sapere, leggendo i miei risultati istologici, che percentuale di rischio ho di contrarre una recidiva?
Cosa voleva dire l'oncologo quando diceva che i dati erano buoni per l'85%?
Vi ringrazio anticipatamente e mi scuso per il mio sfogo.






[#1]
Dr. Salvo Catania Oncologo, Chirurgo generale, Senologo 33.3k 1.2k 61
Gentile utente,

eventuali eventi avversi non possono essere esclusi in nessuna malattia.

Quando il Suo oncologo le aveva riferito che che i dati erano buoni all'85% intendeva riferirsi ai fattori prognostici della Sua malattia (che non c'è più) caratterizzata da fattori prognostici per la maggior parte favorevoli (dimensioni de tumore, assenza di metastasi ascellari, positività dei recettori, indice di proliferazione ecc).

Anche io condivido il suo ottimismo.

Cordiali saluti
Salvo Catania
www.senosalvo.com

Salvo Catania, MD
Chirurgo oncologo-senologia chirurgica
www.senosalvo.com

[#2]
dopo
Utente
Utente
La ringrazio per la tempestività della Sua risposta.
[#3]
Prof. Filippo Alongi Radioterapista 2.1k 120 17
Cara Signora,
la sua malattia è stata asportata chirurgicamente in modo completo e la radio e chemioterapia successivi sono solo trattamenti precauzionali, con la finalità di ridurre il rischio di recidiva rispettivamente locale e sistemica.
Il fatto che la malattia si possa ripresentare è una temibile possibilità, seppur più infrequente di altri casi palesemente più a rischio , legata al fatto che talora la malattia può essere sistemica "ab initio", cioè già prima dell'intervento chirurgico.
Comunque le sue caratteristiche clinico-patologiche(soprattutto la negatività linfonodale e le dimensioni del nodulo) deporrebbero per un quadro di malattia verosimilmente localizzata a livello mammario. Quindi sono anche io dell'opinione del collega Catania: cauto ottimismo.
Cordiali Saluti

Prof. Filippo Alongi
Professore ordinario di Radioterapia
Direttore Dipartimento di Radioterapia Oncologica Avanzata, IRCCS Negrar(Verona)

[#4]
dopo
Utente
Utente
Mille grazie per la gentile ed esplicita spiegazione.
Purtroppo, nonostante le raccomandazioni dei medici non riesco a dimenticare quello che mi è successo (un fulmine a ciel sereno).
E' un pensiero costante, inconscio che mi abbandona raramente. A volte sono ottimista, altre volte mi prende la paura, specialmente di notte e allora vado alla ricerca di certezze.
Grazie di nuovo e dcusi il mio sfogo.
[#5]
Dr. Salvo Catania Oncologo, Chirurgo generale, Senologo 33.3k 1.2k 61
Gentile signora,

la Sua reazione è del tutto normale...perchè anche se la malattia
non c'è più....è l"'idea" della malattia che resta a lungo.

Il "cancro" nell'immaginario collettivo è un fantasma che ci perseguita e ci rincorre.

Non abbia fretta e si conceda i tempi fisiologici per esorcizzare
una paura assolutamente normale.

Auguri con cordialità
Salvo Catania
www.senosalvo. com
[#6]
dopo
Utente
Utente
Grazie di tutto.
Sono contenta di aver avuto la possibilità di contattarVi.
Questo scambio epistolare oltre a essermi servito come sfogo (anche con le persone che mi sono vicine dufficilmente parlo dei miei d'animo), mi ha un po' rasserenata in un momento in cui, come già detto, molti casi critici ruotano intorno a me.
Cordiali saluti.
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Dr. Salvo Catania Oncologo, Chirurgo generale, Senologo 33.3k 1.2k 61
Auguri e ci aggiorni, se lo desidera.
[#8]
Dr. Salvo Catania Oncologo, Chirurgo generale, Senologo 33.3k 1.2k 61
Gentile signora,

rileggendo l'ultima Sua replica che ha scritto, mi preme osservare che è del tutto normale quanto sia difficile comunicare con le persone che stanno intorno a chi ha avuto una malattia che genera tanta paura.

Ciò accade perchè anche i Suoi cari hanno bisogno di RIMUOVERE l'evento recente e vogliono vederla sempre in ottima forma, mentre contemporaneamente LEI STA MALE PERCHE' HA PAURA.

Di conseguenza è normale che Lei si senta INCOMPRESA ed è costretta a FINGERE per non preoccupare i Suoi cari ulteriormente.

Questo meccanismo perverso finisce per ISOLARE l'ammalato che per non mostrare la SOFFERENZA INTERIORE è costretto ad essere sempre in forma e sorridente e ciò non corrisponde affatto allo stato reale dei propri sentimenti.
[#9]
dopo
Utente
Utente
La ringrazio per aver dedicato ancora un po' del Suo tempo per cercare di tranquillizzarmi.
Si, sono convinta di quello che mi ha detto; un po' mi dispiace, ma capisco che i miei familiari non abbiano più voglia di parlare della malattia. Penso comunque che lo facciano anche per me, perchè anch'io
smetta di pensarci.
Sono sempre stata ottimista, ai controlli sono sempre andata serena ma l'ultima volta (due mesi fa)sono ripiombata nel dramma perchè l'eco aveva evidenziato un piccolo nodulo sospetto alla stessa mammella.
Ho subito un altro piccolo intervento e fortunatamente era un falso allarme ma la paura e lo stress dell'attesa dei risultati non sono stati così piccoli.
E poi,ultimamente ho sentito troppe volte dire - "sai, era stata operata qualche anno fa alla mammella, sembrava tutto ok, avevano detto che era stato preso in tempo e poi..." -
A volte mi trovo a pensare al perchè è nata questa malattia.
Forse lo stile di vita non andava bene?
Il chirurgo ha condannato la cura sostitutiva della menopausa che stavo facendo da cinque anni. L'oncologo invece non ci ha dato molta importanza. La ginecologa e il medico di famiglia si sono difesi dicendo che la cura era essenziale per l'osteoporosi.
Oppure potrebbe essere stato lo stress; all'epoca piangevo quasi ogni sera perchè ero preoccupata per mio figlio.
E poi lo stress del lavoro, le radiazioni dei terminali presenti nell'ufficio - (su 25 persone ci sono stati 7 casi di tumore di cui 4 mortali).
Chissà!
Se dipendesse da uno di questi fattori sarei salva (sono di nuovo ottimista)perchè ora ho cambiato completamente vita.
Non sono più stressata e sono in pensione. O forse è stato il cambiamento, visto che mi è successo 10 mesi dopo aver lasciato il lavoro?
Non rida di me. Ho scritto troppo.
Grazie di nuovo.
Cordiali saluti.
[#10]
Dr. Salvo Catania Oncologo, Chirurgo generale, Senologo 33.3k 1.2k 61
Non rido affatto.

Lei da sola ha fatto un percorso che altre non riescono a fare.

IL CAMBIAMENTO , tra le terapie, è una delle più importanti.

Per RINASCERE bisogna prima accettare la PAURA DI POTER MORIRE.

Lei ci è riuscita.....!!!!!!

Con tanti auguri da parte mia.

Salvo Catania
www.senosalvo.com
[#11]
dopo
Utente
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