Complicanze post-operatorie ernia del disco

Buongiorno,
in data 7 Maggio 2009 sono stato operato di ernia discale a livello L5-S1 a causa di una sciatalgia che nonostante molteplici terapie di ogni tipo, non passava anzi peggiorava da sinistra a bilaterale.
L'intervento doveva prevedere l'inserimento di un dispositivo X-STOP, per distanziare le 2 vertebre interessate, tra cui la distanza è ridotta, ma durante l'intervento il chirurgo ha riscontrato un'anomalia nella posizione del midollo, per cui questo non è stato possibile e l'intervento si è limitato ad una discetomia classica, solo lato sinistro, poichè durante l'intervento c'è stata una complicanza che ha comportato una breccia durale.
Dopo l'intervento e la relativa convalescenza, la sciatalgia è notevolmente migliorata, anche se non scomparsa del tutto, in compenso però dai primi di Luglio ha iniziato a manifestarsi una nuova sintomatologia dolorosa limitata alla zona dell'intervento, che non provoca dolori agli arti inferiori ma che mi da molto fastidio in tutte le situazioni di sforzo della muscolatura lombare (tosse, starnuti, ecc...).
Non ho ancora fatto una nuova RM, il chirurgo che mi ha operato, visitandomi mi ha indicato una terapia del dolore consistente in un trattamento in artroscopia in anestesia locale, effettuata da un anestesista; loro mi parlano di un intervento non invasivo e non rischioso ma visto cosa successo in precedenza ho molta paura, mi potete dire qualcosa in merito? Ci sono dei rischi, anche considerando la mia malformazione? L'anestesista in questione, con cui ho già parlato, mi ha rassicurato dicendomi che tutto quello che c'è nella mia schiena verrà visualizzato durante questo intervento, e questo permette appunto di andare a trattare i punti dove c'è l'infiammazione.
Al momento sto provando con una terapia a base di impacchi/cataplasmi antinfiammatori, molto forti e che stanno dando dei lievi miglioramenti, ma dubito che a lungo termine possano farmi stare bene.
Escludo definitivamente ulteriori interventi chirurgici, ma attendo da voi qualsiasi tipo di suggerimento o indicazione.
Grazie, V.
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Dr. Umberto Donati Ortopedico, Chirurgo della mano, Medico legale, Perfezionato in medicine non convenzionali 7.8k 276 9
I disturbi che lamenta possono essere dovuti a aderenze cicatriziali, che comunque saranno visibili sulla RMN.
Sulla terapia del dolore in artroscopia non so dirLe nulla. Sulla "terapia a base di impacchi/cataplasmi antinfiammatori" nemmeno: impacchi/cataplasmi di cosa? prescritti da chi? se sono caldi possono aumentare l'infiammazione.
Non so dove sia stata operata; prima di qualsiasi altro provvedimento senta un secondo parere, ad esempio all'UO di Ortopedia dell'ospedale di Verona http://www.ospedaliverona.it/Istituzionale/Ambulatori/Ospedale-Civile-Maggiore/Superspecialistico-patologie-della-colonna-vertebrale .
Ci tenga aggiornati, se vuole
Cordiali saluti

Umberto Donati, MD

www.ortopedicoabologna.it

[#2]
dopo
Utente
Utente
Grazie mille per la pronta risposta.
Aggiungo alle info che sono maschio e ho 29 anni.
La terapia a base di impacchi mi è stata prescritta dal dott.Pasqualetto di Mirano (VE), ma posso dirle che è un solo impacco a base di erbe (che erbe, non lo so), da far reagire, al primo utilizzo, con una soluzione alcolica (un bicchere di vino è sufficiente) e poi posizionare sul punto dove vi è l'infiammazione. Non è caldo, ma dopo pochi istanti inizia la reazione e per 15 minuti si sente un bruciore dovuto appunto all'effetto antinfiammatorio. Tutto ciò una volta al giorno per 15gg. Mi è stato consigliato da miei conoscenti che hanno risolto problemi di ernia discale anche gravi, ma su di me al momento non stanno avendo risultati.

L'intervento di Maggio scorso l'ho fatto a Peschiera del Garda, unità rinomata a detta di molti per quanto riguarda l'ortopedia, e tra l'altro il mio paese natale; ma io non posso certo dire di essere contento del risultato.

Per quanto riguarda la terapia del dolore, provo a spiegarle in parole molto molto povere e terra terra quello che ho capito io: si tratta di un intervento sostanzialmente di trattamento delle infiammazioni e delle aderenze interne alla colonna tramite delle micro-scosse elettriche guidate da fibra ottica.

Grazie per l'indicazione, sentirò sicuramente l'ospedale di Verona.

Buona giornata e buon lavoro.
V.
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dopo
Utente
Utente
Approfitto della vs disponibilità per chiedervi un'altra informazione relativamente all'assunzione del farmaco ARCOXIA che mi è stato ordinato dal chirurgo presso cui sono in cura.
Durante i 10gg.dell'assunzione, il dolore era quasi sparito. Negli ultimi 2-3 gg. invece si è riacutizzato notevolmente.
Posso continuare a prendere questo farmaco? E per quanti gg. max per evitare controindicazioni?
Grazie, V.
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Dr. Umberto Donati Ortopedico, Chirurgo della mano, Medico legale, Perfezionato in medicine non convenzionali 7.8k 276 9
Non mi è possibile prescrivere nessun farmaco(e quindi nè sospendere nè confermare le terapie)
Escludo che il bruciore sia dovuto all'effetto antinfiammatorio.
E' Suo diritto-dovere essere informato sulle componenti di qualsiasi preparato assuma, anche se per via transcutanea, per il rischio di effetti collaterali e di allergie future.
Escludo che i Suoi conoscenti avessero "problemi di ernia discale anche gravi" perché non esiste impiastro che faccia guarire un'ernia
E' anche Suo diritto-dovere sapere in cosa consiste la terapia che Le hanno proposto, facendosi spiegare bene in cosa consiste, vantaggi e svantaggi, possibili rischi, controindicazioni, casistica dell'operatore, e tutto ciò per iscritto. La fibra ottica richiede uno spazio per poter vedere cosa fa un altro strumento e questo si può avere in una articolazione, o anche all'interno di uno spazio discale, ma non in giro per la colonna "per andare a trattare i punti dove c'è l'infiammazione". Ricordi che prima di sottoporsi a qualsiasi gesto cruento (e questo lo è) dovrà firmare un consenso informato a testimonianza del fatto che Lei ha capito tutto e acconsente, per cui non si potrà accontentare di "parole molto molto povere e terra terra".
Ci tenga aggiornati, se vuole, sulla futura visita del chirurgo vertebrale
Cordiali saluti
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dopo
Utente
Utente
A distanza di qualche mese, la sintomatologia non è migliorata e sono costretto ad assumere degli anti-infiammatori (fortunatamente mi basta una bustina di OKI, o una compressa di AIRTAL 100mg in tutta la giornata) per combattere il dolore, che si presenta già dopo pochi minuti da quando mi alzo dal letto, e scompare quando sono in posizione sdraiata.

Qualche settimana fa ho effettuato una risonanza magnetica, il cui esito è il seguente:

Il nuovo esame di controllo confrontato con la documentazione RM precedente evidenzia esiti di intervento al passaggio L5-S1 con emilaminectomia sin.; a tale livello non si rilevano recidive della formazione erniaria discale precedentemente rilevabile con impegno del corrispettivo forame di coniugazione. Modica deformazione del sacco durale consensuale all'approccio chirurgico eseguito.
Al passaggio L3-L4 non si evidenziano prodicenze nè ernie discali.
Al passaggio L4-L5 il disco interposto presenta disidratazione del nucleo polposo alle sequenze T2 dipendenti analogamente ai precedenti controlli con fissurazione anulare posteriore del disco e discreta protrusione discale mediana con impronta nei confronti del sacco durale, rilievi sovrapponibili ai precedenti controlli.
Il cono midollare è in sede con speco vertebrale di conservata ampiezza. Non evidenti alterazioni delle intensità del segnale proveniente dal midollo endospugnoso dei segmenti ossei esplorati.

Alla luce di questo referto, si possono escludere aderenze o fibrosi cicatriziali? O c'è la possibilità che la RM non sia stata in grado di rilevarle?
Secondo il mio fisioterapista il dolore che ho può essere ricondotto alla protrusione tra L4-L5 e soprattutto al fatto che in posizione seduta o in piedi, essa venga "pinzata".

Attendo Vs pareri, grazie.
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Dr. Umberto Donati Ortopedico, Chirurgo della mano, Medico legale, Perfezionato in medicine non convenzionali 7.8k 276 9
Dal solo referto non è possibile trarre conclusioni, anche se la "deformazione del sacco durale consensuale all'approccio chirurgico" potrebbe far pensare a una aderenza. E' indispensabile comunque una visita diretta o presso chi L'ha operata o presso un altro chirurgo vertebrale (Le ho già suggerito un centro a Verona) per capire la possibile origine del dolore.
Cordiali saluti
[#7]
dopo
Utente
Utente
Grazie.
In effetti in seguito al suo consiglio a Ottobre mi sono rivolto al centro superspacialistico della colonna in Verona Borgo Trento, ma non sono rimasto molto contento perchè lo specialista che mi ha visitato si è limitato ad attaccare senza mezzi termini il chirurgo e la struttura dove sono stato operato (non scendo qui nel dettaglio, ma mi creda erano parole al veleno) e dopo avermi ripetuto più volte che sono un miracolato per non aver avuto conseguenze più gravi in seguito alle complicazioni dell'intervento, mi ha dato come unica soluzione al mio attuale problema: antidolorifici, impacchi caldo/freddo, dieta, e una vita tranquilla.
Ora, io non voglio criticare nessuno, in quanto probabilmente tutto quanto detto dallo specialista corrisponde al vero, ma fatto stà che ad oggi questo mio problema non migliora, anzi peggiora gradualmente.
Ed in seguito alle parole sentite sul chirurgo che mi ha operato, non so più se posso fidarmi di lui.

Colgo l'occasione, visto che in passato avevo parlato sempre con lei di questa cosa, di darle un'informazione in più su quel trattamento contro le aderenze che mi era stato proposto. Il nome preciso è "trattamento di elettrostimolazione radicolare" e viene effettuato in artroscopia (anestesia locale) presso la clinica città di Brescia.
Mi sa dire qualcosa in più?

Grazie ancora.
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Dr. Umberto Donati Ortopedico, Chirurgo della mano, Medico legale, Perfezionato in medicine non convenzionali 7.8k 276 9
Mi spiace per la Sua esperienza. Il Centro di Borgo Trento è conosciuto per la sua competenza, evidentemente ha trovato un medico per qualche motivo avvelenato, che però non ha risolto molto. Del trattamento che cita so solo che viene utilizzato per rimuovere le aderenze, ma prima bisogna accertarne la presenza.
Prima di cercare soluzioni dubbie proverei a consultare un Chirurgo Vertebrale ad esempio a Padova il dr Fabris (UOC di Chirurgia del Rachide di Padova http://www.scoliosipadova.net/ )
Cordiali saluti



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dopo
Utente
Utente
Ho effettuato una visita, dopo il suo consiglio, con un importante chirurgo vertebrale di Verona, il quale analizzando la RM ha escluso in maniera categorica la presenza di aderenze o fibrosi significative che possano essere causa del dolore che ho adesso.
Inoltre la visita accurata ha escluso implicazioni o problematiche a livello fisico.
Il tutto quindi sarebbe da attribuirsi alla protrusione tra L4-L5 che viene "pinzata" in posizione seduta o eretta.
Lo stesso medico mi ha indicato una serie di sedute di ozonoterapia e lettino svedese. Io sono scettico sull'ozonoterapia in quanto l'ho già fatta 2 volte di cui l'ultima, terminata un mese fa, non ha dato il minimo beneficio, anzi sono un po' peggiorato.
Ho deciso, alla luce di queste molteplici e rassicuranti visite che hanno escluso cose gravi, di affidarmi al nuoto e alla fisioterapia, ma ho assoluto bisogno di tamponare per qualche mese il dolore, che è diventato insopportabile se non imbottendomi di FANS.
A chi mi posso rivolgere per effettuare delle infiltrazioni utili a questo scopo?
Grazie molte.
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Dr. Umberto Donati Ortopedico, Chirurgo della mano, Medico legale, Perfezionato in medicine non convenzionali 7.8k 276 9
C'è un errore di metodo: non deve cercare qualcuno che Le faccia delle infiltrazioni (di cosa? lo ha deciso Lei?), ma qualcuno che Le possa alleviare il dolore con le metodiche che deciderà lui in base alla visita, che potranno essere forse anche delle infiltrazioni, e/o delle terapie fisiche.
Sull'ozonoterapia le linee guida "Appropriatezza della diagnosi e del trattamento chirurgico dell’ernia del disco lombare sintomatica" sono abbastanza severe:
"Si sconsiglia anche l’utilizzo della somministrazione epidurale, paravertebrale o intradiscale di miscele di ossigeno e ozono, in mancanza di prove di efficacia, al di fuori di studi clinici randomizzati e controllati". "Considerata la mancanza di prove a favore della somministrazione epidurale, paravertebrale o intradiscale di miscele di ossigeno e ozono, se ne sconsiglia l’utilizzo al di fuori di studi clinici randomizzati e controllati per valutarne l’effetto".
Cordiali saluti
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dopo
Utente
Utente
La ringrazio per le precisazioni sull'ozonoterapia che ignoravo; a quanto pare le ignorano anche quelli che la propongono, poichè la presentano come un toccasana a prescindere, che va bene per tutti e non ha controindicazioni.

Non ho ovviamente le competenze per stabilire quale sia la terapia da seguire, ma ad esempio un'infiltrazione di cortisone non potrebbe aiutarmi a combattere il dolore in maniera più efficace dei fans orali?

Purtroppo sono mesi che giro come una trottola, mi sono fatto visitare da chiunque, con conseguenti costi e tempi d'attesa; tutti mi hanno escluso la presenza di problemi seri, ma nessuno è stato ancora capace di farmi passare questo dolore, che sta peggiorando.
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dopo
Utente
Utente
Dopo altri 3 mesi di sofferenza, ho deciso di rivolgermi al centro di terapia antalgica di Peschiera del Garda (dove ho fatto anche l'intervento), anche seguito indicazione del chirurgo che mi ha operato, ed ho effettuato 3 infiltrazioni peridurali (nel giro di un mese) grazie a cui il dolore si è notevolmente ridotto, tanto che oggi non sono più costretto ad assumere farmaci anti-infiammatori se non occasionalmente.

Mi è stato consigliato, dai medici/anestesisti che mi hanno seguito in questa terapia, di farmi risentire tra qualche mese nel caso in cui il dolore si ripresentasse o si riacutizzasse (non è scomparso del tutto), per valutare la possibilità di un trattamento alternativo più indicato a ciò che pare essere il mio problema.

Si tratta della: RADIOFREQUENZA PULSATA DELLE RADICI NERVOSE SPINALI con Pulstrode.
Vi riporto i passaggi salienti della spiegazione che mi è stata data:

"Per raggiungere le radici dei nervi spinali il paziente è posto disteso a pancia in giù; l'elettrocatetere Pulstrode è introdotto attraverso un ago nello spazio epidurale. Il percorso dell'elettrocatetere fino alla radice infiammata è seguito attraverso una visione radiografica e la certezza del raggiungimento della radice si ottiene attraverso una stimolazione elettrica a bassissima intensità. A quel punto si esegue un breve trattamento di 5 minuti con le onde a radiofrequenza pulsata bipolare generate dal pulstrode e di seguito l'iniezione dei farmaci anti-infiammatori e anestetici.
E' effettuato in anestesia locale accompagnata da una blanda sedazione e ha una durata di 60 minuti max."

Aldilà delle possibilità di effettivo miglioramento e scomparsa del dolore, vorrei capire se questo trattamento ha delle possibili controindicazioni o rischi, sebbene mi sia stato presentato come mini-invasivo.
Il fatto che io abbia avuto una breccia durale durante il mio intervento chirurgico, può costituire un rischio?

Attendo Vs pareri e resto a disposizione per informazioni aggiuntive.
Grazie
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Dr. Umberto Donati Ortopedico, Chirurgo della mano, Medico legale, Perfezionato in medicine non convenzionali 7.8k 276 9
la metodica descritta può avere possibili comlicazioni (ematoma, la puntura di un vaso o di una radice, ecc) ma deve essere chi La sottopone a questa terapia a descriverLe rischi, benefici, vantaggi e svantaggi, percentuali di successi e di recidive, decorso post-operatorio, ecc e deve indicarLe i farmaci che inietterà. Quanto Le dissi circa il consenso informato nella replica #4 vale ogni volta che si sottopone a qualche procedura invasiva.
L'importante che prima del trattamento siano stati fatti tutti gli accertamenti per un inquadramento clinico clinico, e che la tecnica sia impiegata in un Centro del dolore.
La breccia, che immagino sia stata riparata immediatamente e che sia posteriore, non dovrebbe dare problemi, però segnali il fatto prima di venire sottoposto alla terapia con radiofrequenza.
[#14]
dopo
Utente
Utente
Il medico mi ha assicurato l'assenza di alcun rischio o possibile complicazione data la mini-invasività del trattamento, ma sarebbe come chiedere all'oste se il vino è buono, quindi chiedo un Vs parere è proprio per avere il massimo dell'imparzialità.

mi tranquillizza il fatto che anche lei escluda problemi dalla mia ex-breccia durale, che le confermo essere stata riparata immediatamente e non aver più dato problemi (il medico mi ha detto: faremo più attenzione e scenderemo con la "sonda" più lentamente)

confermo che mi faranno tutti gli accertamenti (analisi sangue ecc...) essendo il trattamento in regime di day hospital. sarà presso il centro terapia antalgica di peschiera d/g, non ci sono decorsi post-operatori a testimonianza della non invasività.

comunque, intanto la ringrazio e la terrò aggiornato, non è detto che mi sottoporrò, vedrò nei prossimi mesi se sarà realmente necessario.
V.
[#15]
dopo
Utente
Utente
Nonostante tutte le rassicurazioni sia vostre che di chi mi propone suddetto trattamento, ho deciso di aspettare ancora, e di provare con della fisiokinesiterapia e della ginnastica abbinate ad una dieta, per perdere qualche Kg.

La novità è che, a seguito di una recente visita presso un'altro specialista, pare accertato che il mio fastidio attuale non sia provocato dalla protrusione discale ma da una fibrosi cicatriziale legata alla breccia durale o a possibili residui operatori.

La mia domanda è: c'è la possibilità che con il tempo questo problema si risolva da solo? O l'unica soluzione è intervenire con dei trattamenti come ad esempio quello che mi è stato proposto (radiofrequenza pulsata) o qualsiasi altra terapia del dolore?

Grazie.
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Dr. Umberto Donati Ortopedico, Chirurgo della mano, Medico legale, Perfezionato in medicine non convenzionali 7.8k 276 9
Mi pare strano che ancora non abbia chiarito se le aderenze ci sono o no. Sull'evoluzione nel tempo incide l'estensione e il volume dell'aderenza. Sul tipo di terapia non ho assolutamente elementi per suggerirne o escluderne. Riterrei valido il suggerimento datoLe alla risposta #8, circa il centro di Padova.
Sarebbe bene che trovasse un ortopedico e a quello si affidasse, senza cambiare ogni volta e, quindi, ricominciare da capo.
Cordiali saluti
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