Conflitto sub acromiale

Gentili dottori,
davvero complimenti per il servizio che offrite. Penso sia davvero utile.
Sono un ragazzo di 21 anni e scrivo da roma. Innanzitutto chiedo scusa che, nonostante io sia al 3 anno del corso di laurea in medicina e chirurgia, possa aver scritto delle inesattezze anche grandi ma… concedetemi l’inesperienza!
Gioco a pallavolo da diversi anni. L’anno scorso ho avuto un episodio di sub lussazione alla spalla destra (durante il movimento della schiacciata la testa dell’omero è parzialmente uscita dalla cavità articolare in cui è rientrata solo dopo contrazione volontaria dei muscoli della spalla e con molto dolore!) con riscontro successivo di una infiammazione del capo lungo del muscolo bicipite. Ho quindi eseguito un periodo di fisioterapia (ionoforesi con artrosilene, ginnastica passiva e attiva e ultrasuoni) che è servito ad alleviare in modo significato il dolore ma che non ha risolto il problema. Passato completamente il dolore a riposo ho quindi ripreso la mia attività sportiva in modo graduale ( cercando contemporaneamente di rinforzare i muscoli della spalla) ma nonostante questo ho avuto ancora forti dolori senza aver tuttora riacquistato la completa funzionalità ed estensione della mia spalla a distanza di un anno. Preciso che già dallo scorso anno ho intrapreso il ruolo di libero (che non prevede il movimento dell’attacco) cosi da non continuare a sollecitare l’articolazione interessata. Dopo 2 mesi di riposo assoluto ma continuando ad avere dolore mi è stata così diagnosticata una sindrome da conflitto sub acromiale in seguito a una visita ortopedica e ad una ecografia ed RM che hanno rivelato quanto segue:
“generale integrità delle strutture capsulari, con regolari rapporti articolari. Limitato ispessimento dei capi tendinei del sotto- e soprattutto del sovraspinato, non associato a segni di lacerazione, né a componente essudativa peritendinea. Tendinosi inserzionale prossimale del capo lungo del bicipite brachiale, con circoscritta quota fluida di peritendinite nel tratto endocapsulare. Non versamento libero endoarticolare, con limitata distensione essudativa della borsa sottoacromion-deltoidea. Reperto ecoscopico per segni di iniziale conflitto anteriore”
Ho così iniziato su prescrizione del mio ortopedico un ciclo di 3 infiltrazioni di cortisone a distanza di una settimana l’una dall’altra (puntura diretta alla spalla vi assicuro non piacevole) e dovrò poi fare di nuovo fisioterapia (correnti antalgiche –senza farmaco-, massaggio al muscolo deltoide, kinesi, laserterapia). Tutto questo per evitare una artroscopia di spalla. Mi è stato detto che i risultati di questa mia terapia sono poi sovrapponibili a quelli ottenuti da una artroscopia, col vantaggio di evitare i lunghi periodi di recupero.

Dopo un anno la situazione si sta facendo davvero invalidante (non poter stare sdraiati a braccia allungate se non per brevi periodi!)
Cosa devo fare? Questa mia terapia ha una potenzialità risolutiva per poter riprendere una attività sportiva agonistica completa (o comunque una piena riacquisizione della funzionalità della spalla data la mia giovane età)? Ho sentito pareri molto discordanti sulla utilità delle infiltrazioni di cortisone, cosa ne pensate? La sub lussazione può essere stata la causa iniziale del successivo conflitto sub acromiale o prima o poi si sarebbe reso manifesto comunque?

Grazie mille anticipatamente per la vostra risposta
daniele
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Dr. Massimo Ziletti Ortopedico 108
Caro utente,
personalmente sono piuttosto contrario alle infiltrazioni con cortisonici nella spalla in quanto nella maggior parte dei casi non risolvono il problema, riducono a volte i sintomi ma con il rischio di 'mascherarli' temporaneamente e quindi di posticipare la necessita' di affrontare seriamente il problema, il quale, nel frattempo, è possibile che si aggravi. Peraltro i cortisonici sono dannosi per le strutture tendinee già sofferenti.
Lo sport che pratica genera facilmente problemi come il suo, a volte legati anche a gesti sportivi 'scorretti' ma nel suo caso mi sembra che la causa di tutto sia abbastanza chiara: la sublussazione è un evento traumatico di per sè importante per la spalla, che può anche generare lesioni cartilaginee o del complesso cercino-legamentoso; se queste vengono escluse da un buon esame RMN (ma deve essere molto accurato altrimenti è meglio ricorrere allo stesso esame con l'ausilio del mezzo di contrasto intra-articolare)bisogna comunque considerare la probabilissima possibilità che si sia sviluppata una instabilità 'minore' peggiorata nel tempo fino alla sublussazione, con la possibilità di un conflitto interno postero-superiore che coinvolge (ed a volte crea lesioni) l'inserzione del tendine sovraspinato e l'inserzione del capo lungo del bicipite con il cercine glenoideo superiore (cosidetta SLAP lesion).
Capisco e concordo con i tentativi conservativi in alcuni casi ma di fronte ad alcune patologie ed alcune lesioni ritengo necessario il trattamento chirurgico artroscopico; nel suo caso è, quindi, di primaria importanza giungere ad una corretta diagnosi per poterle consigliare la strada migliore.
Resto a disposizione per ulteriori chiarimenti.
Cordiali saluti.

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