Esito tac

chiedo informazioni riguardo a mio padre che in passato ha subito l'asportazione della vescica, poi dell'uretra,in seguito anche l'asportazione parziale del polmone sx per forme tumorali a me sconosciute. dopo ultima tac fatta fine giugno viene riscontrato quanto segue:"nello scavo pelvico a livello della fossa iliaca sx, si conferma la presenza di tessuto disomogeneo espansivo, espressione recidiva di malattia, di dimensioni lievemente aumentate rispetto al controllo precedente con segni di erosione dell'ala iliaca e della branca ischio pubica omolaterale e infiltrazione di muscoli otturatori. non si rilevano linfonodi retro-peritoneali significativamente aumentati di volume. presenza di alcuni linfonodi lievemente aumentati di volume in sede inguinale sx."
per il resto della tac non si rilevano altre anomalie rispetto gli organi già trattati.
gradirei sapere di che si tratta, eventuali esami più approffonditi da eseguire, e cura a cui sottoporsi.
comunico anche che il soggetto e fortemente debilitato, peserà circa 45 kg. su un'altezza di m.1,70.
ringrazio anticipatamente chiunque mi dia informazioni a riguardo
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Dr. Alessandro D'Angelo Oncologo 2.8k 64 17
PER QUANTO CI SI POSSA SFORZARE, NESSUNO DI NOI HA LA SFERA DKI CRISTALLO.
VEROSIMILMENTE SIAMO DAVANTI AD UNA RIPRESA DI MALATTIA, MA SAREBBE UTILE SAPERE SE AL POLMONE HANNO LEVATO UNA METASTASI O UN ALTRO TUMORE; NEL PRIMO CASO, DEVE MERAVIGLIARE DI MENO CHE LA MALATTIA SI POSSA ESSERE RIPRESENTATA; INOLTRE, ORIENTATIVI SONO L'ISTOLOGIA E LO STADIO INIZIALE E DELLA NEOPLASIA SIA VESICALE CHE URETERALE (ERA LA SECONDA AD AVER DATO VITA ALLA PRIMA O SONO DUE COSE DIVERSE??) E LE EVANTUALI TERAPIE ESEGUITE.

Cordiali Saluti
Dr. Alessandro D'Angelo
(email: alessandro.dangelo@grupposamed,com)

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dopo
Utente
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Ringrazio e chiedo scusa per le informazioni poco chiare da me segnalate, ma anch'io non ho a riguardo informazioni certe. il primo intervento subito da mio padre è stato l'asportazione della vescica con relativa ricostruzione dopo anni di bruciature laser per cosiddette "verruche" il medico decise l'intervento ritenendo che il tessuto non avrebbe più sopportato tali interventi e scoprendo in fase di operazione un tumore ma non so di che genere.
Dopo un paio di anni c'è stata l'asportazione dell'uretra con altro tumore a me sconosciuto.Non è stato mai ritenuto opportuno sottoporre mio padre a chemioterapia.
Dopo quasi un anno,giugno 2007, asportazione parziale del polmone sx sempre per altro tumore forse carcinoma.
D.ssa della pneumologia non riteneva necessario ciclo di chemioterapia, l'oncologa ritenuto a scopo preventivo sottopporre
mio padre a terapia.
Dopo controllo con tac a dicembre 2007 tutti i medici interessati hanno detto che tutto era rientrato, con sollievo per tutta la famiglia.
A gennaio 2008 mio padre lamenta dolori nella zona rettale e dopo esami clinici viene diagnosticata una fistola di 2,5 cm..
Medico dell'urologia, al quale mio padre si rivolge più di frequente per vari disturbi, lo invia dal gastroenterologo il quale decide per 10 sedute di radioterapia, senza dare una spiegazione chiara, tanto che mio padre, che non è uno sprovveduto, capisce che si tratta di terapia per fistola. poi a giugno l'esito della tac di cui ho già riferito l'esito. Per quanto riguarda vescica, polmone non ci sono rilevazioni di recidive e non vi sono accenni di metastasi in nessun controllo. In sostanza vorrei capire a cosa andiamo in contro e se è il caso di rivolgerci a questo punto ad un centro specializzato tipo centro tumori di Milano, ed eventualmente quali sono i controlli od esami più approfonditi da fare. Ringrazio ancora anticipatamente e spero di essere stata più esaudiente.

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Dr. Alessandro D'Angelo Oncologo 2.8k 64 17
Sinceramente no!
Anzi, che le fistole si trattassero con la rdioterapia per me è una novità.
Personalmente per quanto mi possa impegnare non credo con questi dati di poterle essere d'aiuto.
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Utente
Utente
ringrazio ulteriormente ma non posso essere più precisa la situazione non è chiara, anche a causa di alcuni medici che non sono stati, a mio vedere, tempestivi e comprensibili. io sostengo la ricerca ma mi creda ho forti dubbi di come poi venga messa in atto negli ospedali, si percepisce solo che i pazienti, che tanto non lo sono, vengano trattati da cavie da laboratorio e da statistiche da stilare. mi dispiace dire ciò ma da ignorante questo è quello che penso. la ringrazio ancora per il tempo dedicatomi. cordiali saluti.
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Prof. Filippo Alongi Radioterapista 2.1k 120 17
Concordo con il collega: mi sembra che per chiedere un nostro parere sia INDISPENSABILE che almeno voi abbiate il minimo di conoscenza sulla storia della malattia. Quantomeno riportare i referti con precisione. Senza questi elementi basilari qualsiasi nostro consiglio sarebbe vanificato, essendo troppo aspecifico e grossolano. Relativamente alle sue affermazioni "generalistiche" sui colleghi che vi seguono(....vengano trattati da cavie da laboratorio e da statistiche da stilare), non mi sembra il modo e la sede per aprire polemiche sterili. Questo è un forum dove, se è possibile, vengono dati consigli, orientamenti e opinioni specialistiche solo al fine di aiutare il paziente o i familiari ad affrontare nel modo più chiaro possibile le terapie o l'iter diagnostico da fare. L' inutile disfattismo è caratteristico solo di chi ha solo voglia di sfogarsi e non di capire realmente quale strada intraprendere per il proprio familiare.

Prof. Filippo Alongi
Professore ordinario di Radioterapia
Direttore Dipartimento di Radioterapia Oncologica Avanzata, IRCCS Negrar(Verona)

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Utente
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ringrazio
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Dr. Alessandro D'Angelo Oncologo 2.8k 64 17
Corncordo e sottoscrivo quano detto dal collega.
Se si ha vglia d'informazione (diritti a parte!!) basta chiedere copia dei referti o relazione clinica inerente. Non sono segreti di stato, ma dati sensibili che il paziente può chiedere in prima istanza o delegare chi desidera per il ritiro.
Non dimentichi inoltre che come sancito dalla costituzion e dalla successiva convenzione di Oviedo, il paziente firma un consenso che lo informa di tutte le procedure in termini di finalità, collateralità e quant'altro. Personalmente da anni seguo delle sperimentazioni cliniche e posso dire senza paura di smentita che nessuno dei miei pazienti si è mai sentito una cavia!
Se vorrà noi restiamo a disposizione.
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Utente
Utente
ringrazio, peccato che il paziente, e ribadisco non sia stato informato correttamente sulle terapie e non in grado di capire il consenso da voi citato, sia sulla via del declino tra sofferenze atroci. ringrazio ancora ma non perdete più tempo a rispondere all'ignoranza da me esposta. grazie ancora per il tempo dedicatomi.