Coxo-artrosi, potenziamento muscolare

Buonasera.
Gradirei sapere quali muscoli della coscia devo potenziare per alleviare i dolori di una coxo-artsoi sinistra. Da circa due anni non faccio più nulla a cusa di diversi motivi ed, ovviamente, i dolori hanno avuto la meglio. Potenziando i muscoli della coscia (quali?), posso alleviare le sofferenze?
Grazie per chi vorrà/potrà rispondermi.
[#1]
Dr. Emanuele Caldarella Ortopedico 1.8k 79 40
Caro utente,

il potenziamento della muscolatura (tutta) potrebbe in qualche modo essere d'aiuto, ma non voglio illuderLa: il beneficio che può dare è limitato.
Di sicuro è una buona idea in ogni caso, in quanto il potenziamento muscolare ORA Le sarà di grande aiuto in previsione di un intervento.
Infine, Le consiglio vivamente di ripetere una valutazione presso un chirurgo dell'anca: infatti il calo del tonotrofismo muscolare è uno dei fattori che mi fanno prendere in considerazione l'idea di proporre l'intervento chirurgico.

Distinti saluti

Dr. Emanuele Caldarella

Chirurgia dell'anca e del ginocchio
emanuele.caldarella@medicitalia.it

[#2]
dopo
Utente
Utente
Gentile Dottore, La ringrazio per la risposta. Penso che procederò all'intervento di protesizzazione di superficie il prossimo anno (sono in costante contatto con diversi esperti). La faccenda riguarda una prova fisica che dovrò sostenere a settembre (1200 di corsa) e che devo assolutamente superare. Quindi, penso (spero) che con acido ialuronico, antiffiamatori, analgesici e potenziamento muscolare riesca a superare la suddetta prova. Comunque, Le sarei grato se potesse indicarmi quali muscoli potenziare. Grazie.
[#3]
Dr. Emanuele Caldarella Ortopedico 1.8k 79 40
Caro utente,

posto che è molto semplice capire dalle lastre se le infiltrazioni di acido ialuronico faranno effetto (fanno effetto in casi di usura incompleta concentrica della cartilagine, mentre sono poco efficaci nei casi di usura polare e sono ASSOLUTAMENTE inefficaci nei casi di consumo completo anche focale e in tutte le eziologie da conflitto, che sono la causa più comune alla Sua età), sono un po' restio a prescriverle nei pazienti a cui vorrei fare una protesi a breve, in quanto aumentano, anche se di poco, i rischi di infezione perioperatoria.
Inoltre, personalmente non do praticamente mai l'indicazione ad una protesi di superficie dopo i 30 anni di età.
Il motivo più importante è legato alle aspettative di durata: le protesi di superficie durano ancora molto meno delle protesi a stelo. Qualche protesi di superficie dura solo pochi anni. Molte arrivano a 10, ma nella mia esperienza non ne ho vista una durare più di 15.
Per questo motivo propongo questa protesi al ventenne, nella speranza di poter arrivare alla protesi a stelo corto a 35 anni.
Invece le protesi a stelo hanno una storia consolidata, e alcuni modelli funzionano ancora in più del 90% dei casi dopo 25 anni dall'impianto.
Io, personalmente, alla mia età (ho 34 anni) non mi farei mai impiantare una protesi di superficie.

Detto questo, c'è un altro fattore: se davo poche volte questo tipo di indicazione, da qualche mese lo faccio ancora meno... da quando la questione "metallosi" è stata portata alla riblata dai media, non ha idea della quantità di telefonate di gente preoccupata ricevo che mi chiedono "dottore, ma la mia protesi è difettosa"?
E non ha idea di quanta gente che aveva smesso di fare i controlli anni fa (stando benissimo) si è rifatta vedere in studio.

Insomma, è vero che questi atteggiamenti sono dettati più dall'emotività che dalla scienza, ma è un fatto che, dei pazienti che vengono nel mio studio, ormai da diversi mesi la protesi di superficie non la vuole più nessuno.

Quanto ai muscoli da potenziare, non le farò un elenco di tutte le strutture muscolari presenti nella coscia: deve potenziarle tutte. Si affidi ad un fisioterapista esperto, che troverà gli esercizi più adatti a Lei e la guiderà nel Suo lavoro.

Le segnalo un po' di materiale informativo.

https://www.medicitalia.it/minforma/ortopedia/1-la-protesi-dell-anca-nel-paziente-giovane.html

https://www.medicitalia.it/news/ortopedia/1854-aiuto-ho-una-protesi-dell-anca-sara-difettosa.html

Distinti saluti
[#4]
dopo
Utente
Utente
Gentile Dottore, La ringrazio per l'esaustiva risposta e le indicazioni fornitemi. Per quanto riguarda la protesi di superficie non sono d'accordo con Lei non perchè io sia medico ma perchè ho conosciuto uno degli inventori di siffatta protesi e mi sono documentato a sufficienza. Forse in Italia c'è tutta questa negatività ma Le posso assicurare che in Belgio e Inghilterrra (paesi dove vivo oltre all'Italia), è esattamente il contrario di quello che accade nel nostro Paese. Ciò nonostante, gradirei avere un Suo consulto se visitasse a Roma. Grazie ancora :-)
[#5]
Dr. Emanuele Caldarella Ortopedico 1.8k 79 40
Caro utente,

spero di non averLe dato un'impressione scorretta. L'impressione che mi sembra di averLe dato è quella di far parte della "tifoseria" pro protesi a stelo e contro la protesi di superficie.
Non è così: molto spesso capita che i chiurghi prendano simili posizioni, dettate più da motivi... ideologici e convinzioni personali che poco hanno a che vedere con la scienza. Questo porta questi chiurghi ad avere una protesi "preferita" (o un intervento preferito, se volgliamo valicare i confini della ch. protesica), e ad estendere a dismisura le indicazioni, facendo diventare la loro protesi preferita una protesi "universale". Ecco, questo è un errore che IO cerco sempre di evitare.

Io non sono contro-superficie. La protesi di superficie è, in alcuni casi, un ottimo impianto. Se messa bene e se di qualità, ha dimostrato A BREVE TERMINE di avere dati sovrapponibili a quelli delle classiche protesi a stelo (Bull NYU Hosp Jt Dis. 2011;69 Suppl 1:S77-83.Metal-on-metal total hip arthroplasty - five- to 11-year follow-up. Nikolaou VS, Petit A, Debiparshad K, Huk OL, Zukor DJ, Antoniou J).

Le cito le mie fonti, poiché, dato che Le parlo di scienza e non di impressioni, preferisco avere i dati alla mano. Quello che vede è lo studio che in assoluto, fra quelli che ho trovato in letteratura, che dà i risultati migliori, con un 98% di sopravvivenza degli impianti a 11 anni dall'impianto. Ma queste statistiche non si riferiscono a TUTTE le protesi di superficie, bensì solo a un determinato modello impiantato in quello specifico ospedale.

Esplorando la vastissima letteratura in merito, i dati sono sensibilmnete inferiori: ecco alcune statistiche che mostrano come in Belgio la sopravvivenza a 2 aa sia del 98%(Large-Diameter Modular Metal-on-Metal Total Hip Arthroplasty: Incidence of Revision for Adverse Reaction to Metallic Debris.Barrett WP, Kindsfater KA, Lesko JP. J Arthroplasty. 2012 Mar 14. [Epub ahead of print]).

Questa percentuale è simile a quella ottenuta dalla protesi a stelo più usata in Italia, misurata però a 17 (diciassette) anni dall'impianto (Arch Orthop Trauma Surg. 2010 Feb;130(2):269-75.Seventeen-year survival of the cementless CLS Spotorno stem. Müller LA, Wenger N, Schramm M, Hohmann D, Forst R, Carl HD)

Per semplifricare: il dato dice che 2 pazienti su 100 devono cambiare la loro protesi di superficie entro due anni dall'impianto, mentre 2 pazienti con protesi a stelo la cambiano entro 17 anni.

Le segnalo anche in Gran Bretagna, 95% a 7 aa (J Bone Joint Surg Br. 2008 Apr;90(4):436-41.
The five-year results of the Birmingham Hip Resurfacing arthroplasty: an independent series.Steffen RT, Pandit HP, Palan J, Beard DJ, Gundle R, McLardy-Smith P, Murray DW, Gill HS).

Questi dati sono molto simili a quelli che la protesi a stelo più diffusa in Italia ottiene a 20 e 25 anni.

Le riporto anche i dati di McMinn: 99%, 97%, 96% rispettivamente a 5, 10, 13 anni. Int Orthop. 2011 Feb;35(2):231-7. Epub 2010 Nov 16.Indications and results of hip resurfacing.McMinn DJ, Daniel J, Ziaee H, Pradhan C.

Naturalmente questo non dimostra nulla: non è possibile prevedere quello che accadrà alle protesi di superficie negli anni a venire: quello che è certo è che questi dati fanno riflettere gli scienziati, che si chiedono "se" e "quanto" le promesse di "mini-invasività" della protesi di superficie possano considerarsi mantenute, e la questione è apertissima: si veda il significativo titolo di questo articolo:

Orthopedics. 2011 Sep 9;34(9):e439-41. doi: 10.3928/01477447-20110714-21.
Metal-on-metal surface replacement: a triumph of hope over reason: affirms.
Cuckler JM.

"protesi di superficie metallo-metallo: il trionfo della speranza sulla ragione".

Ecco, per concludere il discorso: le protesi di superficie non sono affatto una strategia fallimentare. Si tratta di una soluzione consolidata a medio termine, efficacissima secondo me in alcune categorie di pazienti. Personalmente, in scienza e coscienza, i dati al momento disponibili non mi fanno ritenere questo tipo d'impianto la prima scelta sopra i trent'anni di età del paziente, per motivi ovviamente calcolabili.

Detto questo, mi permetto ancora due considerazioni su quello che scrive: le primissime protesi dell'anca, agli inizi del '900, furono proprio di superficie. Non si tratta quindi di innovazioni recenti. Sono state quasi subito abbandonate, e sono state riprese in mano dai chirurghi (senza modifiche sostanziali nel design, ma solo nei materiali) solo negli ultimi 15 anni, nella speranza che i nuovi materiali potessero portare a risultati migliori (e così è stato).
Le ultime novità nel campo delle protesi di superficie sono le protesi emicefaliche (le uniche che noi impiantiamo): protesi cioè non di solo rivestimento, ma che sostituiscono metà della testa femorale del paziente. Se Lei immagina una protesi di rivestimento come una biglia cava, la protesi emicefalica è una biglia per metà cava e per metà piena di metallo. Questo perché, essendo la metà prossimale della testa quella che è soggetta alla temuta complicanza di necrosi, sostituendola si by-passa questo problema.
Questi modelli derivano dalle intuizioni del Prof. Spotorno, che elaborò una protesi (impiantata su pazienti, ma mai commercializzata) che egli chiamò "ibrida", in quanto a metà strada tra la protesi a stelo e la protesi di rivestimento: aveva una testa emicefalica e un fittoncino in grado di fare presa sul collo femorale.
Proprio da queste idee arrivano le novità più recenti (che però io non ho mai impiantato), che consistono nelle cosiddette "protesi di collo": protesi che sostituiscono tutta la testa femorale, ma fanno presa solo sul collo, senza andare ad invadere la diafisi. Si tratta naturalmente però di protesi recentissime, con un follow-up ancora molto breve, e quindi sconsigliabili, a mio parere, a chi ha la possibilità, per ragioni di età, di affidarsi a strade più sicure.

Distinti saluti