Adenocarcinoma retrovescicale

Buongiorno, a mia madre di 49 anni a ottobre del 2016 hanno diagnosticato un adenocarcinoma della cervice infiltrante! Mia mamma è stata sottoposta a 3 cicli di chiemioterapia, successivamente subisce un intervento chirurgico laparotomia longitudinale sovraombelico-pubica.
Isterectomia radicale classe A/B1 sec.
Querleu-Morrow.
Annessiectomia bilaterale.
Linfadenectomia pelvica sitematica.
Dopo circa un mese viene dimessa e si sottopone a radiochiemio terapia. Finisce a luglio del 2017. Mia madre sente tanto dolore nel basso ventre, prende dei antidolorifici.
A ottobre dello stesso anno viene effettuata la pet-ct.
"L'indagine documenta accumulo di tracciante a livello retrovescicale, tale reperto appare prossocchiè sovvraponibile rispetto a precedente esame pet del 1/2017 sebbene attualmente sembra interessare il versante destro del moncone vaginale.
Si documenta inoltre la comparsa di accumoli di pertinenza linfonodale a livello iliaco interno sinistro,iliaco comune sinostro, prosacrale omolaterale.
Concomita diffusa captazione addominale di verosimile appartenenza intestinale e di sinificato funzionale.
Si segnala infine diffuso accumulo di tracciante di verosimile pertinenza osteomidollare a livello dello scheletro come avviene nei casi di attivazione midollare.
Limitatamente al potere risolutivo nella metodica (circa 5mm) non si documentano altre anomalie di distribuzione del tracciante nei restanti segmenti corporei esaminati.
CONCLUSIONE: lo studio pet documenta presenza di malattia ad elevata attività metabolica nelle sedi sopra descritte. Quadro pet in evoluzione"
Adesso io non capisco se ci sono le metastati o meno? E se il caso di mia mamma è molto grave? O è ancora in tempo per sconfiggere a malattia.. grazie in anticipo
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Dr. Chiara Lestuzzi Cardiologo 1.5k 64 3
Dalla descrizione della PET c'è una recidiva locale (contigua alla parte aportata nell'intervento) con interessamento dei linfonodi di pertinenza, ma non metastasi a distanza (la captazione dell'intestino e delle ossa sono fisiologiche).
Certo non è una situazione da trascurare, soprattutto visto il breve intervallo trascorsao dal termine delle terapie e la recidiva. Dovete rivolgervi al più presto al centro dove è stata seguita.

Dr. Chiara Lestuzzi
Cardiologia, Centro di Riferimento Oncologico (CRO), IRCCS, Aviano (PN)

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