Tumore prostata con metastasi ossee

Salve mio padre ha 60 anni e nel 2008 ha effettuato un intervento di prostatectomia radicale a causa di un carcinoma prostatico confinato, con Gleason 3+4. Nell' ottobre 2013, a causa di una recidiva biochimica inizia una cura ormonale e sino a maggio 2015 i valori del psa si attestavano intorno allo 0,8, a giugno il psa aumentava e venivano riscontrate delle metastasi alla colonna vertabrale prontamente radiate, successivamente a settembre altre 2 lesioni alla spalla che attualmente sta trattando con radioterapia. Da 15 giorni l'oncologo ha prescritto una terapia a base di zytiga (abiterone acetato) e cortisone, ma il psa invece di scendere è salito sino a 4,0, mentre 15 giorni fa era a 2,0.come mai? Mio padre non ha ancora effettuato chemioterapia e volevo chiedere, anche se so già che non è possibile dare una risposta certa per il singolo paziente, la sopravvivenza media dall'inizio della cura con abiterone e successiva chemio. Ho letto che l'aspettativa in media è di soli 11 mesi, è possibile ? Mio padre al momento sta bene :-(
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Dr. Mirco Bindi Oncologo, Radioterapista 283 13 8
Gentile Signore. Suo padre ha presentato un carcinoma prostatico in età "giovanile". Consideri che fino a poche decenni fa, il cancro alla prostata era la regola negli ultra ottantenni ed una rarità a 60 anni. Oggi il cancro della prostata è al 4° posto nella classifica dei "Cancri Killer" che portano a morte prematuramente persone sempre più giovani. La risposta alla sua domanda sulla aspettativa di vita è quella che lei ha scritto tenendo conto della inaffidabilità sul singolo paziente dei dati statistici.
Nelle librerie potrà acquistare due libri che spiegano in un modo completamente nuovo e sotto certi punti di vista rivoluzionario il perché di questa triste situazione: "The China Study" e "L'alimentazione nella prevenzione del Cancro". In termini non medici e quindi non scientifici l'alimentazione a base di proteine animali porta un continuo nutrimento alle cellule tumorali che progrediscono nonostante gli sforzi compiuti dalle terapie. Queste sono teorie nuove, forse fallaci, ma si stanno consolidando. Cordiali saluti

Prof. Mirco Bindi, www.mircobindi.com
specialista in Oncologia, Radioterapia, Patologia generale

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Utente
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Egregio Prof. Bindi la ringrazio per la celere risposta, ma vorrei avere ulteriori chiarimenti se è possibile. In questi giorni leggevo l'articolo di cui segue l'url ( http://www.panorama.it/scienza/salute/farmaci-cancro-prostata-nuova-indicazione-abiraterone-prima-di-chemio/ ), l'articolo dice che l'uso dell'abiterone posticipa di circa 24 mesi l'uso della chemioterapia, quindi considerando quanto da me scritto in precedenza e da lei confermato circa le aspettative di vita, volevo sapere quale fosse il suo pensiero a riguardo. Inoltre, considerando i risultati positivi che sta avendo in via sperimentale l'uso del farmaco Olaparib, volevo sapere se secondo Lei tali farmaci possano determinare un significativo miglioramento delle aspettative di vita. La ringrazio in anticipo.
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Dr. Mirco Bindi Oncologo, Radioterapista 283 13 8
Gentile Signore, I farmaci che Lei cita sono frutto del progresso scientifico e rappresentano un passo avanti rispetto alle cure tradizionali. La loro scelta viene fatta dal medico che ha in cura il paziente che valuta un insieme di fattori del malato per cercare di ottenere il massimo risultato sulla sopravvivenza. Questo tutto in teoria.
Circa i valori del PSA, ricordi che le variazioni in controlli ravvicinati spesso non sono attendibili. Le valutazione dell'andamento devono essere fatte nel medio lungo periodo al fine di dare tempo ai medicinali di fare effetto. Cordiali saluti

Il tumore alla prostata è il cancro più diffuso negli uomini, rappresenta il 20% delle diagnosi di carcinoma nel sesso maschile: cause, diagnosi e prevenzione.

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