Chirugia vertebrale o terapie alternative?

Salve, riporto l'esito dell'ultima tac rachide lombo-sacrale: Esame effettuato previo radiogramma digitale sul piano saggittale con scansioni assiali delle spesso di 3 mm. centrate sugli spazi L3-L4,L4-L5,L5-S1. Scoliosi lombare con rotazione dei corpi in senso orario, presente listesi anteriore di modico grado di L5 su S1, senza evidenti fenomeni di lisi istmica. Si rileva processo malformativo a livello dei massicci articolari L5-S1 con ipoplasia del sinistro ed ipertrofia del destro su cui si instaura un grossolano processo artrosico che deforma le faccette articolari. Evidente alterazione discale in L3-L4, modesta protusione ad ampio raggio del disco in L4-L5. Pseudoprotusione discale a livello di L5-S1 secondaria alla spondilolistesi già descritta, il canale radicale di destra nel tratto prossimale appare leggermente ristretto per la ipertrofia su base artrosica del massiccio articolare di tale lato.
Con questo tipo di problematica quali sono gli interventi che si possono eseguire per avere uno stile di vita meno condizionato dalla sensibilità del nervo sciatico (lo sento sia sul lato destro che sinistro) e scosse e formicolii sino alla punta dei piedi?
Vorrei avere un quadro preciso delle terapie di intervento alternative a quello chirurgico.
Inoltre, quale potrebbe essere l'evoluzione del mio quadro clinico se non intervenissi affatto?
Ringrazio per l'attenzione, cordiali saluti.
ester , anni 46.
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Dr. Fulvio Di Cosmo Ortopedico, Medico dello sport, Chirurgo vascolare, Medico legale, Medico aeronautico, Cardiologo 159 9
Più che alla Tac l'attenzione deve essere posta alla sua condizione clinica.
Quanto viene limitata la sua vita dai disturbi che la affliggono?
Quanto frequenti sono?
Sulla base di queste risposte e sull'esame successivo degli esami si potranno formulare delle ipotesi.
Comunque, ipotizzando che i suoi disturbi siano intensi e frequenti credo sia consigliabile l'approccio chirurgico. Infatti pare che essi dipendano più da una condizione di restringimento dei forami per le radici che non alla presenza di ernie discali. Mentre queste possono disidratarsi col tempo e con opportune terapie, una stenosi ossea può migliorare solo mediante una correzione chirurgica della condizione che la causa.
E' ipotizzabile in questo caso che, in assenza di trattamento si verifichi un progressivo, più o meno rapido, peggioramento della condizioner clinica.
Cordiali saluti.
fdc

Dr. Fulvio Di Cosmo
Specialista in
Ortopedia, Chirurgia vascolare, Medicina dello sport.
Master 1° liv. in Medicina legale - Master 2° liv. in

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Dr. Simone Cigni Ortopedico, Chirurgo della mano 711 7
gentile Signora,
da quello che si deduce dal referto TC escluderei assolutamente per ora l'intervento chirurgico.
E' utile una terapia antalgica in prima istanza, seguita da un intensio programma fisioterapico.
E' indispensabile una valutazione ed un colloquio clinico. I sintomi potrebbero peggiorare col tempo in relazione all'aggravamento del quadro artrosico delle faccette articolari. E' fondamentale cercare di mantenere un corretto stile di vita e non abbandonare la fisioterapia (ovviamente dopo avere risolto il quadro doloroso). L'intervento chiurgico è piuttosto indaginoso e lo riserverei come ultimissima possibilità.
A disposizione per chiarimenti,
cordialità

Dr Simone Cigni