Infiltrazione neoplastica adenocarcinomatosa del parenchima polmonare

a mia madre è stata eseguita una resezione polmonare atipica il cui responso è il seguente:
Parenchima polmonare sede di infiltrazione neoplastica adenocarcinomatosa moderatamente differenziata con aspetti papillari e mucinosi e profilo immunofenotipico:CK7 positivo, CK20 positivo/negativo, TTF-1 positivo/negativo suggestivi ma non conclusivi di una primitività polmonare della neoplasia. A tal fine utile ulteriore correlazione clinico anamnestica e strumentale.
Vorrei sapere lo stato di gravità della diagnosi e le prospettive di vita, oltre alla qualità di vita, che restano a mia madre.
Grazie in anticipo per quanto potrete fare.
Paola L.
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Dr. Carlo Pastore Oncologo 3.9k 133 1
Cara Paola,

con il solo esame istologico non posso dire assolutamente nulla. Occorre visionare una TC total body + cranio con mdc ed inoltre sapere se sono state proposte delle terapie e se si è approfondita la diagnosi che appare presuntiva ma non conclusiva al 100%.

Cari saluti

Carlo Pastore
www.ipertermiaroma.it

Dr. Carlo Pastore
https://www.ipertermiaitalia.it/

[#2]
dopo
Attivo dal 2008 al 2015
Ex utente
La ringrazio della sua gentile risposta anche se,come immaginavo, non ha abbastanza elementi utili per una risposta più esaustiva, devo portare domani mia madre dall'oncologo, mi permetto di disturbarla adi nuovo quando avrò più elementi utili ad una ulteriore valutazione anche da parte sua.
La saluto cordialmente
Paola L.
[#3]
dopo
Attivo dal 2008 al 2015
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A seguito dei precedenti contatti, trascrivo quì di seguito, la risposta della tac total body eseguita da mia madre in data 22/12/08:

"Esame eseguito con tecnica volumetrica multistrato prima e dopo somministrazione di mezzo di contrasto organo iodato endovena.

Al controllo odierno non si apprezzano variazioni almeno non a carattere migliorativo in ambito parenchimale polmonare. In particolare si conferma l'esistenza di multipli noduli polmonari e sfumati addenzamenti con porzione centrale colliquata, alcuni dei quali al controllo odierno appaiono parzialmente confluenti a livello della regione ilare a destra. Cavità pleuriche libere versamento. In sede mediastinica si conferma l'esistenza di multiple tumefazioni di natura linfonodale. In sede sottodiaframmatica in ambito parenchimale epatico a livello del II segmento si apprezza l'esistenza di un nodulo di 18 mm che per le caratteristiche di potenziamento post-contrastografiche non appare di univoca interpretazione e che anche in relazione al dato anamnestico necessita di studio mirato ecotomografico ovvero RM. Assenza chirurgica della colecisti con modica dilatazione delle vie biliari intraepatiche. I surreni appaiono nella norma. Non si apprezzano alterazioni tomodensitometriche focali a carico della milza, del pancreas e dei reni bilateralmenteove si documenta l'esistenza di alcune formazioni cistiche. Si documenta l'esistenza di alcune formazioni linfonodali aumentate di dimensioni in sede paraortica, interaortocavale ed a livello della radice del meso. Utero disomogeneo con presenza verosimilmente di alcuni fibromi calcifici." Vorrei gentilmente ricevere un parere e sopratutto capire se la neoplasia risulta primaria nei polmoni e a che stadio è, insomma che prospettive di vita ha mia madre da questa diagnosi e se consiglia intraprendere comunque chemio e/o radioterapie, considerando che manca ancora la scintigrafia ossea total body prescritta dall'oncologo che effettuerà il 9 gennaio.Grazie e cordiali saluti.

Paola L.
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Prof. Filippo Alongi Radioterapista 2.1k 120 17
Cara Paola,
Sembrerebbe che l'adenocarcinoma possa essere di origine polmonare con secondarismi linfonodali e polmonari. La stadiazione completa dell'estensione linfonodale e globale, per le neoplasie polmonari, prevede la PET con FDG, utile oltretutto per chiarire probabilmente anche il reperto epatico(anche con ECO ADDOME O RMN).
Farei quest'ultimo esame per completare il mosaico con l'ultimo tassello e poi farei valutare all'oncologo e al chirurgo l'approccio più adeguato che, da quanto letto, potrebbe essere quello sistemico della chemioterapia. La chirirgia, infatti, se confermati i multipli noduli polmonari e linfonodali, non avrebbe una utilità radicale.

Prof. Filippo Alongi
Professore ordinario di Radioterapia
Direttore Dipartimento di Radioterapia Oncologica Avanzata, IRCCS Negrar(Verona)

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dopo
Attivo dal 2008 al 2015
Ex utente
La ringrazio molto, Dr. Alongi,per la sua gentile risposta, mi permetterò di disturbarVi di nuovo su questo sito quando avrò le risposte delle diagnostiche consigliate anche da Lei. Un saluto
Paola L.
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dopo
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La ringrazio molto, Dr. Alongi,per la sua gentile risposta, mi permetterò di disturbarVi di nuovo su questo sito quando avrò le risposte delle diagnostiche consigliate anche da Lei. Un saluto
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