Adenocarcinoma polmonare e nuove terapie immunoterapiche

Spett Dottori Oncologi,
Scrivo da Catania per le condizioni di mio padre (anni 62) al quale è stato diagnosticato un Adenocarcinoma polmonare. ieri abbiamo avuto il primo consulto con l'oncologo il quale ci ha dato ben poche speranze di guarigione, se nonché come unica e sola opzione, la chemio terapia ai fini di prolungare il più possibile la sua vita.
Ho chiesto della possibilita di poter essere curato con Pembrolizumab,
ma mi è stata data risposta negativa, dicendomi che il tipo di tumore è di tipo squamoso, ma Nelle relazioni non vedo questa definizione.
é davvero impossibilitato a fare queste nuova terapia? ho già appreso che mio padre non potrà ne essere guarito ne essere operato, ma quanto meno spero in una cura che gli dia piu vita possibile nella minor sofferenza possibile.
Non ho avuto il coraggio di chiedere davanti a lui, ma quale sono le aspettative di vita con chemioterapia? e senza chemioterapia?
Mio padre al momento sta bene, non accusa nessun dolore e nessun sintomo particolare.
Gli esami fin ora fatti sono stati ( radiografia, tac con e senza contrasto, broncoscopia,bipsia con agospirato)
la diagnosi definita è:
adenocarcinoma lobo superiore destro, sospette metastasi linfonodali mediastiche,sopette metastasi polmonari bilaterali , fibrillazione striale parossistica, stadio IV T4 N2 M1
Reperto citologico positivo per neoplasia carcinoma non a piccole cellule su fondo ematico pochi aggregati di cellule epiteliali di piccola e media taglia, a citoplasma chiaro, atipiche neoplastiche. la debole e focale positività immunoistochima per tff1 rende più soggettivo l istotipo di adenocarcinoma.
In attesa di una vostra cortese risposta, Vi ringrazino per il tempo dedicatomi.
grazie
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Dr. Giorgio Enrico Gerunda Chirurgo toracico, Chirurgo generale 2k 95
Gentile signorina purtroppo il suo oncologo ha ragione. IL farmaco non è utilizzabile nella forma tumorale presentata da suo padre. La fase avanzata del tumore necessita di una chemioterapia per ridurre la velocità di progressione della malattia, senza speranze di guarigione. Mi dispiace della situazione. Se ha bisogno non esiti a contattarmi.
Cordiali saluti
Gerunda

Prof.Giorgio Enrico Gerunda Professore Ordinario di Chirurgia Generale Università di Modena e Reggio Emilia

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dopo
Utente
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Spett. prof. Giorgio Enrico gerunda,
la ringrazio per la sua risposta,
Non so bene come spiegargli, ma il quadro di mio padre ha avuto una svolta quasi "miracolosa". l'oncologo che lo segue prima di eseguire la chemio ha richiesto una nuova tac completa per accettarsi di eventuali tumori in altre parti del corpo,nei risultati della tac recente, non solo non sono stati trovati altri tumori, ma si è evidenziato una retrocessione di quelle che si credevano metastasi. il medico mi ha spiegato che probabilmente si sono confusi con l infiammazione del polmone acuta dovuta all incidente automobilistico che ci ha portato a scoprire il tutto. la nuova diagnosi è tumore di tipo t1n1m0, e a breve si valuterà se le condizioni generali di salute di mio padre permettano un operazione.
quello che vorrei sapere è, ma è davvero possibile sbagliarsi ? scambiare ematomi/infiammazioni per linfonodi? ed per ultimo, ho sentito parlare della tecnica miniinvasiva vats, è consigliabile? e dove viene praticata? grazie.
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Dr. Giorgio Enrico Gerunda Chirurgo toracico, Chirurgo generale 2k 95
Gentile signora mi sembra difficile sbagliare ( non hanno fatto la PET che avrebbe impedito di sbagliare), ma se adesso la situazione è nettamente migliorata e la valutazione è di un tumore piccolo è ragionevole valutare l’ipotesi chirurgica. La tecnica mininvasiva dovrebbe essere patrimonio di ogni centro di chirurgia toracica. Chieda al suo oncologo e nel caso le doninficazioni. Cari saluti
Gerunda