Adenocarcinoma con metastasi

Buongiorno,scrivo per mia sorella,42 anni,ha avuto la diangosi che segue dopo tutti gli esami di rito:infiltrazione da adenocarcinoma non a piccole cellule,adenocarcinoma e polmonare scarsamente differenziato.positività istochimica per CK7 e TTF1.La biopsia bronchiale dice :positivo per cellule maligne e presenza di cellule neoplastiche riferibili ad adenocarcinoma. La tac cranio :area di focale impregnazione noduliforme con ipodensità centrale,a sede temporale sin con edema perilesionale a sede cerebrale dx.
la Pet : area di intensa attività metabolica in corrisp.del polmone destro e del segmento superiore del lobo ionferiore .ulteriori aree ipermetaboliche presenti a livello di linfoadenopatie a sede paratracheale superiore ed inferiore destra,precarenale,carenale,sottocarenale e peribronchiale destra,finestra aorto-polmonare e paraesofagea nonchè in corrispondenza della branca pubica destra e sinistra con interesamento dei tessuti adiacenti,tuiberosità ischiatica sinistra.
Scintigrafia:l'esame mostra aree di patologico iperaccumulo del radiocomposto a livello della branca pubica bilateralmente,della tuberosità ischiatica sx e dell'emisoma sx della V vertebra lombare. Abbiamo e stiamo ancotra consultando oncologi vari ma tutti con la stessa risposta,4/5 mesi di vita !! sta facendo la radioterapia per poi passare alla chemio,vorrei un parere su questa assurda situazione che fino a 15 gg fa nn aveva dato alcun sintomo,anzi anxcora oggi ,escluisa la tosse,lei nn ha disturbi evidenti! non ci sono davvero speranze? nemmeno per prolungare la sua giovane vita?? grazie a chi vorrà quantomeno farmia capire.
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Dr. Luigi Stella Anestesista, Algologo 266 15 10
Buonasera,
Certo è difficile pensare che la vita di una persona giovane e che apparentemente non ha avuto alcun sintomo premonitore, possa invece essere minata da una malattia ormai diffusa.
Tuttavia, senza voler dare false aspettative, una prognosi definitiva è possibile solo dopo aver concluso il ciclo terapeutico.
Anche nella consapevolezza della malattia e della sua prognosi si può pianificare una vita attiva purchè lo si voglia e si abbia accanto un medico verso il quale si riponga fiducia e che si prenda cura di consigliare ciò che può aiutare a vivere bene quanto ci è dato di poter vivere. Questo non si ottiene con l'accanimento terapeutico, ma con la best supportive care. E' questa una tecnica che può, entro termini ragionevoli, permettere di viver al meglio e di operare attivamente affinchè la vita sia la migliore possibile.
Una persona che vuole sconfiggere la malattia, se attorniata da un nucleo familiare e amicale favorevole, può migliorare in tutti i sensi la prognosi. Un equilibrio fra il tempo dedicato a combattere la malattia e quello destinato a vivere una vita normale è elemento essenziale per continuare a vivere bene.
In Medicina purtroppo non è affatto assurdo scoprire una grave malattia in una persona apparentemente sana e priva di qualsivoglia apparente sintomatologia. Nei miei 40 anni di carriera di situazioni come la vostra ne ho viste tante anche a carico di medici e infermieri che, ci si attende, possano avere le antenne pronte a cogliere sintomi di patologia.
Comunque si convinca che le scelte che farete d'ora innanzi sono più importanti per determinare la prognosi di quanto non lo sia la malattia stessa.

Cordiali saluti

Dr. luigi stella
Specialista in Anestesia e Rianimazione - Terapia del dolore.

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dopo
Utente
Utente
grazie Dott Stella x la sua esauriente risposta,effettivamente tutti i medici ci hanno detto che ora bisogna solo pensare a come farle vivere il poco tempo rimasto nel miglior modo possibile. gli ultimi consulti ci hanno tolto ogni speranza di guarigione accorciando sempre di piu' la prognosi che era già terribile e con la radioterapia in corso il suo fisico sta già risentendo moltissimo.quello che mi chiedo è se sia giusto sottoporla a chemioterapia,scusi la mia ignoranza ma perchè straziarla conn una terapia che ha tanti effetti collaterali??la decisone spetta al marito ma lei ritiene sia necessarai x milgiorare la sua qaulità di vita in questi mesi o u' solo peggiorarla?? grazie infinite
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Dr. Luigi Stella Anestesista, Algologo 266 15 10
Buonasera,
Se non è ragionevolmente atteso un beneficio importante da una terapia aggressiva con gravi effetti collaterali, a mio parere è meglio concentrarsi sulle terapie e procedure che possono migliorare la qualità di vita e di relazione.
In letteratura è in corso una importante revisione della attitudine nei confronti dei pazienti fragili con la definizione di uno standard di assistenza (best supportive care) che a parità di sopravvivenza privilegia la qualità di vita e le relazioni familiari e sociali.

La saluto cordialmente.