Esiti di doppio trauma distorsivo t.t. dx

Buongiorno a tutto lo staff di medicitalia.it,

Mi chiamo Giacomo e sono nato il 19/06/1989. Intorno al 7°/8° anno di età mi sembra di essermi procurato una distorsione alla caviglia destra (non ricordo se era effettivamente la destra) che pare essere completamente guarita. Tra il 15°/16° anno di età invece mi sono rotto il malleolo peroneale destro, per fortuna non era una frattura così grave e dopo circa 3 mesi tra gesso, doccie e fasciature rigide, sembra che sia guarita del tutto.
In data 30/12/2006 giocando a calcio, dopo in contrasto cado da fermo mettendo gran parte del peso sulla caviglia destra. All’istante sento male, tuttavia tempo di rialzarmi in piedi e fare qualche passo che già non lo sento più. Continuo a giocare ma sento un lieve dolore e interrompo la partita. Tornando a casa a piedi sento del male quando appoggio la caviglia, e arrivato a casa noto che è visibilmente gonfio. Mi reco al pronto soccorso dove viene eseguita una radiografia alla caviglia e, in seguito ad una sommaria visita dall’ortopedico del pronto soccorso, mi viene diagnosticata una distorsione tibio-tarsica. Bendaggio allo zinco, riposo per 5 giorni con ghiaccio (mi viene detto che posso camminare tranquillamente) e niente attività fisica per 15 giorni. Eseguo tutto correttamente e dopo una ventina di giorni comincio a riprendere un’attività fisica moderata. Tempo un paio di giorni e, durante un torneo di calcetto, subisco un nuovo infortunio alla stessa caviglia. Interrompo subito il gioco, mi reco a casa dove applico del ghiaccio e una pomata (Diclofenac). Vista l’analogia con il precedente infortunio, decido di non recarmi al pronto soccorso. Il giorno dopo il gonfiore è nettamente diminuito ma è ancora presente. Per i successivi giorni applico 3 volte al giorno (come da foglio illustrativo) la pomata e mi astengo da qualunque attività fisica (tranne quella necessaria ai miei spostamenti, a piedi e in bici). Dopo questa settimana interrompo l’applicazione di questa pomata, ma quel leggero gonfiore persiste. Durante l’appoggio e il movimento non avverto alcun dolore, tranne quando piego lateralmente la caviglia, dove il dolore tuttavia è moderato.
Dopo altre 4 settimane la situazione è invariata, mi reco dal medico di base che mi prescrive un’ecografia. Il referto dell’ecografia (Parti molli caviglia destra), eseguita il 27/02/2007 recita:”Piccola falda liquida nel recesso fibulotalare anteriormente. Il legamento fibulotalare anteriore è assotigliato, aspetto compatibile con esiti di lesione parziale, consigliabile una migliore valutazione con RM. All’apice del perone inoltre sono presenti due immagini intensamente iperecogene, di circa 4mm, che possono essere riferibili a nuclei ossei. Tenosinovite dei peronei, soprattutto di quello lungo.”
In data 21/03/2007 mi reco dall’ortopedico dell’ambulatorio di ortopedia e traumatologia dell’Azienda Sanitaria. Riporto da referto:
Anamnesi recente: Riferito trauma discorsivo a fine dicembre 2006 trattato in PS con bendaggio funzionale; verso fine gennaio nuovo trauma distorsivo simile al precedente. Attualmente lamenta gonfiore e lieve dolore.
Esame obiettivo: T.T. dx cassetto anteriore +-- dolore a livello del PAA.
Diagnosi: Esiti di trauma distorsivo T.T. DX
Esami strumentali prescritti: RM caviglia dx senza mdc, 10 sed. Rieducazione motoria individuale in motuleso segmentale semplice (incluso biofeedback).

Effettuo le 10 sedute di fisioterapia in un centro specializzato, al termine delle quali non mi sembra di aver riscontrato risultati evidenti. Secondo invece il mio fisioterapista sarei migliorato leggermente. In data 18/04/2007 eseguo una risonanza magnetica articolare alla caviglia destra, riporto da referto: “Appena aumentato il liquido endoarticolare tibio talare anteriore e nel recesso fibulotalare. Lieve ispessimento del legamento fibulotalare anteriore appena disomogeneo, come da esiti di tipo cicatriziale. All’interno delle fibre legamentose sono contenuti due piccoli nuclei ossei che possono essere compatibili con nuclei accessori. Piccolo geode subcondrale del talo in prossimità del domo, nei piani centrali. Regolare segnale delle restanti componenti.”
In data 01/06/2007 mi reco nuovamente dallo stesso medico dell’ambulatorio di ortopedia. Tuttavia specifico che tra la risonanza magnetica e la visita ortopedica ho effettuato alcune volte una moderata attività fisica, come ad esempio camminate in montagna su terreni impervi, qualche calcio al pallone, qualche lieve corsetta e qualche partita di pallavolo molto tranquilla, il tutto stando attento a non effettuare movimenti strani con la caviglia. Devo dire che al momento dello sforzo non avverto assolutamente niente, mentre successivamente quando sono a riposo avverto qualcosa che non è vero e proprio dolore ma più una sorta di forte fastidio.
Dopo questa nuova visita, eseguita il 01/06/2007, mi viene detto di ripetere il ciclo di fisioterapia (al termine del quale, se me la sento, posso riprendere una leggerissima attività fisica ma a patto di indossare un’apposita cavigliera per i legamenti) e tra circa un anno, se il problema persiste, valutare un’intervento chirurgico di ricostruzione legamentosa.

Mi scuso per l’eccessiva lunghezza della descrizione. Volevo porre alcune domande:
Ma è normale che per un infortunio del genere abbia tempi di recupero così lunghi, e con addirittura la possibilità di un intervento chirurgico? Un mio amico in ottobre giocando a calcio si è rotto il legamento crociato e il menisco, ha subito un’operazione e già da aprile ha ricominciato a fare una moderata attività fisica, ed entro la fine dell’estate dovrebbe aver recuperato completamente. Com’è possibile che io invece sia da 6 mesi fermo, e che tra un anno bisogna ancora valutare la situazione, per poi eventualmente eseguire un intervento chirurgico, con tempi di recupero ulteriormente allungati? Secondo il vostro parere, è giusta la valutazione dell’ortopedico? E’ stato fatto il possibile? E’ giusto proseguire con un’ulteriore ciclo di fisioterapia e basta?

Vi ringrazio per l’attenzione e mi scuso per il disturbo.
Saluti.
[#1]
Prof. Alessandro Caruso Ortopedico, Medico fisiatra, Medico dello sport, Medico osteopata 4.2k 135 1
Egr. sig. Giacomo, a volte i traumi distorsivi sono molto seri ed hanno tempi lunghi per una risoluzione, sopratutto se passati inosservati o minimizzati o trattati superficialmente.
Nella caviglia è divesa la situazione anatomo-fisiologica, la meccanica articolare è differente; non so il suo caso , dovrebbe essere valutato clinicamente ed analizzato l'esame radiografico, le risonanze e le ecografie. Comunque a prima vista, non mi sembra che abbia eseguito adeguati e completi protocolli terapeutici di fisiochinesiterapia: mi sembra che si siano affrettati i tempi di recupero; andava fatta molto importante per la riabilitazione del collopiede :
ionoforesi, ultrasuoni, laser, kinesiattiva e passiva, ginnastica propriocettiva; adesso mi sembra che sia residuata una fibrosi cicatriziale peraltro lieve; consiglierei un attento consulto specialistico ortopedico e tanta idonea fisiochinesiterapia affidandosi ad un Fisiatra .
Cordiali saluti
Alessandro Caruso
Specialista Ortopedico-Traumatologo//Fisiatra
Messina

Alessandro Caruso
Specialista Ortopedia - Traumat.//Medicina dello Sport
Specialista Medicina Fisica e Riabilitazione -Messina -

[#2]
Dr. Simone Cigni Ortopedico, Chirurgo della mano 711 7
Eseguirei una valutazione artroscopica dopo avere rivalutato clinicamente la caviglia.
Cordialità

Dr Simone Cigni

[#3]
dopo
Utente
Utente
Dr. Cigni, mi scuso per il ritardo della risposta ma non mi era pervenuta nessuna notifica a riguardo.

Comunque, mi saprebbe spiegare in cosa consisterebbe la valutazione atroscopica e come mai la consiglia?

Grazie in anticipo, cordiali saluti.