Biofarmaco sì o no?

salve,
il mio compagno di 40 anni è stato operato per un adenocarcinoma intestinale al colon destro 3 settimane fa.
Questo l'esito dell'esame istologico:

Adecarcinoma intestinale scarsamente differenziato, infriltrante gli stromi connettivo-adiposi, peri-intestinali, il peritoneo e 2 dei 29 linfonodi analizzati. Nessuna documentabile proliferazione neoplastica nei limiti della resezione chirurgica.

In seguito è stato sottoposto ad una serie di esami, fra cui la ricerca dei markes tumorali e una TAC cranio encefalica, addome completo e torace; fortunatamente tutti gli esami hanno avuto esito negativo. L'oncologo a cui ci siamo rivolti ha parlato con il chirurgo, il quale ha confermato la riuscita tecnica dell'intervento, visto che la resezione chirurgica è, a detta sua, stata radicale. Ovviamente, vista la giovane età del paziente e l'aggressività del tumore, gli è stato prescritto un ciclo di chemioterapia adiuvante di 12 cicli (6 mesi) con folfox.
Ora io chiedo: che ne pensate dell'associazione dei biofarmaci a questa cura? L'oncologo lascia tutte le strade aperte e io vorrei anche un Vostro giudizio in merito. Sperando di essere stata esaustiva, aspetto una Vostra risposta.
Grazie tante!
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Dr. Vito Barbieri Oncologo 1.6k 57 1
I biofarmaci cui si riferisce sono probabilmente l'anticorpo anti VEGF (bevacizumab) e l'anticorpo anti EGFR (cetuximab). Tuttavia, a meno che non venga proposto al paziente di entrare in una sperimentzione clinica, non sono ancora approvati per l'uso nella terapia adiuvante (cioè nella terapia precauzionale postoperatoria) come appunto nel caso presentato.
Tali farmaci sono già di utilità dimostrata nella malattia metastatica ma, ripeto, sono ancora in sperimentazione nella fase adiuvante.
Se riceveste la proposta di partecipare ad una sperimentazione potreste valutare tutti i dettagli col medico proponente.

Cordiali saluti

Dr Vito Barbieri
direttore Struttura Complessa di Oncologia
Azienda Ospedaliera Pugliese-Ciaccio - Catanzaro

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dopo
Utente
Utente
La ringrazio infinitamente per la Sua immediata risposta: ciò mostra la serietà di questo sito e la Sua sensibilità nei confronti di chi vive un periodo difficile e pieno di dubbi. Questo non è affatto scontato....!
Spero di non approfittare troppo della Sua disponibilità se Le chiedo che tipo di follow up proporrebbe Lei per il caso del mio compagno.
Ancora grazie, davvero di cuore!
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Dr. Alessandro D'Angelo Oncologo 2.8k 64 17
Dopo aver effettuato la chemioterapia dovrebbe eseguire una nuova Tc ed una colonscopia a 6-8 mesi dall'intervento.
In aggiunta vanno i parametri bioumorali con i relativi marcatori (CEA, Ca 19,9).

Cordiali Saluti
Dr. Alessandro D'Angelo
(email: alessandro.dangelo@grupposamed,com)

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Dr. Vito Barbieri Oncologo 1.6k 57 1
Grazie per l'apprezzamento del lavoro spontaneo mio e dei colleghi di questo sito.
Il follow-up in questo caso, non dovrebbe essere soggettivo, tuttavia ci sono alcune differenze tra varie linee guida nazionali ed internazionali.
Praticamente: nei primi due anni (secondo altri 3) il paziente viene visitato con dosaggio dei marcatori (CEA in particolare) ogni 3-6 mesi; ogni anno esegue la coloscopia (secondo alcuni ne basterebbe una sola) ed una TC torace-addome e pelvi (secondo alcune linee andrebbe eseguita solo in caso di sospetti clinici); negli anni successivi fino al quinto, visita e marcatori andrebbero eseguiti ogni 6 mesi, ancora la TC torace-addome-pelvi annuale (anche se ci sono linee che la dilazionano ulteriormente in mancanza di sospetti), la coloscopia continua ad essere da molti eseguita annualmente ma, in assenza di polipi o adenomi e con anastomosi normale, potrebbe anche essere più dilazionata (a 3 e poi a 5 anni).
Questa sintesi tiene conto di diverse linee guida, quindi mi scusi se non mi sono limitato a dare dati più "secchi".

Sperando di esserle utile
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dopo
Utente
Utente
Vi ringrazio ancora moltissimo e esprimo nuovamente il mio apprezzamento per il Vostro utilissimo lavoro.