Terapia medica dopo mastectomia

ho 36 anni e sono sta operata circa 30 giorni fa di mastectomia radicale sinistra.
il referto istologico definitivo del pezzo operatorio parla di "due lesioni distinte distanti una dall'altra di pochi millimetri rispettivamente di 2 cm e di 1 cm circa;le lesioni depongono per carcinoma duttale infiltrante a medio grado di differenziazione G2 con focali aspetti angioinvasivi di 2cm di dtm.Coesiste carcinoma intraduttale multifocale a varietà solido crfibriforme con necrosi focale (grado intermedio)".
gli esami immunoistochimici sono i seguenti:
Rec.estrogeni 90%
Rec.Progesterone 90%
ki-67 35%
p53 neg
hercerp test +--
E-cadherin positiva.
sono in attesa del risultato relativo all'HER-2 test.
Il linfonodo sentinella era negativo.
Negativi anche Rx Torace, Ecografia epatica e scintigrafia ossea.
Considerando che ho già due bambini qual'è la vostra opinione su eventuale ovariectomia per indurre menopausa precoce?
vi ringrazio in anticipo per la gentile attenzione.
A presto Cristiana C.
[#1]
Dr. Salvo Catania Oncologo, Chirurgo generale, Senologo 33.4k 1.2k 61
Gentile utente,

Effettivamente esistono fattori prognostici sfavorevoli (G2,angioinvasività, Ki 67 >20...) che probabilmente indurranno il suo oncologo a proporle una terapia adiuvante.

La bifocalità del tumore primitivo infiltrante associato alla multifocalità della componente in situ l'ha già pagato salatamente con un intervento aggressivo.

Ma contemporaneamente presenta fattori favorevoli che sono altrettanto importanti ( Positività recettoriale e negatività dei linfonodi regionali...) che suggeriscono un cauto ottimismo.

Ma chi le ha fatto la proposta per una ovariectomia e cosa c'entra l'ovariectomia nella sua situazione ?
E' vero che questa proposta trova un razionale, ma va valutato caso per caso.
Ben differente è la sitazione allorchè sia stata dimostrata una alterazione genetica.
La predisposizione delle pazienti portatrici di mutazioni dei geni BRCA-1 e BRCA-2 all’insorgenza anche di carcinomi ovarici giustifica il ricorso ad una ovariectomia profilattica per proteggere oltre l'ovaio anche il seno controlaterale.

L’associazione, alla ovariectomia, della salpingectomia è motivata da un aumentato rischio in queste pazienti anche di neoplasie tubariche. Studi controllati hanno dimostrato che la ovariectomia, in donne con predisposizione genetica, non solo è in grado di prevenire l’insorgenza del cancro dell'ovaio, ma riduce anche considerevolmente l’incidenza del carcinoma della mammella, come conseguenza del minor stimolo estrogenico sulla ghiandola. Per tale motivo la ovariectomia profilattica, associata ad una stretta sorveglianza mammaria ed eventualmente ad una terapia profilattica con tamoxifene, si sta attualmente proponendo come efficace intervento preventivo nelle pazienti con mutazioni geniche a carico di BRCA-1 e BRCA-2.
La sua è una situazione completamente diversa.
E la menopausa la si può indurre con terapie meno invasive !
E la stessa chemioterapia, qualora fosse proposta, agirebbe in questa direzione, almeno temporaneamente.

Cordiali saluti

Salvo Catania, MD
Chirurgo oncologo-senologia chirurgica
www.senosalvo.com

[#2]
dopo
Utente
Utente
Gentile Dott. Salvo la ringrazio per la cortese ed esaustiva risposta.
L'oncologo mi ha consigliato di eseguire un ciclo di 6 trattamenti chemioterapici con FEC, volevo sapere da lei o da altri se siete in accordo con questo trattamento.
Grazie per la gentile attenzione che ci rivolgete.
Distinti Saluti,
Cristiana C,
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