Adenocarcinoma esofageo

Gentili Dottori, in seguito alla scoperta di un adenocarcinoma dell'esofago inferiore cardias riscontrato a mio padre a marzo, abbiamo effettuato tutti gli accertamenti possibili del caso.
EGDS: a 38 cm dall'ads neoformazione stenostante, infiltrante facilmente sanguinante; mucosa gastrica rosea; antro, piloro, mucosa bulbare e D2 biopsia positiva per adenocarcinoma infiltrante con aspetti tubulo papilliferi.
Tac torace addome con mdc: linfonodi mediastinici inferiori al cm, non sospetti, ispessimento concentrico della mucosa del 1/3 distale dell esofago che interessa la regione cardiale e la giunziine esofago gastrica (estensione cranio caudale 4 cm), adenopatie pericardiali, linfonodi retropancrewtici periartici.
Ha eseguito un trattamento radioterapico neoadiuvante secondo schema CROSS (trattamento radiante su lesione esofagea e linfonodi loco regionali per una dose totale di 41.4 Gy in 23 sedute associato a carbplatio AUC 2 e taxolo 50 mg/mq settimanale per 5 settimane).
In seguito a suddetta terapia ha effettuato a distanza di 4 settimane dal termine della terapia una gastroscopia, dall esame istologico risulta un campione costituito da colonie funginee dimorfiche del genere Candida, materiale fibrino leucocitario e alcuni lembi di cellule pavimentose con alterazioni di verosimile natura reattiva.
Tac cm mdc: rispetto al precedente si segnala una significativa riduzione volumetrica dell ispessimento eteroplastico circonferenziale della giunzione esofago cardiale significativamente ridotte anche le adenopatie periviscerali oggi rare e di dimebsioni subcentimetriche.
Pet: ispessimento circonferenziale del cardias peraltro ridotto anche morfologicamente rispetto al controllo precedente.
Siamo in attesa di sapere cosa fare, chiedo secondo il vostro apprezzabilissimo parere come si sta evolvendo la cosa e cosa si dovrà fare.
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Dr. Vito Barbieri Oncologo 1.6k 57 1
Gentile utente,
in una situazione di buona risposta al trattamento combinato chemio e radioterapico molti considerano completato l'iter, tuttavia sarebbe utile eseguire biopsie endoscopiche sull'ispessimento residuo e poi consultare un chirurgo esperto di neoplasie esofagee giàcchè potrebbe offrirsi una "finestra" chirurgica radicalizzante.
Cordiali Saluti

Dr Vito Barbieri
direttore Struttura Complessa di Oncologia
Azienda Ospedaliera Pugliese-Ciaccio - Catanzaro

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dopo
Utente
Utente
Gentilissimo professore, La ringrazio innanzitutto per la celere risposta. Approfitto per chiedere ulteriori chiarimenti: in parole semplici quello che mi ha scritto vorrebbe dire che dall'esame istologico non risulta più la neoplasia? Nel caso di mio padre oggi è stato contattato per un prericovero quindi è desumibile pensare che chi lo segue abbia optato per un intervento. Lei cosa ne pensa a riguardo ? Ringrazio il sito e voi medici eccellenti per il servizio offerto.
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Dr. Vito Barbieri Oncologo 1.6k 57 1
Quello che volevo dire è che dalla nuova TAC risulta che l'ispessimento esofageo si è ridotto (la biopsia potrebbe servire per confermare la presenza di un residuo neoplastico).

Ancora più importante è l'esito della PET. Se ciò che capta ora è solo nell'esofago vuol dire che la terapia ha "sterilizzato" i linfonodi che prima risultavano interessati da tumore intorno l'esofago ma anche oltre, fino alla regione retropancreatica e periaortica.
Questa estensione ha inizialmente impedito di pensare ad un utile intervento chirurgico di intento radicale.
Adesso forse ci si può pensare.
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Utente
Utente
Buonasera cari Dottori. Scrivo per aggiornare la situazione del caso di cui vi avevo scritto in precedenza. Volevo informare del successo dell'operazione di mio padre, ma in seguito è comparsa una complicanza. In pratica in seguito all'operazione dopo circa 1 settimana è comparsa una fuoriuscita di liquido linfatico. Quindi adesso è di nuovo ricoverato da circa due settimane con drenaggio e alimentazione artificiale. Stanno tentando farmacologicamente e con l'aiuto quindi delle sacche di far richiudere il canale ma da due settimane la perdita risulta ancora di circa 200/300 ml al giorno. Avete avuto casi del genere? Come si sono risolti? Siamo preoccupati e temiamo un'altra operazione. Grazie ancora
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Dr. Vito Barbieri Oncologo 1.6k 57 1
Se la perdita non si ferma spontaneamente, in effetti potrebbe essere necessario un altro intervento.
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Utente
Utente
Grazie dottore, ma generalmente quanto occorre aspettare... sono giorni pesanti per lui emotivamente...
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Dr. Vito Barbieri Oncologo 1.6k 57 1
Lo stabilisce il chirurgo
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Utente
Utente
Capisco. La ringrazio!