Carcinoma polmonare in metastasi

Salve,
mio padre (65 anni) ha un tumore al polmone con metastasi linfonodale. L'oncologo che lo sta curando, dopo aver visionato l'esito della biopsia a un linfonodo, ha dichiarato che il tumore non è curabile e la terapie saranno solo palliative. Per il momento ha cominciato la chemioterapia (cisplatino e vinorelbina). Vi scrivo per chiedervi se, stando alle informazioni che abbiamo ora, sia ragionevole tentare di percorrere qualche strada alternativa (alle cure palliative) sperando in una guarigione. Incollo i referti degli esami effettuati e ringrazio in anticipo per la cortese disponibilità.

RX torace: << Neoformazione di 35mm, a contorni irregolari, in sede perilare destra (lobo medio), con linfoadenopatia ilare omolaterale. Slargamento del mediastino supero-mediale destro >> Per il resto tutto regolare, si suggerisce TC total-body.

Agoaspirato linfonodo sovraclaveare sinistro: << Metastasi linfonodale da adenocarcinoma del polmone. Nel preparato esaminato mediante sequenziamento il gene EGFR risulta NON mutato in entrambi gli esoni 19/21 >>

TC Total body: << Non si apprezzano alterazioni densitometriche di tipo nodulare a carico dell'encefalo. IV ventricolo in sede. SVST in asse e normoconformato. Immagine nodulare di circa 35mm nel segmento apicale del lobo inferiore destro. Linfonodi patologici in sede paratracheale destra con diametro complessivo massimo di circa 65x42 mm. Non versamento pleurico bilateralmente. Multipli linfonodi patologici in sede sovraclaveare bilateralmente con diametro massimo di circa 2 cm a destra. Presenza di versamento pericardico. Non aspetti patologici a carico del fegato, pancreas, milza e surreni. Reni di dimensioni normali con spessore parenchimale conservato. Presenza di cisti renali bilateralmente. Non significativi linfonodi in sede inter e paraortocavale o lungo l'asse vascolare iliaco bilateralmente. Non aspetti patologici in sede pelvica >>
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Dr. Vito Barbieri Oncologo 1.6k 57 1
Gentile Utente,
il caso di suo padre risulta in uno stadio avanzato in cui il trattamento risulta "palliativo", nel senso che il controllo che si punta ad ottenere sulla malattia mira ad una limitazione dell'evoluzione e dei sintomi che possono derivarne.
A parte la chemioterapia di questo tipo o di altre varianti (attualmente molti centri hanno altre preferenze sulla base di studi degli ultimi anni), non vi sono terapie alternative che abbiano dimostrato di fare di più, tantomeno di poter mirare ad una guarigione.
Mi spiace di doverle prospettare tale situazione.
Cordiali Saluti

Dr Vito Barbieri
direttore Struttura Complessa di Oncologia
Azienda Ospedaliera Pugliese-Ciaccio - Catanzaro

[#2]
dopo
Utente
Utente
La ringrazio per la celere risposta.
In questi casi cosa dicono le statistiche circa l'evoluzione della malattia?
Grazie
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Dr. Vito Barbieri Oncologo 1.6k 57 1
In genere non mi piace presentare le statistiche, perchè esse sono realizzate su ampi gruppi di pazienti ed ognuno di questi ultimi è un caso a se, che può evolvere con tempi inferiori o superiori ad una fredda media statistica.
Tuttavia, in anni di attività su medicitalia mi è capitato, anche se un solo caso, in cui davanti al mio tentativo umano di non cadere nei freddi numeri, ho avuto per tutta risposta dall'utente un "rinfaccio" dei tempi di sopravvivenza "che si potevano trovare facilmente sui internet ed io non avevo voluto tirare fuori".
Quindi se proprio vuole questa informazione, le statistiche danno una sopravvivenza media, per tumori polmonari in questo stadio, che rimane intorno ai 12 mesi.
Mi scusi per il prologo, ma per via web non è facile toccare queste corde.
Cordiali Saluti
[#4]
dopo
Utente
Utente
Salve, il medico ora ha proposto di cominciare una terapia con il Tarceva.
Avevo letto che il Tarceva è particolarmente efficace in presenza di una certa mutazione del gene EGFR, ma non essendo esperto, riporto qui sotto l'esito dell'agoaspirato al linfonodo sovraclaveare sinistro e chiedo gentilmente una delucidazione:

<< Metastasi linfonodale da adenocarcinoma del polmone. Nel preparato esaminato mediante sequenziamento il gene EGFR risulta NON mutato in entrambi gli esoni 19/21 >>

Mille grazie
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Dr. Vito Barbieri Oncologo 1.6k 57 1
Considerando il tempo trascorso sicuarmente vi sono degli anelli mancanti che mi aiuterebbero a capire di più.
Quando ha finito la prima chemioterapia? Quanto è durata la risposta? Ha fatto altre chemioterapie? Quando e come è stata accertata l'ultima progressione del tumore?

In taluni casi, in cui si sono fatte già altre terapie si tenta di usare Tarceva anche se non vi è la mutazione attivante sull'EGFR. Questo sulla base di alcuni studi che suggerirebbero una possibile attività di Tarceva anche in assenza di mutazione. E' una cosa non molto chiara ma, in casi avanzati, spesso si fa.
Cordiali Saluti
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