L'esito della pet e' stato che sono apparse piccole metastasi osse sparse su

Gentili Dottori,
Mia madre nel 2008 ha subito un intervento al seno.
Carcinoma mammario duttale infiltrato. N0 M0 G3 T2
attualmente mia madre ha 68 anni e da un anno prende il tamoxifene a seguito di un ciclo di radioterapia.

A un anno di distanza nei normali controlli semestrali i marke si sono mostrati elevati (CA 15-3) arrivando fino a 80.
L'oncologo ci ha consigliato di fare la pet-tac

L'esito della pet e' stato che sono apparse piccole metastasi osse sparse su (anca , femore , coste, alcune vertebre e quella che pareva piu grande era in D5 i medici mi avevano parlato di 6 - 7 cm)

l'oncologo ha cambiato farmaco, da tamoxifene a arimidex e ci ha consigliato tac e RX al rachide in toto anche e femore.
Il risultato di tali esami ci ha lasciati perplessi perche non si vede nulla in lastra in nessuna parte del corpo e in D5 non c'e' nulla. Non si parla di osteolisi ne di decalcificazioni.
Ora abbiamo la TAC settimana prossima.

come mai non si vede nulla dalle lastre? e' un bene o un male?
come mai l'oncologo mi parla di vederci a settembre in tutta tranquillità?

sembro l'unico a essere molto preoccupato mentre i medici mi sembra fin troppo tranquilli.
non mi hanno parlato ne di chemio ne di radioterapia.

sono preoccupatissimo e molto confuso.

Cordiali saluti

[#1]
Dr. Carlo Pastore Oncologo 3.9k 133 1
Caro Amico,

direi che occorre mettere un pò di ordine. Innanzitutto eseguirei una scintigrafia ossea. Si tratta di un esame radiologico con un tracciante che si fissa elettivamente sullo scheletro e segnala in modo egregio le anomalie. Il Ca 15.3 di 80 deve essere una spia importante da tenere in considerazione. Se si confermassero le metastasi ossee si dovrebbe procedere con un trattamento con acido zoledronico in fleboclisi ogni 28 giorni e programmare un trattamento chemioterapico sistemico (poichè verosimilmente vi sono altre cellule malate in altri organi a livello subclinico). La radioterapia va riservata al caso in cui vi siano delle aree dello scheletro dolenti.

Resto a disposizione, cari saluti

Carlo Pastore
www.ipertermiaroma.it

Dr. Carlo Pastore
https://www.ipertermiaitalia.it/

[#2]
dopo
Utente
Utente
Grazie dottore della velocità di risposta e delle informazioni.
Se posso ne approfitto per farle una domanda da figlio.
Possiamo gia parlare di prospettiva di vita o ancora siamo in grado di cronicizzare o controllare la situazione per lunghi periodi?

Nel caso che queste metastasi ossee vengano confermate siamo comunque in grado di controllarle o bisogna aspettarsi una precipitazione inevitabile?

La scelta del nostro oncologo di aspettare di vedere se l'arimidex possa fare quello che il tamoxifene non ha fatto e nel caso contrario fare cicli di chemio, e' una scelta azzardata o responsabile?
Aspettare settembre (come ci e' stato consigliato appunto per valutare il cambio della terapia ormonale) e' corretto?

Posso aggiungerle che la biopsia sul tumore primario alla mammella aveva dato un ottima risposta ormonale 89% e una scarsa risposta alla chemio.

Scusi l'ansia e la preoccupazione con cui le scrivo ma penso che possa capire.

Cordiali Saluti
[#3]
Dr. Carlo Pastore Oncologo 3.9k 133 1
Caro Amico,

per una maggiore completezza sarebbe opportuno che mi trascrivessi l'esame istologico completo del tumore mammario. Le metastasi ossee possono essere controllate anche per tempi prolungati ma non quantificabili. Posso essere in accordo con il cambio di terapia, ma quantomeno l'aggiunta di acido zoledronico mi pare opportuna. Tale farmaco ha una attività di inibizione sul rimaneggiamento dello scheletro, una attività antalgica locale (qualora vi fossero dolori ossei) ed una attività antitumorale diretta nell'osso.

Resto a disposizione, un caro saluto

Carlo Pastore
www.ipertermiaroma.it
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