Tumore polmone 4 stadio

Buongiorno e grazie in anticipo a coloro che avranno la cortesia di rispondermi.
A mio zio è stato diagnosticato un tumore al quarto stadio al polmone l'anno scorso a settembre. L'unico sintomo era una leggera febbre e qualche tossito con sangue.
I medici gli hanno dato 8-10 mesi di vita dicendo che il male era troppo aggressivo perchè stava prendendo anche le ossa.
Ha iniziato la chemio subito a ottobre e fino a giugno è stato abbastanza bene, tranne nei giorni successivi alla chemio . A fine giugno hanno fatto un controllo e hanno detto che il male stava andando alla testa e hanno deciso per una radioterapia.
a metà luglio ha preso una infezione allo stomaco e da lì è iniziato il calvario , non potendo piu fare la chemio. in meno di un mese si è trovato a letto , con 20 kg in meno , senza riuscire ad alzarsi da solo e ancora peggio senza riuscire ad andare in bagno ( era necessario chiamare una infermiera apposta che manualmente gli sbloccava l'intestino ).
da metà agosto in poi è degerato pur continuando a mangiare regolarmente e assumendo molti integratori.
il 21 settembre lo hanno portato in ospedale nella zona malati terminali e settimana scorsa è finito il suo calvario . Ormai era uno scheletro anche se riconosceva ancora i parenti e aveva attimi di lucidità mentale , ma i dolori erano assurdi , tanto da farlo sobbalzare nel sonno come se avessi incubi.

Vi chiedo e mi chiedo :
non vi sono ovviamente controprove ma dando per certo il fatto che la malattia non era curabile , perchè distruggere il fisico in questo modo con cure cosi invasive ?? la radioterapia in particolare è stata la fine , portandolo alla morte in meno di due mesi.
Non sono pro o contro nulla , ma nel momento in cui tutti i medici dicono che non vi sono possibilità , non è forse piu logico "aggredire" il male cercando di fortificare il fisico e non distruggendolo?? perchè fare delle cure che si sa a priori che non hanno mai avuto esito positivo( parlo di un tumore di questo livello e a questo stadio) . Forse sarebbe vissuto qualche giorno di meno, forse sarebbe ancora qui ma di certo non avrebbe patito l'inferno per due-tre mesi.

vi ringrazio ancora per una risposta , il piu possibile sincera e oggettiva.
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Dr. Mirco Bindi Oncologo, Radioterapista 283 13 8
Gentile Signore. Il caso di Suo zio non è isolato. I medici si impegnano con la loro esperienza e con in sostegno delle strutture sanitarie con una ingente spesa per trattare malattie come quella di Suo Zio non riuscendo nel loro obiettivo. Di fronte al cancro invasivo la medicina è impotente nonostante le risorse impiegate. In Toscana c'è un proverbio molto amaro che tutti conoscono e che si tramanda a voce.
Il Cancro del polmone al quarto stadio, ma anche al secondo e al terzo è classificato come il primo Killer in USA. La sopravvivenza è minima e la sofferenza è spesso elevata. Per suo Zio non c'è più nulla da fare e al tempo stesso non si può vivere di rimorsi, ma bisogna guardare al presente per un futuro migliore.
Ci suono nuove teorie su tumori che individuano la causa primaria. Non sono ancora riconosciute dalla medicina ufficiale, ma stanno prendendo sempre più forza. Le può trovare in Libreria " The China Study". Se poi volesse approfondire l'argomento le consiglio il mio libro "L'alimentazione nella prevenzione del Cancro". Spero di esserle stato di sostegno in questo momento di tristezza. Cordiali saluti

Prof. Mirco Bindi, www.mircobindi.com
specialista in Oncologia, Radioterapia, Patologia generale

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