Ciclo di chemioterapia preventivo

Sono un ragazzo di 28 anni e dopo aver scoperto una massa neovegetante di 5 cm a 7 cm dal retto sono stato operato a bari dal prof. fernando prete e dal suo staff in laparoscopia. mi è stata asportata tutta la parte malata, mi hanno tolto 30 cm d'intestino (15 sopra e 15 sotto la parte interssata) e mi hanno anche asportato 35 linfonodi che all'esame istologico sono riusciti tutti negativi. purtroppo successivamente ho avuto una complicazione a livello addominale con la presenza di liquido infettivo che mi provocava febbre e mi gonfiava tutto. Alchè sono intervenuti nuovamente chirurgicamente a cielo aperto per asportarmi tutto il liquido.
dopo di ciò e dopo avermi applicato la sacca per l'astomia è tornato tutto a posto anche se fisicamente ho perso tantissimo, ho dovuto trascorrere un mese a letto senza potermi alzare a causa della debolezza e del drastico calo di peso (13 kg) provocato dall'impossibilità di mangiare.Ora sono tornato a casa, mi sto riprendendo alla grande sia come peso che come forze, ma il professore mi ha consigliato di contattare un oncologo per un ciclo blando e preventivo di chemioterapia.Ora io non sapendo a cosa vado incontro, di cosa si tratta e avendo un pò paura gradirei tanto avere spiegazioni in merito da Voi che certamente siete esperti in materia. Grazie.
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Dr. Carlo Pastore Oncologo 3.9k 133 1
Caro Amico,

dopo un intervento chirurgico per una neoplasia, a seconda dell'esame istologico relativo, è possibile ed in molti casi consigliabile eseguire dei cicli di chemioterapia cosiddetta adiuvante. Tale tipo di terapia ha lo scopo di minimizzare le possibilità di una ripresa di malattia e ripulire ulteriormente l'organismo da eventuali cellule malate residue. Si programma tale terapia, ripeto, in funzione del tipo di patologia e dell'estensione della stessa. Quindi, comunque, ascoltare il parere di un oncologo è sempre opportuno.

Sempre a disposizione, un caro saluto

Carlo Pastore

Dr. Carlo Pastore
https://www.ipertermiaitalia.it/

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dopo
Attivo dal 2008 al 2011
Ex utente
Il fatto è che mi hanno detto che asportandomi tutta la parte "malata" il problema è stato risolto alla radice e che in questi casi un buon 70% guarisce completamente. Mi hanno già accennato che il tipo di chemio sarà molto leggera e non come i classici malati di tumore che già hanno metastasi in atto, perchè durante l'intervento già si sono accertati che non ci sono organi coinvolti nel caso e ne tanto meno metastasi in crescita.
Lei mi può dare una risposta nella quale c'è un pò di speranza e di positività? Grazie.
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Dr. Carlo Pastore Oncologo 3.9k 133 1
Caro Amico,

senz'altro la situazione è molto favorevole. La visita dall'oncologo, che visionerà tutta la documentazione, è però utile per programmare quantomeno i controlli e verificare se non vi sia necessità di una terapia ulteriore che garantisca ancora maggiori sicurezze. La terapia adiuvante si fa, quando è il caso, per eliminare eventuali microfoci residui che non sono visibili ad occhio nudo e tantomeno (data la loro piccolezza) con le metodiche di imaging. Detto questo torno a ribadire che la condizione di malattia descritta lascia spazio ad una buona tranquillità.

un caro saluto

Carlo Pastore